Bellinzona

Mario Branda è senza rivali, ma c'è una sorpresa: Mattia Lepori

Il timoniere socialista stavolta non verrà sfidato al secondo turno dal PLR, mentre il giovane avvocato praticante del Centro estromette il collega Giorgio Soldini – Dicasteri: quali scenari?
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Alan Del Don
14.04.2024 23:00

Alla fine una sorpresa c’è stata. E che sorpresa. L’avvocato praticante Mattia Lepori (Il Centro), classe 1996, ha estromesso dal Municipio di Bellinzona Giorgio Soldini, in carica dal 2012. Per il resto, nella capitale, tutto secondo programma. Brillantemente riconfermato il sindaco Mario Branda (Unità di sinistra), il quale stavolta - contrariamente al 2021 - non verrà sfidato al secondo turno dal PLR, come ci ha confermato la presidente sezionale Silvia Gada. Il timoniere socialista sarà affiancato da tre liberali radicali (nell’ordine, Fabio Käppeli, Renato Bison e la new entry Vito Lo Russo), dal collega di partito Henrik Bang, da Mauro Minotti (Lega-UDC) e, appunto, da Lepori. La partecipazione è stata pari al 56,17% (-2,5%).

«È un sogno che si avvera»

«Certo che non me l’aspettavo. È un sogno che si avvera, le devo proprio dare ragione...». Mattia Lepori (4.344 voti) è talmente felice che sembra quasi di sentirgli il cuore battere all’impazzata. Ci perdonerà Mario Branda, ma l’uomo del giorno è lui. A poco più di un mese dal 28. compleanno si è fatto un regalo coi fiocchi. «La popolazione ha dato un segnale chiaro: quando dei giovani competenti si mettono a disposizione con entusiasmo alla fine vengono premiati», risponde il futuro legale, laureato in diritto ed economia all’università di San Gallo, dallo scorso gennaio presidente dei Giovani del Centro. Suo bisnonno (Giuseppe Lepori) fu consigliere federale. L’avvocato praticante è un neofita in politica. Timori? «No, ma rispetto per le istituzioni». Da notare che Il Centro (11,3%, stabile) torna ed essere la terza forza, superando la destra.

Ha comprensibilmente poca voglia di parlare Giorgio Soldini (4.196): «Sono deluso, chiaro. Anche perché durante la campagna avevo ricevuto numerosi attestati di stima da parte della popolazione». All’interno del Centro, negli scorsi mesi, sono stati numerosi quelli che l’avevano invitato a farsi da parte. Ma alla fine la Commissione cerca prima e l’assemblea poi avevano ancora voluto in lista il 69.enne. Qualcuno ha remato contro? «Non lo so, valuterò a bocce ferme. Può darsi».

Il «partitone» tiene benone

L’altro volto nuovo nell’Esecutivo della capitale è quello di Vito Lo Russo (5.864 voti). Classe 1961, direttore dell’Istituto Von Mentlen, finora sedeva sui banchi del Legislativo. Ora il grande salto, reso possibile dal PLR che ha ringraziato più volte per la grande opportunità che gli ha concesso. Ha superato in «una lotta serrata» il granconsigliere Patrick Rusconi (5.433). Il neoletto, di fronte ai media, si è detto pronto «a lavorare per il bene della Città. Sono conscio della responsabilità che mi attende, visto che ho riflettuto a lungo prima di candidarmi». Come una lettera alla Posta è stata la riconferma degli uscenti Fabio Käppeli (7.715), che sarà il nuovo vicesindaco come spieghiamo a parte, e Renato Bison (7.119). Il PLR, rispetto al 2021, ha perso 2 punti percentuali se consideriamo le schede (22,6%). «Siamo soddisfatti, abbiamo tenuto bene», afferma la presidente Silvia Gada.

Per gli altri solo le briciole

Eccoci in casa Unità di sinistra (17,7%, stabile). Tutto secondo programma. Altro plebiscito per il sindaco Mario Branda, che con 9.840 voti ha fatto addirittura meglio di tre anni fa (9.831). Per il timoniere socialista sarà la quarta legislatura. Riconfermato pure l’amico-collega Henrik Bang (5.056). Più distanziati gli altri candidati. Infine (ri)ecco Mauro Minotti (Lega-UDC), in carica dal 2017, che ha ottenuto 4.211 preferenze. Anche in questo caso nulla da fare per gli sfidanti «interni»; il secondo è il deputato Tuto Rossi (3.021). E gli altri? Solo le briciole. Fatta eccezione per HelvEthica ultima senza appello (non ha nemmeno raggiunto l’1% delle schede), le altre quattro liste hanno raccolto percentuali comprese tra il 2,1 ed il 2,5%. Col senno di poi è stata sbagliata la scelta di Verdi ed MPS di correre separati a questa tornata elettorale; non avrebbero comunque ottenuto un municipale, ma potrebbero perdere degli esponenti nel Legislativo. Il Noce, infine, si è fatto superare da Avanti con Ticino&Lavoro e Più Donne.

Gli scenari

Confermatissimo Mario Branda, che stavolta contrariamente al 2021 il PLR non sfiderà al secondo turno, bisogna capire a chi andrà la poltrona di vicesindaco. Una carica lasciata vacante da Simone Gianini (che, come noto, non si è ricandidato dopo tre legislature: «Porterò nel cuore ogni momento, bello o difficile, vissuto con i colleghi», ha scritto sui social), il quale l’aveva assunta appunto tre anni fa dopo essere stato sconfitto dal timoniere socialista nella sfida che aveva tenuto con il fiato sospeso i bellinzonesi. Il favoritissimo è Fabio Käppeli, il più votato fra i liberali radicali. Classe 1995, eletto nel 2021, l’avvocato attualmente dirige il dicastero Finanze, economia e sport. Da tutti è dato come il futuro uomo forte della capitale quando Branda deciderà di farsi da parte, con ogni probabilità al termine del quadriennio che sta per iniziare. L’altra questione aperta - che verrà affrontata nella seduta costitutiva di mercoledì, dopo la cerimonia di insediamento - è quella dei dicasteri. In particolare ci si chiede chi si assumerà la responsabilità di Territorio e mobilità, «orfani» di Simone Gianini che se ne è occupato dal 2012. È un dicastero fondamentale per la Città, in quanto vuol dire soprattutto avere a che fare con i progetti strategici che disegneranno la Turrita dei prossimi 10-20 anni. Secondo quanto abbiamo appurato, non è affatto da escludere che l’Esecutivo chieda a Renato Bison (classe 1969, ingegnere elettrotecnico di professione, alla testa da una legislatura di Educazione, cultura, giovani e socialità) di assumersi questo gravoso impegno. A cascata ciò significa che il neoeletto in casa PLR (Vito Lo Russo) dovrebbe subentrare a Bison nella conduzione del «suo» dicastero. E Mattia Lepori (Il Centro)? «Deciderà il Municipio, non ho nessuna pretesa», afferma interpellato dal CdT.
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