Elezioni

Mario Branda verso la ricandidatura

Bellinzona: il timoniere socialista, in carica dal 2012, non ha ancora ufficialmente sciolto le riserve in vista delle elezioni previste fra meno di un anno, ma salvo sorprese si ripresenterà - Davanti all'assemblea: «Dobbiamo vincere parlando a tutti»
Classe 1960, avvocato di professione, è al timone della capitale da tre legislature. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
31.05.2023 06:00

In casa socialista avranno fatto tutti gli scongiuri del caso pensando al proverbio «non c’è due senza tre». Dopo essere stato corteggiato per le elezioni cantonali e per quelle federali, è più che normale che a Bellinzona l’attenzione si sia focalizzata nelle ultime settimane sul sindaco Mario Branda in vista delle Comunali del 14 aprile 2024. È l’unico, della compagine municipale, a non avere ancora sciolto le riserve. Mentre gli altri sei colleghi si sono detti pronti a scendere nuovamente in campo, il timoniere dell’Unità di sinistra, per contro, ha deciso di prendersi del tempo. Per riflettere e per discuterne con i vertici del suo partito, i quali peraltro non hanno mai messo in dubbio la sua ricandidatura, possibile anche da statuto sebbene il 63.enne avvocato sia in carica da tre legislature.

Quindi? «Brandaleone», come è stato soprannominato dai «compagni», fra poco più di dieci mesi dovrebbe esserci. Sta facendo le ultime valutazioni, ha ribadito al CdT, ma salvo sorprese che a questo punto sarebbero davvero clamorose difenderà la poltrona sulla quale siede dal 2012. È quanto è parso chiaro a tutti, ieri sera, in occasione dell’assemblea del PS andata in scena a Giubiasco davanti ad una trentina di presenti. «Alle elezioni dobbiamo vincere. E per farlo dobbiamo riuscire a parlare a tutti i bellinzonesi, convincendo anche chi non è schierato ideologicamente con noi. Siamo importanti per la Città, per il suo funzionamento. Non siamo un partito d'opposizione, ma popolare in quanto rivolto alla popolazione», ha detto il numero uno di Palazzo Civico.

I progetti da concretizzare

«Vorrei vedere concretizzati i grandi progetti», ci disse il 12 luglio 2022 in una lunga intervista per i suoi dieci anni da sindaco. Una risposta che sembrava dare per scontata la volontà di affrontare le prossime elezioni e continuare così a fare il bene della Bellinzona aggregata unitamente agli altri membri del consesso. Quella fusione che Mario Branda e, in primis, gli ex sindaci di Giubiasco (Andrea Bersani), Sementina (Riccardo Calastri) e Monte Carasso (Ivan Guidotti) hanno voluto fortemente e i cui frutti si iniziano ora a vedere e a raccogliere, dopo una più che normale partenza in sordina caratterizzata pure da qualche nota dolente (i decessi alla casa anziani di Sementina durante la fase più acuta della pandemia e la vicenda dei sorpassi di spesa da 5 milioni in tre opere comunali).

I due Esecutivi che si sono succeduti dall’unione non si sono tuttavia fatti scoraggiare e hanno continuato a plasmare la Turrita del futuro che farà leva su alcuni inderogabili capisaldi: il rafforzamento e consolidamento del polo biomedico, la realizzazione dell’innovativo quartiere al posto delle Officine FFS, l’edificazione dell’ospedale regionale alla Saleggina, la valorizzazione della Fortezza e l’attenzione riposta nel territorio in senso lato (pensiamo ad esempio al Parco fluviale e alla rivitalizzazione del fiume Ticino). Eccoli gli importanti cantieri ai quali faceva riferimento il timoniere della capitale. Nella legislatura 2024-2028 si concretizzeranno o entreranno in dirittura d’arrivo.

La legislatura dei frutti

Dovrebbe insomma essere, il prossimo, il quadriennio della consacrazione per la Bellinzona di oltre 45.500 abitanti e per i suoi tredici quartieri. Mario Branda che questa città l’ha vista crescere non può non esserci, si saranno detti a più riprese in casa socialista (e non solo). Candidarsi, per il 63.enne, vuol dire essere riconfermato quasi sicuramente sullo scranno che più conta a Palazzo Civico, considerando la sua forza elettorale che lo vede prendere vagonate di preferenziali anche dagli altri schieramenti. Se ne è avuta la riprova al secondo turno il 16 maggio 2021, quando venne sfidato dal collega-amico PLR Simone Gianini. Non ci fu partita, schiacciante la vittoria dell’esponente socialista con la passione per i romanzi di Beppe Fenoglio (di cui ricorrono nel 2023 i sessant’anni dalla scomparsa), il cantore del «dolore degli umani ma pure della pietas», sostiene il collega scrittore Alessandro Baricco.

Due volti nuovi in comitato

L’assemblea è stata soprattutto l’occasione per ritrovarsi in vista dell’importante scadenza elettorale dell’aprile 2024. Dopo la relazione della presidente Martina Malacrida Nembrini e gli interventi di Mario Branda, del municipale Henrik Bang e della capogruppo e granconsigliera Lisa Boscolo, si è proceduto alla nomina di due nuovi membri di comitato. Si tratta di Hachem Tahir e di Aldo Bertagni, membro di direzione del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport ed ex vicedirettore de laRegioneTicino. Sono infine stati approvati i conti 2022 della sezione.

La scheda

Nato il 15 febbraio 1960, sposato con Franca, Mario Branda è stato delegato del Comitato internazionale della Croce Rossa in Pakistan e in Libano, poi capo dell’Ufficio di vigilanza sulle tutele e quindi procuratore pubblico. Avvocato di professione, dal 2011 è titolare di uno studio legale in città. Lo stesso anno si era candidato al Governo arrivando secondo dietro Manuele Bertoli. Sindaco di Bellinzona dal 2012 quando pose fine all’esperienza a Palazzo Civico di Brenno Martignoni, è stato riconfermato sia nel 2017 sia nel 2021. Dapprima al primo e poi al secondo turno, sfidato da Simone Gianini.

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