Microcriminalità fastidiosa, ma San Martino è un successo

Un nobile intento si è trasformato, purtroppo, in un fenomeno di micro criminalità. È infatti aumentato il numero delle società derubate durante la fiera di San Martino andata in scena negli scorsi giorni a Mendrisio. Nell’edizione del Corriere del Ticino dell’11 novembre avevamo raccontato del furto di bicchieri utilizzati durante la manifestazione. Bicchieri soggetti a un deposito di 2 franchi (soldi restituiti al momento della riconsegna) che hanno fatto gola a tante persone. Durante i festeggiamenti - avevamo riportato - sono spariti circa 300 bicchieri da una cella frigorifera di un’associazione presente a San Martino con un punto ristoro: un bottino, a conti fatti, che ha fruttato 600 franchi. Ebbene, non è il solo caso. Ci ha contattato il responsabile di un’altra tendina il quale ci ha a sua volta parlato del furto di altre centinaia di bicchieri: «Ho sporto denuncia alla Polizia cantonale» ci ha spiegato. Nella giornata di ieri è emerso anche il furto dall’area gestita da una società calcistica della regione. In questo caso, ci viene raccontato, sono stati forzati i lucchetti della cella frigorifera e sono state arraffate diverse bottiglie di alcolici. La stessa scorribanda criminale - ci conferma il diretto interessato - è toccata a un altro stand. Insomma, da un lato ci sono stati divertimento, allegria e tradizione che una manifestazione così popolare sa offrire. Dall’altro, purtroppo, c’è stato chi ha deciso di farne un piccolo business criminale a scapito delle associazioni e delle società presenti all’evento. Il tutto - ci fa notare una delle persone che abbiamo raggiunto - malgrado fosse stata ingaggiata (dalla Città, ndr) una società di sicurezza privata per sorvegliare l’area durante le ore notturne.

Episodi di micro criminalità, quelli raccontati, evidentemente fastidiosi. Ma considerando l’ampiezza che ha raggiunto l’evento, il bilancio da parte della Città è positivo. «In linea generale possiamo dirci molto soddisfatti» commenta il capo dicastero Sicurezza Samuel Maffi. Tenendo conto, appunto, «dell’ampiezza della manifestazione che negli anni si è allargata fino ad arrivare a numeri veramente considerevoli». Numeri alla mano di parla di oltre 50.000 persone lungo l’arco di cinque giorni. A livello organizzativo «la strategia adottata di voler liberare l’unica via di accesso carrabile è stata vincente. Personalmente - racconta Maffi -ho visto almeno due volte l’autoambulanza raggiungere la chiesetta di San Martino per degli interventi. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile».

Certo, qualche intervento da parte di chi garantisce l’ordine, c’è stato. «Soprattutto durante gli orari serali si sono verificate piccole scaramuce tra avventori, subito sedate». E constata altresì «piccoli fenomeni di micro criminalità tra i quali, appunto, quelli tematizzati del furto dei bicchieri così come altri piccoli episodi di furtarelli».

Durante le riunioni avvenute con gli organizzatori, si fa comunque presente, era stato sottolineato che «il tema della chiusura delle varie tendine era di singola responsabilità».

Al netto di tutto, dunque, c’è soddisfazione: «Dai buoni affari che possono aver fatto le associazioni della regione, alle bancarelle». Senza dimenticare «i riscontri molto positivi degli avventori». Anche a livello logistico, annota, «è piaciuto il percorso delle bancarelle, il quale ha permesso di evitare la concentrazione di troppe persone nello stesso punto».

V’è infine un ultimo aspetto toccato dal municipale: «Parliamo di una fiera che da puramente agricola, che oltretutto stava per scomparire, ora è apprezzata non soltanto a livello locale, ma direi cantonale». I cinquantamila passaggi nella zona di San Martino, non ci sono dubbi, lo confermano.