Montezuma di Novazzano, un compleanno tra le difficoltà

Nel Mendrisiotto lo conoscono tutti, talmente bene che gli è stato dato un soprannome (anzi due): c’è chi lo chiama «Monte», chi invece preferisce «Zuma». La sostanza però non cambia, a quel locale i giovani del distretto hanno affibbiato un nomignolo, come si fa con un amico.
La discoteca Montezuma, a Novazzano, compie 25 anni. Un traguardo che per un locale pubblico è ragguardevole. Nel corso di questo quarto di secolo il piccolo ritrovo ha ospitato e fatto divertire migliaia di giovani, una generazione dopo l’altra. Finire la serata – di venerdì o sabato – al Montezuma nel tempo è infatti diventata quasi una tradizione: chiusi i bar a una certa ora a «bere l’ultima» ci si dà appuntamento lì, spesso anche in modo tacito, quasi sia scontato.
Se la discoteca sopravvive da tanti anni è anche grazie all’impegno e all’entusiasmo del suo gerente Matteo Mogliazzi convinto dell’importanza di offrire un luogo di ritrovo notturno ai momò per garantire loro svago e farli divertire a prezzi popolari: «Questo è ormai l’unico vero locale notturno del distretto (insieme al B-Side di Chiasso che però è davvero piccolo e si rivolge a un target un po’ diverso di clientela) e vogliamo continuare a garantire ai giovani, e non solo, un luogo di ritrovo per avere la possibilità di divertirsi a due passi da casa. Non vogliamo arrenderci, la volontà di andare avanti c’è», ci spiega appoggiato al bancone del locale, dove lo abbiamo incontrato.
Le parole del nostro interlocutore non lasciano spazio a dubbi, i tempi per il Montezuma, come un po’ per tutti i ritrovi pubblici del cantone, non sono dei più semplici. Che in Ticino e in questo caso nel Mendrisiotto non c’è mai niente da fare però non è vero, la piccola discoteca di Novazzano ne è la prova. «Sopravviviamo tra alti e bassi – prosegue Mogliazzi –, da un anno e mezzo circa ammetto però che ci sono delle difficoltà». Ad averle provocate è un concatenarsi di fattori: «Fino a qualche anno fa i giovani venivano al Montezuma alla 1 circa, dopo la chiusura dei bar. È stato così per generazioni. Ora con il prolungamento dell’orario di apertura dei bar le cose sono un po’ cambiate, prima di tutto perché i ragazzi vengono qui più tardi». I giovani che proseguono la serata in discoteca a Novazzano sono però anche diminuiti di numero: «La nuova generazione non si sa bene cosa vuole, come le piace divertirsi. Forse la responsabilità è anche di noi gerenti, che per coinvolgere i ragazzi di oggi dobbiamo proporre qualcosa di diverso. Un aspetto su cui stiamo lavorando intensamente».
Per continuare a coinvolgere i giovani Mogliazzi sta provando diverse strade. Da quella della musica live preserata intrapresa circa un anno fa, che però non ha avuto il successo sperato, passando per le nottate dedicate a stili musicali particolari, fino ad arrivare alle feste a tema. Due sono quelle in calendario nelle prossime settimane, la prima a fine giugno in stile hawaiano, la seconda a fine luglio dedicata alle bionde più famose, quelle che si bevono: le birre. All’orizzonte ci sono però anche serate con aperitivi e dj set, per cui il locale aprirà alle 19. «Magari proponendo serate un po’ particolari la gente del Mendrisiotto reagisce in modo diverso e più numerosa del recente passato». Insomma, la ricetta per il rilancio non è ancora stata individuata, Mogliazzi è però determinato a trovarla, anche andando a eliminazione, ma senza snaturare il ritrovo: «I nostri prezzi non sono mai cambiati in 25 anni e la musica che proponiamo è soprattutto commerciale, dai successoni degli anni ’80 a quelli di oggi». La strada per raggiungere il locale in fondo non è stata dimenticata, la prova è il grande successo riscosso dalla recente festa di compleanno organizzata per celebrare i 25 anni. «Il party per il compleanno è stato un vero successo, c’era tantissima gente di un po’ tutte le età, ho anche rivisto con grande piacere molti clienti che frequentavano la discoteca in passato, una prova del loro affetto nei nostri confronti». Per chi si è perso la festa non è troppo tardi, il 25.esimo anno di attività sarà celebrato ulteriormente in autunno.
Le origini
Ma com’è nata l’avventura Montezuma? «Un tempo qui c’era il videobar Splendido, che inglobava sia il bar adiacente, sia lo spazio oggi occupato dalla discoteca. Poi all’inizio degli anni ’90 è nata l’idea di creare qualcosa per il divertimento notturno e pian piano si è concretizzato il progetto Montezuma». Un nome che però non ha nulla a che fare con il Mendrisiotto... «Per scegliere il look da dare al locale ci siamo affidati a un’agenzia specializzata che ci ha consigliato di puntare sul “tema Messico”, che all’epoca era molto in voga. Anche il nome è quindi legato a questo tema, Montezuma non è però una montagna come molti pensano, ma un imperatore azteco, conclude Mogliazzi. Un tempo – e forse a ricordarlo sono in tanti, come chi scrive – anche l’interno del locale ricordava il Messico, con disegni e affreschi sulle pareti.