“Non toglieteci l'Ufficio regionale stranieri”

Undici Comuni del Mendrisiotto hanno scritto a Norman Gobbi esprimendo dubbi sulla riorganizzazione dell'Ufficio migrazione: "Ne abbiamo necessità inderogabile"
L'Ufficio regionale stranieri a Mendrisio.
Red. Online
03.03.2017 11:23

MENDRISIO - Nuove critiche per la riorganizzazione dell'Ufficio della migrazione voluto da Norman Gobbi con l'idea di adeguare le procedure di richiesta dei permessi e concentrando l'attività sul controllo delle domande presentate da chi intende stabilirsi o lavorare in Ticino. La riorganizzazione è già stata oggetto di un'interpellanza in Gran Consiglio (non ancora evasa) da parte di Giancarlo Seitz e Felice Campana (Lega) a proposito della chiusura dell'ufficio regionale stranieri di Agno a partire da aprile (vedi suggeriti), a cui faranno seguito a settembre tutti gli altri, a favore di un approccio informatizzato che faccia capo ai centri di Bellinzona e di Lugano (quest'ultimo per il rinnovo dei permessi).

Ora a farsi sentire sono i Comuni del Mendrisiotto, che hanno inoltrato una lettera a Gobbi esprimendo scetticismo sulla chiusura dell'Ufficio regionale stranieri di Mendrisio. A firmarla sono stati i sindaci di Balerna, Breggia, Castel San Pietro, Chiasso, Coldrerio, Mendrisio, Morbio Inferiore, Novazzano, Riva San Vitale, Stabio e Vacallo.

Pur condividendo il fatto che la procedura per la domanda di un permesso stranieri vada rivista e che gli accertamenti vadano ottimizzati, gli Esecutivi esprimono "perplessità sul fatto di privare una regione quale il Mendrisiotto di una sede dell'Ufficio regionale stranieri, in quanto si tratta della regione che verosimilmente è la più interessata dal fenomeno e che verrebbe privata di un servizio di cui si sente la necessità inderogabile". Gli Esecutivi ricordano, al proposito, che "la quota di lavoratori non residenti nel Distretto è superiore al 55% e l'Ufficio stranieri tratta circa 30.000 pratiche l'anno". 

I dubbi risiedono nel "fatto di inviare la domanda e i relativi allegati per posta all'Ufficio della Migrazione di Bellinzona, ossia a una sede centralizzata, cosa che ci sembra complicare ulteriormente la procedura, in quanto ci immaginiamo che ben difficilmente l'incarto sarà completo e pronto per essere esaminato al primo turno. Oggi la sede di Mendrisio svolge un apprezzatissimo servizio di consulenza, di cui è impensabile poter fare a meno, rispettivamente delegarlo completamente a una forma elettronica. Lo stesso dicasi per il previsto servizio nuove entrate con sede a Lugano per coloro che intendono ottenere un nuovo permesso "L" o "B"". Tutto questo sarebbe "molto penalizzante dal punto di vista logistico e ambientale".

Un altro timore è un sovraccarico di lavoro per le Cancellerie comunali, cui gli Esecutivi immaginano si rivolgeranno "tutti coloro che per un verso o per l'altro incontrano difficoltà, di fatto scaricando sul Comune un'altra volta un'attività svolta dal Cantone".

La richiesta è, pertanto, "il mantenimento della situazione logistica e strutturale dell'Ufficio regionale stranieri a Mendrisio".

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