Solidarietà

Orfani ucraini ad Astano, ora qualcosa si muove

La Gerenza ha concesso la licenza edilizia: non ci sono state opposizioni –Da settembre la struttura dovrebbe accogliere un gruppo di bambini in fuga da Mariupol – Firmato un accordo tra le parti: il suo utilizzo è limitato a un anno – Ora manca l’abitabilità
©Chiara Zocchetti
Nico Nonella
14.07.2022 06:00

Se tutto andrà come da programma, da settembre l’ex Albergo Astano potrà finalmente accogliere un gruppo di bambini di un orfanotrofio di Mariupol oppure di altre città in Ucraina praticamente cancellate dalle mappe dalle bombe russe, che era riuscito a lasciare un Paese devastato dalla guerra per trovare rifugio, almeno inizialmente, in Polonia.

C’è anche l’ex ostello

L’idea di ospitare i bambini e i loro educatori ad Astano, lo ricordiamo, era partita da un consorzio di quattro Fondazioni ticinesi (Azione Posti Liberi, SOS Infanzia, Angeli di L.U.C.A. e Casa Veritas), in contatto con la direzione degli orfanotrofi ucraini, le autorità federali e cantonali per portare in Ticino alcuni bambini in fuga dalla guerra. E una delle possibili destinazioni, ne avevamo riferito lo scorso 15 aprile, è appunto l’ex Albergo Astano. Una struttura chiusa da tempo – era stata venduta nel 2016, ndr. – ma che in passato è stata un fiore all’occhiello dell’offerta turistica del Malcantone. E per le quattro fondazioni, è il posto ideale dove ospitare i bimbi in fuga dalla guerra. Di qui, la richiesta dello scorso 24 febbraio di poter usufruire della struttura, messa loro a disposizione a titolo gratuito, insieme a un ex ostello nelle vicinanze, dagli stessi proprietari. Seppur nobile, un progetto di questa portata non si concretizza in pochi giorni. A fronte del preavviso cantonale favorevole del 2 maggio, il 5 luglio scorso la Gerenza di Astano (il Comune non ha un Municipio) ha rilasciato la relativa licenza edilizia ai proprietari e agli istanti, rappresentati dall’avvocato Paolo Bernasconi. Durante il periodo di pubblicazione non sono dunque state presentate opposizioni.

Lunedì i sopralluoghi

Come si evince dalla comunicazione della Gerenza, è stato sottoscritto un accordo tra l’autorità comunale, il proprietario e le fondazioni che fissa le condizioni di utilizzo della struttura. In buona sostanza, l’uso dell’ex Albergo è limitato al progetto di accoglienza di rifugiati ucraini minorenni con i loro accompagnatori e accompagnatrici – e, va da sé, esclude qualsiasi attività commerciale o lucrativa – per un periodo di tempo determinato (ossia da settembre 2022 a settembre 2023). Al contempo, le fondazioni si faranno interamente carico dei costi di scolarizzazione, trasporto, vitto e alloggio legati alla permanenza dei bambini. Al termine di questo progetto umanitario, qualsiasi utilizzo della struttura andrà ridefinito con l’autorità comunale. Tuttavia, restano ancora alcuni passi formali da compiere. In primis, è necessario ottenere l’abitabilità (l’ex ostello è invece già in regola) e proprio lunedì la autorità cantonali e comunali hanno eseguito i relativi sopralluoghi di collaudo. Per il via liberà occorrerà verosimilmente aspettare che la licenza edilizia crescerà in giudicato.

Da Gstaad a Gilly

Una volta concluso l’iter burocratico, il progetto di Astano di accoglienza degli orfani sarà il decimo di questo genere in Svizzera. Ecco una breve panoramica delle iniziative nazionali. Partiamo da Kandersteg, nel canton Berna, dove da inizio aprile 23 orfani ucraini sono ospitati con i loro accompagnatori negli edifici dell’International Scout Center. Sempre nel canton Berna, a Gstaad sono invece alloggiati 50 orfani dai 3 ai 15 anni in provenienza dal centro per la riabilitazione psicosociale di Kramatorsk. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla fondazione con sede a Berna «Zugang B» la quale, da inizio aprile, ha organizzato anche l’accoglienza a Petit-Val, nel Giura bernese, di 70 orfani di età diverse nel centro di Sorentan. A Bolligen ci sono 18 abitazioni che sono state messe a disposizione per i bambini e i loro accompagnatori. Il quinto progetto di accoglienza è invece attivo a Reihetobel (Appenzello Esterno): dal 24 marzo sono ospitati 40 orfani di età compresa tra 4 mesi e 18 anni, insieme a 17 accompagnatori di famiglie affidatarie con 6 figli propri. I rifugiati provengono da Mariupol, Poltava e Cherson. Sempre in Appenzello Esterno, a Trogen, il villaggio Pestalozzi ospita 64 bambini con adulti e le rispettive famiglie. A Kloster Fischingen, nel canton Turgovia, dal 19 marzo hanno trovato un alloggio al Convento dei benedettini 16 orfani, di età compresa tra i 4 e i diciott’anni, accompagnati da tre suore. A Saint Gingolph (Vallese), da fine maggio 60 orfani con 18 accompagnatori sono ospitati all’École des missions. Sempre in Svizzera francese, da inizio giugno sono ospitate a Gilly (Vaud) tre famiglie affidatarie con 25 minorenni, dai 3 ai 19 anni. In totale, S.O.S. Villages d’enfants Suisse e l’Association tipiti hanno aiutato 30 persone provenienti da Mariupol e Karchiv.

In questo articolo:
Correlati