Musica

Paolo Meneguzzi: «J-Ax? L'ho battuto 100 a 0»

Il cantante ticinese a Locarno per la promozione di «Stars»: «Lui è stato un po' bullo, io ho parlato di problemi veri della discografia che affronto quotidianamente con i ragazzi»
©Gabriele Putzu
Mattia Sacchi
10.08.2023 17:26

A Locarno in questi giorni si parla di cinema. Non solo per i film in programma al Festival, ma anche per i progetti futuri. In particolare per «Stars», la produzione della Pop Music School di Paolo Meneguzzi che vedrà protagonisti 31 giovani ticinesi. Ma proprio Meneguzzi - ieri a Locarno per alcuni eventi promozionali - ha fatto un bel po' di «cinema» con J-Ax negli scorsi giorni, con un feroce dissing tra i due sulle produzioni musicali... «In effetti sono stati 5 giorni belli tosti, non ci siamo molto risparmiati», sorride il cantante ticinese. Che racconta: «In realtà le critiche di J-Ax non mi hanno toccato più di tanto, sono anni che dicono le stesse cose di me sul mio pop, sul successo con le ragazzine e sui dischi comprati. Sono banalità che mi aspettavo già: la cosa che mi ha deluso di più è che in tutto questo non ha pensato alla musica, mentre dietro la mia critica su Disco Paradise c'era una riflessione sul mondo musicale, con i ragazzi che non hanno delle guide che possano far capire loro quale sia il modo per fare musica di qualità. Che è quella che lui ha fatto per anni con gli Articolo 31, rivoluzionando la musica italiana, mentre adesso si è messo dalla parte di chi vuole fare i soldi e le canzoncine per piacere».

Il confronto ha avuto momenti dai toni piuttosto duri. «Non mi rimprovero nulla di quello che ho fatto - prosegue Meneguzzi -. Anche perché grandi esperti di musica come Enrico Silvestrin e Morgan, oltre che decine di produttori musicali, si sono esposti sostenendo la mia causa. Questo è un discorso molto legato alla discografia: oggi bastano i follower per fare musica, ma questo alla fine creerà un grave danno alla musica stessa. Ed è il momento di cambiare rotta».

Le parole del cantante, seduto di fronte al Palacinema di Locarno, vengono ascoltate con attenzione da uno dei protagonisti di Stars. Un giovane con piercing in bella vista sul sopracciglia. Eppure Meneguzzi era stato un po' «boomer» sul look di J-Ax e Fedez: «Ma davvero pensate che ce l'abbia con i tatuaggi? Ognuno fa quello che vuole. Penso però che ci sia un concetto di credibilità dell'artista da considerare e che, se ti presenti a 50 anni completamente tatuato che canti Disco Paradise, questo venga un po' a scemare. Il pop è un prodotto che va curato in ogni aspetto, anche dall'estetica dell'artista che canta un determinato pezzo rivolgendosi a un determinato target: e in questo caso c'è una dicotomia piuttosto importante...».

Ma com'è finita la partita tra i due? «Ho vinto io tutta la vita - dice con fermezza il 46enne ticinese -. Ma 100 a 0: lui è stato un po' un bullo, io ho portato a galla un problema serio di cui parlano tutti. E che da anni vedo quotidianamente a scuola con i ragazzi della Pop Music School». Ragazzi che a breve vivranno la loro ribalta cinematografica: «Sono davvero orgoglioso di loro, che per mesi hanno lavorato duramente per questo progetto in collaborazione con Alberto Meroni e la RSI. Il 25-26 agosto saranno a Stars on Street a Locarno, poi il 1 settembre ci sarà la prima mondiale: dietro quel giorno c'è tutto un percorso in cui hanno dovuto interagire con professionisti, capendo l'importanza della credibilità e dello studio. E già per questo per me sono già delle Stars!».