Turismo

Per gli hotel di Lugano Medacta è come Pasqua

Uno studio promosso da Hotellerie Suisse Sottoceneri illustra l’importanza e gli indotti dei congressi - Presentato lo strumento che fornisce dati previsionali agli albergatori: «I pernottamenti da soli non bastano»
(Archivio CdT)
Chiara Nacaroglu
24.06.2019 06:00

LUGANO - Un milione e duecentomila franchi: è questo il ricavo totale degli albergatori del Luganese durante il congresso di Medacta, l’evento – che ha avuto luogo dal 10 al 13 aprile – del gruppo di Castel San Pietro che sviluppa, produce e distribuisce dispositivi medici. Si tratta del 50% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (senza il simposio). Il dato è stato presentato nel corso dell’Assemblea di Hotellerie Suisse Sottoceneri, che ha avuto luogo qualche settimana fa, dagli esperti di H-Benchmark, una piattaforma online di hospitality data intelligence che fornisce agli albergatori dati storici e previsionali sulla destinazione e permette di confrontare le proprie perfomance con la media di altre strutture della stessa destinazione. Il report – si basa su un campione di hotel (una trentina) che lavorano con lo strumento di lettura dei dati – mostra un confronto con la Pasqua luganese: dal 19 al 22 aprile 2019 il ricavo totale è stato di 1,3 milioni di franchi, il 51,6% in più rispetto a quello dello stesso periodo l’anno scorso e il 20% in più rispetto alla Pasqua 2018 (dal 30 marzo al 2 aprile). Questi dati – ha spiegato il presidente della sezione Sottoceneri di Hotellerie Suisse Federico Haas – sono importanti per capire su cosa si deve puntare per far crescere il turismo. Perché se di Pasqua ce n’è solo una all’anno, di congressi come quello di Medacta potremmo averne uno alla settimana: dobbiamo puntare sul turismo congressuale». Il Luganese è la prima destinazione in Svizzera a testare H-Benchmark (in collaborazione con Lugano Region e l’USI quale partner scientifico) e gli addetti ai lavori sperano che possa un giorno venire utilizzato a livello cantonale. «È utilissimo – ha sottolineato ancora Haas – perché per sondare lo stato di salute del turismo i dati sui pernottamenti da soli non bastano e non forniscono agli albergatori strumenti utili per migliorare. Perché, se i pernottamenti sono in crescita, la cifra d’affari del settore è diminuita».

Se durante i primi quattro mesi del 2019 si sono registrati 110.500 pernottamenti (nello stesso periodo l’anno scorso erano 107.900, nel 2017 120.000 e nel 2016 111.700), H-Benchmark ha calcolato che il ricavo totale degli albergatori (in un periodo che va dal 29 marzo al 27 maggio) è stato di 12,8 milioni di franchi, il 3,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. «Questo strumento di misurazione – spiega il presidente di Hotellerie Suisse Lorenzo Pianezzi – permette di visualizzare con precisione la tendenza del mercato con dati previsionali». È proprio lo sguardo al futuro a renderlo innovativo: un albergatore può vedere il tipo di occupazione nella destinazione e il prezzo medio delle stanze, se è buona e un hotel è vuoto, allora il proprietario può ragionare sui prezzi decidendo di abbassarli per uniformarsi al costo medio. «In sostanza, lo strumento permette di capire come è posizionata una struttura in rapporto all’andamento della destinazione. Guardare al futuro – continua – ci permette di evitare la solita polemica ticinese sui dati passati». «Un domani – spiega dal canto suo il direttore di Lugano Region Alessandro Stella – grazie a questi rilevamenti si potrà anche dare un segnale alla Città su cosa funziona e cosa no». Tutti sono concordi sul fatto che Lugano dovrebbe spingere di più il turismo congressuale. «Soprattutto in autunno e inverno potremmo ospitarne uno ogni settimana – dice ancora Pianezzi – poi è vero che il Municipio dice che il Palazzo dei Congressi è sempre pieno, ma di cosa? Sono eventi che portano indotto oppure no? Questa è la domanda da porsi».

Le cifre dei pernottamenti nel Luganese sono state presentate nel corso dell’Assemblea ordinaria dell’Ente Turistico che ha avuto luogo negli scorsi giorni. Commentando i dati, il presidente di Lugano Region Bruno Lepori ha sottolineato «l’importanza di non cadere nell’errore di eccedere con i giudizi catastrofici sullo stato del turismo ticinese». Un errore che, a suo dire, è facile commettere se non si tiene in considerazione fenomeni come Airbnb, che hanno cambiato radicalmente le forme di turismo attuali. «Se ci fossero dati certi legati alle nuove forme di alloggio, – ha detto Lepori – ecco che potremmo moltiplicarle ai dati che abbiamo a disposizione dall’Ufficio federale di Statistica e noteremmo che i dati legati ai pernottamenti sarebbero superiori rispetto a quanto pubblicato attualmente».