Locarno

PolCom, i partiti chiedono chiarezza e trasparenza

I partiti si esprimono sull’agire di Esecutivo, dicastero Sicurezza e comandante dopo i risultati delle indagini amministrative ed il licenziamento di un agente
Dossier sempre caldo quello della Polizia comunale di Locarno anche per la politica. ©CdT/Chiara Zocchetti

Sul «dossier» PolCom, la politica locale si interroga, raccogliendo anche un certo disagio della popolazione. Abbiamo dunque fatto un giro d’opinioni tra i partiti, a cominciare dal PLR, che in città detiene la maggioranza relativa. Il presidente sezionale Stefano Lappe non ritiene che l’Esecutivo non sia intervenuto tempestivamente quando si sono manifestati i primi disagi all’interno del Corpo, riferiti in una lettera fatta pervenire a Palazzo Marcacci ad inizio anno: «Il Municipio ha avviato le inchieste — tuttora in corso — che reputava necessarie per chiarire le situazioni. Non ho elementi per ritenere che non abbia agito in maniera tempestiva», dice. Diametralmente opposta l’analisi di Marco Pellegrini, ex municipale e presidente del Centro (PPD), che si esprime anche in qualità di sindacalista, avendo raccolto più testimonianze dagli agenti iscritti all’OCST: «Non è più il momento di tergiversare, occorre agire. Non è solo la politica che lo chiede, ma soprattutto la popolazione, frastornata da fughe di agenti, inchieste, audit e un licenziamento. Visto ciò che sta emergendo, il capodicastero sicurezza deve farsi da parte. E se il sindaco non vuole assumersi la responsabilità di gestire il dossier PolCom passiamolo al vicesindaco», sottolinea Pellegrini.

Troppe assunzioni?

Che trova in Bruno Bäryswil, consigliere comunale di lungo corso e «portavoce» del gruppo Lega/UDC/Indipendenti, un alleato alle sue tesi interventiste. «Sono d’accordo, s’è temporeggiato troppo nell’affrontare il malessere che serpeggia nella Polizia cittadina. Tra l’altro vorrei sottolineare che da tempo sostengo che il Corpo di polizia di Locarno è cresciuto a dismisura, praticamente raddoppiato in pochi anni. Certo, ci sono le convenzioni con gli altri Comuni, ma forse s’è esagerato con le assunzioni. In un gruppo che oramai è di 70 persone è difficile che non ci siano malumori, invidie, rapporti interpersonali contrastati», evidenzia Bäryswil.

Vertici in discussione

In discussione ci sarebbe anche la figura del comandante Dimitri Bossalini, coinvolto indirettamente nell’inchiesta amministrativa sfociata nel licenziamento del figlio. «Alla conduzione non dev’esserci un’autogestione», taglia corto Pellegrini. L’operato di Bossalini viene invece difeso a spada tratta dai liberali: «La Polizia comunale funziona e credo che ora sia fondamentale, oltre ad aspettare l’esito delle inchieste e delle eventuali impugnative, lasciare lavorare il comandante e i suoi agenti», dice Lappe. Che invece sulle responsabilità politiche della conduzione e un eventuale «arrocco» di dicasteri è piuttosto prudente: «Il PLR è conscio della sua responsabilità quale partito di maggioranza relativa, e questo a prescindere da chi è a capo del dicastero. È vero che la gestione del caso Polcom non è stata ineccepibile. In ogni caso la questione verrà valutata all’interno del partito», sottolinea il presidente sezionale.

Fiducia nell’audit

«Il tema va sicuramente preso seriamente, senza però che si trasformi in uno scontro partitico o, peggio, in attacchi personali» rileva dal canto suo Giorgio Fransioli, co-presidente della sezione cittadina del Partito socialista. Secondo Fransioli si tratta in particolare di appurare se i fatti che hanno portato all’apertura delle due inchieste amministrative siano degli episodi isolati, oppure se vi sia un problema più generale all’interno del Corpo cittadino. «Questo lo dovrà stabilire l’analisi avviata per tracciare una radiografia sulla situazione e sul funzionamento generale della Polizia comunale», aggiunge il co-presidente del PS. Sulla stessa lunghezza d’onda Matteo Buzzi, coordinatore dei Verdi del Locarnese, partito a cui è stata appunto delegata, con Pierluigi Zanchi, la responsabilità del dicastero sicurezza: «Ci aspettiamo che tutti gli aspetti vengano chiariti in modo chiaro e trasparente senza interferenze politiche» dichiara Buzzi, ribadendo quanto riportato nel comunicato stampa diramato dal partito ecologista ad inizio settembre. Comunicato nel quale i Verdi sottolineavano che «per offrire un servizio di Polizia di qualità alla cittadinanza e per il bene del Comune è importante assicurare trasparenza e recuperare oggettività, in modo da risolvere al più presto le eventuali problematiche riscontrate».

In questo articolo:
Correlati