Lugano

Politica e poltrone, no al limite dei 70 anni

Firmato il rapporto sul nuovo regolamento per le società partecipate della Città – La novità più sostanziosa è l'incompatibilità tra le cariche di consigliere comunale e membro del CdA – Si deciderà nella prossima legislatura – Potrebbe esserci un emendamento
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Nico Nonella
08.04.2024 06:00

Sì, sarà il prossimo Legislativo cittadino ad esprimersi sul nuovo regolamento sulla gestione delle «partecipate», cioè le società e degli enti controllati dalla Città. Per elaborarlo, ne avevamo riferito lo scorso 25 marzo, ci erano voluti dodici anni: l’ultimo dei quali ha visto all’opera una commissione speciale presieduta da Marco Bortolin (Lega). Il nuovo regolamento, scaturito in un rapporto di Fulvio Pelli (PLR), sarà valido per AIL, AIL Servizi, Avilù, Casinò Lugano, Società Funicolare Cassarate-Monte Brè, TPL e Verzasca ma non per gli Enti autonomi. 

L’incompatibilità

La novità più sostanziosa riguarda uno degli ingranaggi chiave del meccanismo: la rappresentanza politica. I consiglieri comunali non potranno più essere nominati, in rappresentanza del Comune, nei consigli di amministrazione delle società in questione, dove il lavoro svolto viene remunerato con un compenso annuale che può raggiungere cifre non indifferenti. Questa incompatibilità «elimina ogni rischio di conflitto di interesse fra ente politico di controllo e ente partecipato», si legge nel rapporto. Un cambiamento non da nulla, e infatti non è escluso che in aula possa approdare un emendamento per stralciare questo punto. Il rapporto, seppur condiviso, reca infatti diverse firme apposte con riserva (da parte di commissari di Centro, Lega e UDC). In ogni caso, l’incompatibilità non è stata estesa ai membri dell’Esecutivo «poiché in certi casi può aver senso che anche il municipale di riferimento sia membro di un organo della partecipata, soprattutto in quei casi in cui lo scopo di interesse pubblico della medesima è particolarmente rilevante». In ogni caso, occhio a non esagerare: «la Commissione raccomanda di limitare il più possibile le situazioni di doppio ruolo».

Focus sulle competenze

Come detto, se ne parlerà all’inizio della prossima legislatura. È presto per dire se Lugano è pronta a salutare la ripartizione partitica dei posti nei CdA. In ogni caso, almeno sulla carta, si punterà sulle competenze. La scelta dei rappresentanti della Città sarà infatti dettata da sei requisiti: conoscenza nel settore specifico di attività delle partecipate e in ambito aziendale, finanziario e giuridico; sufficiente disponibilità di tempo; flessibilità e propensione ai rapporti sociali; assenza di conflitti d’interesse; rappresentanza equilibrata dei generi; età massima di settant’anni. Bocciata la proposta del Municipio di imporre un limite di 70 anni: la regola è apparsa «inutilmente discriminante». La palla è ufficialmente nel campo del prossimo Legislativo.

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