Il caso

Procedure in caso d’incidente stradale, «il verbale non è per forza necessario»

Dopo la vicenda che ha visto coinvolto Gobbi, l’avvocato ed esperto Rossano Guggiari illustra le procedure standard
Immagine d'archivio.
Paolo Gianinazzi
15.03.2024 22:00

Verbale sì o verbale no? È una delle domande principali contenuta nella lunga interpellanza del presidente del Centro Fiorenzo Dadò riguardo all’incidente della circolazione in cui è stato coinvolto il consigliere di Stato Norman Gobbi lo scorso mese di novembre. Ora, stando all’avvocato Rossano Guggiari, esperto di diritto della circolazione, in questo caso specifico c’è però il margine affinché un rapporto non sia stato prodotto.

«Da quanto ho capito hanno fatto un primo esame precursore a Gobbi, risultato di poco superiore alla soglia. Quindi immagino poco sopra gli 0,40 milligrammi di alcol per litro. Dopodiché, è stato fatto il secondo test probatorio, risultato essere sotto la soglia. E quindi non gli è stata revocata la patente». In questi casi, aggiunge l’avvocato, «non occorre redigere un verbale». 

Rapporto che però, chiediamo noi, dovrebbe esserci perlomeno per l’incidente della circolazione. Oppure no? «Non per forza», risponde l’avvocato. «Se le parti si sono accordate, e se una delle due parti si è assunta la colpa, allora non c’è bisogno di fare un verbale». Ma, precisa Guggiari, «se il verbale sia stato fatto o meno, nel caso specifico, io ovviamente non posso saperlo». 

Il dato, però, secondo l’esperto, è un altro. Attenendosi alla versione del consigliere di Stato, secondo Guggiari «è possibile che non sia stato redatto un verbale e che gli agenti abbiano agito correttamente». 

Riguardo, invece, al controllo etilometrico probatorio, Guggiari spiega che «esso dovrebbe avvenire in tempi tecnici normali. Cioè il tempo necessario per trasferirsi e fare il secondo test, dopo quello precursore». Già, perché solitamente l’apparecchio per il test probatorio «non si trova nelle vetture della Polizia, bensì in centrale». Quindi, detto in soldoni, quel controllo «dovrebbe avvenire nei tempi necessari per trasferirsi alla stazione di polizia più vicina e attrezzata». 

Nell’interpellanza di Dadò vengono chiesti chiarimenti anche riguardo le tempistiche dei controlli. Che cosa avviene, normalmente, in questi casi? «In media – risponde Guggiari - il tasso alcolemico scende di 0,05 milligrammi per litro d’aria ogni ora. Se il secondo test avviene due ore dopo, o cinque ore dopo, il tasso sarà quindi sceso di parecchio». Ma, aggiunge l’avvocato, «siccome per il test viene rilasciato uno scontrino con l’orario, il laboratorio potrebbe poi risalire al ‘vero’ valore al momento dell’incidente». Si potrebbe, detto altrimenti, risalire al tasso alcolemico di qualche ora prima. 

Altre domande dalla politica

Intanto, però, la politica non smette di interrogarsi sull’accaduto. 

In particolare a far discutere sono state le mancate risposte da parte della Polizia cantonale, che interpellata dai media, non si è pronunciata sia sul caso specifico, sia sulla procedura da seguire in casi simili. 

Sul ruolo della polizia cantonale nell’informare in maniera trasparente l’opinione pubblica, il Movimento per il socialismo (MPS) è infatti intervenuto tramite un’interpellanza al Consiglio di Stato.

Nell’atto parlamentare, il Movimento per il Socialismo chiede all’Esecutivo cantonale come giudica «dal punto di vista della trasparenza e della necessaria interazione con l’opinione pubblica, il fatto che la Polizia cantonale non abbia voluto rispondere (sollecitata dalla stampa) a questioni di carattere generale e procedurale nel caso di incidenti e relativi accertamenti sulla misurazione del tasso alcolemico». 

L’atto parlamentare, inoltre, riporta espressamente alcuni passi di un articolo pubblicato da la Regione il 15 marzo in cui si legge che il quotidiano bellinzonese avrebbe voluto approfondire le regole in vigore in occasione di incidenti stradali, ma che il servizio stampa della polizia avrebbe giustificato la mancata risposta, in questo modo: «Come da prassi, dato che sulla questione è pendente un atto parlamentare, al momento non ci esprimiamo, nemmeno in termini generali. Le informazioni sulla procedura saranno fornite in sede di risposta da parte delle istanze deputate».

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