Mendrisiotto

Prossima fermata Berna, c’è il biglietto per Fonio

Il 39.enne di Chiasso, grazie all’elezione in Consiglio degli Stati di Fabio Regazzi, sederà nella Camera bassa – Il Distretto avrà una voce nella Capitale: «Nel Mendrisiotto abbiamo tutta una serie di problematiche che ci fanno sentire distanti dal resto della Svizzera»
©Gabriele Putzu
Stefano Lippmann
20.11.2023 22:15

Svestite le casacche partitiche – e non ce ne voglia la deputata Greta Gysin di Rovio, dunque tecnicamente del Luganese – il Mendrisiotto avrà ancora un esponente al Consiglio nazionale. Al secondo giro, infatti, Giorgio Fonio (Il Centro) è riuscito a staccare il biglietto per Berna. Dopo l’elezione del collega di partito Fabio Regazzi al Consiglio degli Stati, il posto all’interno della Camera bassa – in virtù della votazione di circa un mese fa – è toccato al 39.enne di Chiasso. «Sto vivendo un bel momento, ma allo stesso tempo è come se stessi in una centrifuga» ci racconta all’indomani del suo personale successo. Il seggio conquistato da un momò, come detto, è stato possibile grazie all’elezione di Regazzi alla Camera alta. E in tal senso, ravvisa Fonio, il sostegno del Mendrisiotto non è mancato: «La popolazione del Distretto, a mio avviso, ha voluto lanciare un segnale. Basta guardare, ad esempio, il mio Comune. A Chiasso Regazzi è passato dal quarto posto di un mese fa al secondo posto di ieri. E così è avvenuto anche in altri Comuni del Distretto». L’analisi del nostro interlocutore porta dunque a dire che il sud del Ticino ha spinto per avere un consigliere nazionale del posto. «Di più – ci racconta Fonio –, l’ho percepito anche oggi incontrando la gente tra Chiasso e Mendrisio, oltre ai messaggi che ho ricevuto da parte di persone di tutti i colori politici, come pure da quelle che un colore non ce l’hanno».

A difesa del Mendrisiotto

Tutto lascia pensare, dunque, che all’appartenenza politica si sia anteposto il bisogno di avere un rappresentante del Distretto. Qualcuno che faccia sentire la voce del Mendrisiotto. Ne è convinto anche Fonio? «Lo ha detto ad esempio anche Moreno Colombo (PLR) durante l’avvicinamento alle urne: Serve qualcuno che difenda il Mendrisiotto», ci risponde. Questo anche alla luce del fatto che «abbiamo tutta una serie di problematiche che ci fanno sentire distanti dal resto della Svizzera». Gli esempi non mancano: «Pensiamo al prolungamento di AlpTransit a sud di Lugano, alla fermata dei treni Intercity o alla corsia autostradale per i veicoli pesanti». Senza dimenticare un tema particolarmente sentito soprattutto negli ultimi mesi, ovvero l’immigrazione. «La nostra regione ha una grande tradizione umanitaria, ma in questo momento si osservano situazioni di tensione che non fanno bene al nostro tessuto sociale e ai migranti stessi». E poi i posti di lavoro: «Ne abbiamo già persi molti, penso alle ex regie federali che negli anni hanno drasticamente diminuito la loro presenza». Per Fonio non vi sono dubbi: «Bisogna creare le condizioni quadro affinché nel Mendrisiotto si possa continuare a vivere e lavorare».

Chiasso sempre presente

Con il passaggio a Berna, Giorgio Fonio lascerà la carica di granconsigliere. Al suo posto subentrerà Giovanni Capoferri. E la politica locale? «Continuerò l’attività comunale – ci conferma – e mi candiderò ancora per Legislativo di Chiasso. Rilanciamo: un pensiero al Municipio non l’ha fatto? «In questo momento – sorride – non ho ancora realizzato ciò che è successo in queste ore».

L’ex ufficiale da Novazzano a Bellinzona

La strada verso Bellinzona, Giovanni Capoferri la conosce sicuramente bene. Vuoi per il suo lungo trascorso in polizia, vuoi per il fatto che presiede il comitato del Carnevale Rabadan. A breve, però, Capoferri dovrà anche percorrere il tragitto per questioni politiche. Toccherà infatti sedere al posto che lascerà vacante Giorgio Fonio.

Classe 1959, Giovanni Capoferri (Il Centro) alle recenti elezioni cantonali è infatti risultato essere – con 21.757 preferenze – il primo subentrante per il Circondario del Mendrisiotto (davanti al Municipale di Chiasso Davide Lurati). Al beneficio della pensione dopo 43 anni in polizia – ricoprendo anche la carica di ufficiale della Cantonale – Capoferri, residente a Novazzano, si lancerà nella nuova avventura. «Sono pienamente soddisfatto anche perché per la campagna di aprile mi ero impegnato intensamente» ci racconta. Una campagna, la prima, «improntata al contatto con la gente, durante la quale ho percorso 7.000 chilometri lungo tutto il Ticino». Dall’ex ufficiale non mancano i complimenti a Fabio Regazzi e Giorgio Fonio. A Bellinzona, però, «ora toccherà a me». E sebbene sia in pensione dal primo gennaio, la voglia di mettersi a disposizione per una nuova esperienza non manca: «Ho fatto politica nei primi anni Duemila a Mendrisio» ci racconta. Il Gran consiglio, invece, è una novità: «Ci provo».

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