Il Distretto

Quante facce nuove nel Luganese, è vera rivoluzione

Sono una dozzina i nuovi sindaci ad interim: proviamo a fare il punto
©Gabriele Putzu
Federico Storni
14.04.2024 22:52

Se la campagna elettorale a Lugano prometteva scintille ma si è risolta in un sostanziale status quo, quella negli altri comuni del Distretto è passata forse più sotto traccia ma non ha lesinato sorprese. C’erano nove sindaci che sicuramente sarebbero mutati (contando anche Massagno, dove la sindaca era in carica da poche settimane), alla fine ne sono cambiati ben dodici.

Pronostici sì e no

La sorpresa più grande viene da uno dei Comuni più importanti della regione: Capriasca. Orfano di sindaco e vice, nel Comune tutto alla vigilia sembrava puntare a sinistra per la sindacatura a interim. Ma il più votato è stato il liberale uscente Francesco Canonica: «Speravo di fare bene, ma non così tanto», ci ha detto. Eletto quasi per caso tre anni fa («in teoria dovevo solo completare la lista») non teme un possibile secondo turno: «Se qualcuno mi vorrà sfidare sono pronto». Per il resto, malgrado l’area progressista sia effettivamente stata la più votata, non sono cambiati i rapporti di forza. Confermati gli uscenti Matteo Besomi e Mathieu Moggi (Insieme a sinistra), Giacomo Cattaneo (Centro) e Piergiuseppe Vescovi (Lega), i volti nuovi sono Mattia Lepori (Liberali radicali + LEA) e Giacomo Nobile (Centro).

A Massagno invece la più votata con un buon margine è risultata essere la sindaca uscente Simona Rusconi: «Sono entrata in Municipio solo tre anni fa e già la scorsa Legislatura mai mi sarei immaginata di diventare sindaco. Sono molto contenta perché penso sia stato premiato il lavoro che ho fatto, e considerata la situazione in cui ci siamo trovati non era scontato». Il Centro, malgrado in pochi mesi abbia perso l’ex sindaco Giovanni Bruschetti e due municipali che non si ripresentavano, ha tenuto a livello di percentuali pur perdendo, per pochissimi voti, il quarto seggio e la maggioranza assoluta. Entra in Municipio la Lega con Philippe Bouvet, mentre gli altri due seggi centristi vanno a Roberto Brignoni e Mario Asioli. Confermati Fabio Nicoli (PLR), Rosario Talarico ed Elena Meier (Massagno Rosso Verde).

Val Mara, Canobbio e Comano

Negli altri principali comuni che cercavano una nuova guida hanno alla fine prevalso i «predestinati», cioè coloro che tre anni fa erano arrivati secondi o ricoprivano la carica di vicesindaco. È il caso di Val Mara, dove sindaco a interim è stato eletto Jgor Zocchetti (PLR): «È stata una giornata emozionante. Come vicesindaco mi aspettavo questa carica, però sono rimasto sorpreso dal numero di voti e ringrazio tutti». Il primo sindaco di Val Mara, Jean-Claude Binaghi (che non si ripresentava), era di area socialista. Resta invece saldamente in mano centrista la sindacatura di Canobbio. A prevalere è stato Sisto Gianinazzi, che già tre anni fa aveva insidiato Roberto Lurati. Il suo è stato un plebiscito: su 904 votanti ha raccolto 802 voti personali: «Fa molto piacere. Girando in paese sentivo che poteva andare bene, ma non pensavo così tanto. Anche come lista: speravamo di fare quattro municipali, invece saremo in cinque». Anche il nuovo sindaco di Comano Francesco Moghini ha ricevuto una pioggia di preferenziali, e il suo PLR ha mantenuto i tre seggi: «La sensazione era buona e sono contento che siano stati riconfermati anche i colleghi: in questi tre anni si è creata una squadra vincente che ha lavorato bene. Inoltre si aggiungerà Maddalena Camplani, prima donna eletta in Municipio a Comano».

Gli spodestati

Oltre ai numerosi cambiamenti annunciati (i mancanti nel box a lato), ci sono state almeno tre sorprese. I sindaci uscenti Pietro Lisdero (Ponte Capriasca), Giovanni Berardi (Alto Malcantone) e Giona Pifferi (Vico Morcote) non sono stati riconfermati al timone (ma sono comunque stati eletti in Municipio) e non sembrano avere i numeri per chiedere di andare al secondo turno. A Ponte Capriasca è emerso lo stradominio della Lista civica 6946 che avrà tre seggi (maggioranza assoluta) e la sindacatura (a interim vi è Giovanni Quadrelli). Ad Alto Malcantone Berardi (Centro) si è fermato a 375 preferenze di fronte alle 644 di Jean-Claude Golliard (Alto Malcantone Forum, due seggi), sindaco a interim. A Vico Morcote - dove ha votato l’82% (!) degli aventi diritto - Pifferi paga probabilmente il frammentarsi della lista civica ViVa Vico. Chi è rimasto invece solido - la lista Insieme per Vico - esprime il sindaco a interim (è Maurizio Bernasconi) e tre municipali. Problema: la lista aveva solo due candidati. I proponenti hanno tempo dieci giorni per trovare il terzo nome.

Cadempino

Chiudiamo con Cadempino. Il sindaco uscente Tom Cantamessi è sindaco ad interim per una manciata di voti ma il Centro ha perso un seggio, guadagnato dal PLR, lista in cui Juri Bonizzi e Luca De Savelli sono arrivati primi a pari merito. Sarà secondo turno come tre anni fa? E chi ci andrà in casa liberale?

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