Basso Mendrisiotto

Rimandare l'aggregazione? «Bisogna salvare il salvabile»

Il decano della politica chiassese, Marco Ferrazzini, lancia l'idea di posticipare la votazione: «Una bocciatura per Chiasso sarà un disastro» – I sindaci coinvolti sono contrari al rinvio, tranne uno: «Potremmo rifare i compiti»
©Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
18.06.2025 06:00

«La mia posizione, sotto sotto, è condivisa da parecchie persone». Marco Ferrazzini – decano della politica chiassese – lunedì sera durante la seduta di Consiglio comunale ha infatti assunto il ruolo di portavoce di una fetta di popolazione del Basso Mendrisiotto. E il tema è facilmente intuibile: l’aggregazione dei Comuni di Chiasso, Balerna, Breggia, Morbio Inferiore e Vacallo. La votazione consultiva, in tal senso, è prevista nell’autunno del 2026. Da Ferrazzini è però giunta la richiesta di procrastinare il voto. Insomma, si prenda ulteriore tempo. Trascorsa la notte il pensiero di Ferrazzini ovviamente non è cambiato: «Dobbiamo salvare capra e cavoli nell’intero Basso Mendrisiotto – ci ha ribadito ieri –. Chiasso è disastrata finanziariamente, ma allo stesso tempo può offrire molto». Il riferimento è ad esempio alle infrastrutture sportive, a quelle culturali, eccetera. «Però da soli non ce la facciamo» ha sottolineato. E la votazione del 2026? «Se dovessimo andare incontro a una bocciatura, che è probabile, per Chiasso sarà un disastro». Da qui l’invito «a rivedere lo scenario al quale andiamo incontro». Che per Ferrazzini è piuttosto chiaro: «Dobbiamo cercare di resistere e di mantenere quello che abbiamo, il tutto dicendo la verità. Ovvero che non andiamo bene finanziariamente». A tal proposito – come riferito nell’edizione del 23 maggio – le prime valutazioni, effettuate con i dati dei preventivi 2025, portano a un moltiplicatore d’imposta politico da proporre attorno al 95%. Lo stesso esercizio, fatto però con i consuntivi del 2024, abbasserebbe il moltiplicatore al 90%. Uno scenario evidentemente diverso da quello attuale visto che tra i 5 Comuni aggregandi solo Breggia ha un moltiplicatore d’imposta superiore al 90%. Per il consigliere comunale di US-I Verdi non ci sono dubbi: «Va cambiata la visione e in maniera realistica dire che bisogna salvare quello che si può, soprattutto a livello finanziario».

«Manteniamo questa data»

Di diverso avviso è il tavolo di lavoro che si sta occupando di sviluppare il progetto aggregativo. Commissione composta dai sindaci dei Comuni interessati. Ufficialmente la posizione è piuttosto granitica e si vuole confermare la data della votazione consultiva nell’autunno del 2026. Ma le sfumature, come vedremo, sono diverse e, a titolo personale, non tutti sono completamente d’accordo. «La mia posizione è quella di mantenere questa data – ci ha confermato il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni –. Se rinvii l’oggetto per motivi finanziari non credo cambi granché». Anche per la sindaca di Morbio Inferiore, Claudia Canova, la posizione è piuttosto chiara: «Personalmente sono contraria a un rinvio e aggiungo che anche la commissione è arrivata a questa conclusione». L’idea è dunque quella di procedere secondo il cronoprogramma: «A settembre presenteremo la bozza del rapporto sull’aggregazione ai municipali e ai consiglieri comunali. Raccoglieremo informazioni, riflessioni e osservazioni per poi capire come proseguire». Ma la data cerchiata in rosso nell’agenda, stando alle intenzioni, rimane quella. Dello stesso avviso è il sindaco di Breggia Stefano Coduri il quale si è allineato alla posizione ufficiale del gruppo.

«È da tempo che lavoriamo e che stiamo portando avanti questo tema» ha premesso il sindaco di Balerna Luca Pagani, pure lui contrario al rinvio della votazione. Di più: «Anche rinviando di un anno non credo che le finanze di Chiasso miglioreranno». Pagani, in sostanza, non ne vede l’utilità, «avrebbe solo svantaggi». C’è inoltre un altro possibile inghippo: Una procrastinazione «non permetterebbe di arrivare in tempo per le elezioni comunali generali del 2028, le quali dovrebbero quindi essere posticipate di un anno, a mio avviso, senza un valido motivo».

«Siamo davvero pronti?»

Decisamente diverse sono, infine, le riflessioni del sindaco di Vacallo Marco Rizza il quale, a titolo personale, si discosta dal pensiero generale. «Alcuni mesi fa mi sono incontrato con il direttore della Sezione degli enti locali e, fra le diverse ipotesi formulate, è emersa anche quella di posticipare la votazione consultiva». Un ragionamento nato anche «dall’analisi della difficile posizione finanziaria del Comune di Chiasso». Ed è qui che si fa strada «l’ipotesi di prendersi del tempo per rifare i compiti e identificare gli strumenti per rientrare a livello finanziario». Prendersi un anno in più potrebbe dunque essere la soluzione giusta? «Capisco che non sia un tempo sufficiente per trovare una soluzione alle finanze. Ma ci aiuterebbe a fare ordine e ci permetterebbe di individuare le modalità di ribilanciamento dei conti di Chiasso». Inoltre – ravvisa Rizza – ciò permetterebbe «di effettuare un maggiore approfondimento sulle opportunità dell’intero comparto che oggi sono soltanto sulla carta».

Il sindaco di Vacallo non è dunque contrario a un possibile rinvio. Anzi, si spinge anche oltre: «Oggi, addirittura, si potrebbe pensare a congelare il progetto per un paio d’anni, rifare i rispettivi compiti e tornare una volta che saremo tutti pronti». Il rischio concreto, secondo Rizza, è che «se le urne bocciassero il progetto aggregativo se ne riparlerebbe tra non meno di 20 anni». Insomma: «Rischiamo di andare a sbattere il naso contro il muro». Corriere del Ticino