Genestrerio

Rispunta il progetto a pochi passi dal fiume

In via Vallera sono comparse nuovamente le modine, a una manciata di metri dal Laveggio – Una prima iniziativa era stata avanzata nel 2018 con cinque palazzine e decine di appartamenti – «Se il disegno edilizio dovesse risultare di nuovo problematico, ci opporremo»
©Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
28.01.2023 06:00

La domanda di costruzione non è ancora stata pubblicata all’albo comunale di Mendrisio. Sarà fatto verosimilmente a giorni. Ma agli occhi dei residenti della zona di Vallera a Genestrerio – nei pressi dell’omonimo ex grotto – ciò che è comparso recentemente non è passato inosservato. Anzi, per gli abitanti è una sorta di déjà-vu. Come nel 2018, sul sedime che costeggia il fiume Laveggio sono nuovamente comparse delle modine. Torna quindi alla memoria il progetto immobiliare che, qualche anno fa, prevedeva la realizzazione di numerosi appartamenti e un’autorimessa sotterranea. Iniziativa che, allora, non aveva ottenuto un seguito. Ora, però, gli stessi promotori di allora, ci riprovano. Stando a nostre informazioni, rispetto all’idea originale sono state apportate alcune modifiche. Due su tutte. Il futuro complesso rispetterebbe gli indici pianificatori in vigore e il progetto sarebbe stato ridimensionato. Già, perché allora le intenzioni erano quelle di costruire cinque palazzine da 28 appartamenti, a pochi passi dal fiume e dalla zona boschiva. Intenzioni che si erano scontrate con il parere dei tecnici del Dipartimento del territorio i quali avevano chiesto al Municipio di Mendrisio di negare la licenza edilizia. Ora, come dimostrano le modine sorte nuovamente in via Vallera, arriverà una nuova proposta.

«Attenzione al territorio»

Come da prassi, spetterà all’Esecutivo della Città concedere o meno le autorizzazioni ad aprire il cantiere e realizzare gli intendimenti. E, in tal senso, il capodicastero costruzioni Daniele Caverzasio conferma che «quando sarà pubblicata la domanda di costruzione verrà avviata la normale procedura. Il Municipio l’analizzerà nel rispetto del Piano regolatore e con attenzione al territorio». D’altronde, non nasconde il nostro interlocutore, «si tratta di un comparto che merita le dovute attenzioni anche nell’ottica del futuro Parco del Laveggio».

L’occhio vigile dei Cittadini

Si, perché lungo il corso d’acqua è in previsione la realizzazione del Parco del Laveggio. E, oltretutto, il 2023 è l’anno dedicato al fiume. Particolare attenzione la riserveranno anche i Cittadini per il territorio: motore trainante del futuro parco ma non solo. I Cittadini – e Pro Natura – avevano presentato opposizione al primo progetto. E ora attendono di poter visionare il nuovo incarto. Grazia Bianchi – che insieme a Ivo Durisch coordina l’associazione – spiega: «Siamo in attesa di poter esaminare la domanda di costruzione. Se il progetto dovesse rivelarsi di nuovo problematico, come quello presentato in precedenza, ci opporremo. Ci aspettiamo che Mendrisio e il Cantone valutino il progetto anche in base alla contenibilità del Piano regolatore».

Come anticipato, il 2023 è anche l’anno del Laveggio. «Certo, sarà un anno importante per il fiume e i suoi dintorni. Nello spirito del Parco anche le sue rive vanno tutelate: le modine apparse nei giorni scorsi lasciano intravedere, a poca distanza dall’acqua, costruzioni di notevoli dimensioni che modificherebbero il paesaggio in modo rilevante».

Verso il Parco

Da più parti è stato evocato il Parco del Laveggio, di prossima realizzazione. L’inaugurazione è infatti prevista in autunno. Un concetto di parco che permetterà di passeggiare da Riva San Vitale sino alle sorgenti del corso d’acqua, a Stabio. Il tutto senza deviazioni dettate dall’urbanizzazione, ma quasi interamente a pochi passi dall’argine del corso d’acqua.

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