Rubava l'oro da una fonderia in Svizzera e lo nascondeva nei suoi rasta

Nessuno, finora, si era accorto che quel dipendente portava via l'oro di nascosto. I metal detector degli agenti di sicurezza, per intenderci, non hanno mai emesso suoni o allarmi. Merito, o colpa, dei dreadlocks, i cosiddetti rasta, portati con disinvoltura da un italiano di 38 anni residente in provincia di Como. Fra quei capelli, insomma, l'uomo poteva tranquillamente nascondere il bottino, sicuro che nessuno, come scrivono i media italiani nel riferire la notizia, avrebbe controllato fra la sua folta chioma.
Grazie a questo stratagemma, il 38.enne sarebbe riuscito a far sparire e, in seguito, a piazzare quasi due chili di oro, intascando al contempo almeno 150 mila euro. Detto che in fabbrica nessuno si era accorto di nulla, galeotta nello specifico è stata l'ultima vendita in un compro oro di Rho: martedì scorso, ha incrociato i poliziotti del Commissariato di Rho Pero impegnati in un normale controllo del locale. Alla vista degli agenti, il 38.enne, nervosamente, ha iniziato a dare una serie di spiegazioni, discordanti e incoerenti tra loro, circa la sua presenza lì. Poco dopo, è stato lui stesso a consegnare agli investigatori una lamina di oro grezzo da 24 carati dal peso di 250 grammi e dal valore di 23 mila euro.
In seguito, l'uomo ha confessato di aver lavorato, fino al gennaio scorso, in una fonderia in Svizzera, la stessa da cui in più occasioni aveva portato via l'oro. Il 38.enne, indagato per furto continuato, ha pure svelato il suo trucco, raccontando che era solito nascondere il bottino nei dreadlocks riuscendo così a eludere le verifiche con i metal detector.