Patrimonio

Sacri Monti locarnesi, si riapre il dossier UNESCO

Una delegazione ticinese ha incontrato la direttrice dell'Ufficio federale di cultura - Entro il 2027 sarà compilata una nuova lista di oggetti e monumenti svizzeri da valorizzare
Il santuario della Madonna del Sasso che insieme a quello di Brissago ritentano di rientrare nel Patrimonio UNESCO. © CdT/Archivio
Mauro Giacometti
30.08.2023 13:05

Accompagnati alla porta sette anni fa, in favore degli antichi faggeti della Valle di Lodano, martedì i Sacri Monti della Madonna del Sasso e di Brissago hanno messo in atto il primo tentativo di rientrare dalla finestra dei beni culturali svizzeri da inserire nel Patrimonio UNESCO.   Una «task force» di ticinesi, coadiuvata dalla Pro Restauro della Madonna del Sasso e il suo presidente, Stefano Gilardi, coordinata da Francesco Quattrini, delegato cantonale per le relazioni esterne e dal consigliere nazionale Bruno Storni, ha incontrato la direttrice dell’Ufficio federale della cultura, Carine Bachmann, insieme ad alcuni suoi collaboratori. Sul tavolo il nuovo dossier per avviare formalmente la candidatura del Santuario di Orselina e di quello di Brissago e inserirli nella futura lista di monumenti «papabili» per ottenere il «label» UNESCO. Lista svizzera di candidature che dovrà essere completata entro il 2027 per poi essere sottoposta per l’approvazione al Comitato del Patrimonio mondiale dell’agenzia specializzata delle Nazioni Unite. «È stato un incontro interlocutorio - ci dice Stefano Gilardi - per conoscere la direttrice dell’Ufficio federale di cultura, insieme al suo staff e presentare le nostre motivazioni. Che sono state bene accolte, anche se ci è stato spiegato che il percorso è tutto in salita. L’UNESCO, considerando la quantità di candidature, sta ponendo condizioni più restrittive per esaminare i vari dossier», ci spiega Gilardi.

Due ore di summit

L’incontro è durato un paio d’ore ed è servito alla delegazione ticinese per illustrare ancora più in dettaglio le motivazioni che stanno alla base della richiesta di riconoscimento internazionale dei due sacri monti di Orselina e Brissago. I due Sacri Monti del Locarnese sono infatti legati da un filo storico e religioso con quelli piemontesi e lombardi, santuari che già dal 2003 possono fregiarsi del riconoscimento UNESCO. Si tratterebbe, insomma, di «chiudere il cerchio» dei luoghi di culto presenti e collegati sull’arco alpino e prealpino.

La presenza a Berna di Francesco Quattrini e di alcuni funzionari del Dipartimento del territorio (DT) e dell’educazione, cultura e sport (DECS), poi, testimonia l’interesse del Cantone, proprietario della Madonna del Sasso, affinché le candidature «locarnesi» siano degnamente supportate. «Riferirò in Consiglio di Stato - ci dice Quattrini - che farà le sue considerazione per intraprendere i prossimi passi».

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