Val colla

San Lucio: nello zaino una nuova capanna

Ristrutturazione in vista per il rifugio di proprietà del Patriziato di Bogno - LE FOTO
Il passo.  © CdT/Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
18.08.2020 06:00

La cresta erbosa che sale fino alla cima del Gazzirola è lì di fronte a noi, accarezzata dalle ultime luci del giorno e avvolta in un silenzio rotto solo dai campanacci di mucche lontane. Per l’escursionista è un richiamo invitante anche al tramonto, quando raggiungiamo la capanna del San Lucio a millecinquecento metri sopra il livello del mare e a una decina dal confine con l’Italia. Arrivare in vetta, tuttavia, sarebbe più impegnativo di quanto la montagna vuol far credere, come impegnativa sarà la strada per il rinnovamento del rifugio di proprietà del Patriziato di Bogno. Proprio così: l’ente ha messo nero su bianco un progetto che renderà il ritrovo più ampio, moderno e funzionale, ma senza stravolgere il suo aspetto, come ci spiegano, riuniti attorno a un tavolo di legno, il presidente del Patriziato Adriano Reali, il vicepresidente Claudio Bonardi e Alfredo Campana dell’Associazione Amici Capanna San Lucio. È la prima vera ristrutturazione per l’edificio, che è nato come una casupola utilizzata dai cacciatori ed è diventato quello che è dopo una serie d’interventi edilizi scollegati fra loro.

Da sinistra Adriano Reali, Alfredo Campana e Claudio Bonardi.  © CdT/Gabriele Putzu
Da sinistra Adriano Reali, Alfredo Campana e Claudio Bonardi. © CdT/Gabriele Putzu

A caccia di finanziamenti
Dopo la trasformazione, tra le varie cose, la capanna avrà una cucina con uno spazio di lavoro maggiore e una vetrata che permetterà al guardiano (il giovane Francesco Barbetta, che gestisce la struttura insieme al padre) una buona visuale verso l’esterno, un nuovo refettorio dotato anch’esso di vetrata, una zona notte ridisegnata (con più posti letto) e impianti moderni, mentre fuori, in aggiunta al pergolato esistente, sono previsti un recinto per i cavalli degli ospiti, uno per i cani e una struttura per posteggiare in modo ordinato le bici (a proposito, è già attiva la colonnina per la ricarica delle e-bike). L’investimento supera il milione di franchi e l’obiettivo è tagliare il nastro entro la primavera del 2023 evitando di chiudere i battenti a causa del cantiere.
La domanda di costruzione verrà depositata nei prossimi mesi, poi bisognerà trovare i finanziamenti necessari. Ecco perché parlavamo di camminata impegnativa, ma i promotori lo sanno. Reali, Bonardi e Campana sono comunque ottimisti e soprattutto orgogliosi di poter dare uno slancio a questo luogo e in generale a tutta la zona. Infatti il loro progetto è un tassello del piano di valorizzazione del potenziale turistico ed economico della Val Colla e della Capriasca promosso da Lugano. Anche la Città ogni tanto sale quassù.