Sandy Altermatt: «Che emozione presentare sul palco, ma a momenti inciampo»
Mentre scende dal palco di Piazza Grande, sorridente ed elegante nel suo bellissimo vestito bianco, viene fermata da Maja Hoffmann che le dice «Sei stata brava, sono contenta». Molto più che buona, ottima prima per Sandy Altermatt, che torna a presentare le serate del Locarno Film Festival dopo il biennio 1998-99.
«Ero già rodata dalle serate del Prefestival, ma quella inaugurale ha tutto un altro sapore. Sono felice di aver rotto il ghiaccio: ad un certo punto mi sono resa conto di non aver più saliva, è stato difficilissimo proseguire la conversazione in francese!», racconta a caldo, proprio a pochi metri da quel palco che l'ha vista protagonista, la speaker della RSI al Corriere del Ticino senza nascondere la sua emozione. «Una Piazza così bella, gremita da un pubblico appassionato come quello che viene al Pardo, ti travolge di emozioni: bisogna cercare di mantenere la mente lucida, ricordandosi tutti gli interventi da fare. Credetemi non è affatto facile».
A questo proposito, come ci si prepara per farsi trovare pronti a un appuntamento del genere? «Dicono tutti che sono una secchiona, perché studio tantissimo anche quando sono in radio. Anche in questo caso prima di arrivare a Locarno mi sono guardata tutti i film e letto decine di interviste degli attori e registi invitati, che cerco di incontrare di persona prima di andare sul palco. Questo mi aiuta a capire non solo quali possano essere le domande migliori da fare, ma anche il loro carattere: ci sono artisti che infatti tendono a irrigidirsi, altri che invece sono molto tranquilli e a loro agio anche di fronte a migliaia di persone».
Come ad esempio Mélanie Laurent e Guillaume Canet, i primi due premiati della kermesse locarnese grazie alla loro interpretazione in Le Déluge: «Esattamente, si sono mostrati molto disponibili e sorridenti: ho immediatamente capito che avrei potuto permettermi qualche battuta in più durante la cerimonia. Se si fossero mostrati preoccupati mi sarei invece limitata a un approccio più sobrio».
La padronanza di chi è abituata a interagire con il pubblico. Ma gli imprevisti sono sempre alla porta. O meglio, alle scale. «Mentre stavo salendo i gradini del palco – commenta divertita Altermatt – ho rischiato di cadere inciampando sul vestito. Sarebbe stato un ingresso memorabile, ma per i motivi sbagliati». Un abito che è frutto di una collaborazione tra il Locarno Film Festival e VOG Lugano: «Con la fashion designer Nicole Del Fante e il suo team abbiamo discusso dello stile, dei colori e delle parti che avrei voluto mostrare e quali no. Sono stati bravissimi a realizzare un vestito meraviglioso che sentivo mi stava rappresentando al meglio per quel momento».
Dopo una serata così intensa come si va a dormire? «Semplicemente, non si va a dormire. Ci ho provato anche nei giorni scorsi, ma ci metto ore per riuscire a prendere sonno e poi, una volta sveglia, già penso a tutti gli appuntamenti. Anche in questo momento la mia testa è già alla serata di domani: a partire dal testo, che ovviamente ansiosa come sono ho già preparato, e agli artisti che presenterò. È una maratona, ma di quelle bellissime, da godersi ogni istante».