Progetto

Scalato un Everest virtuale in omaggio alla solidarietà ticinese

Nel suo primo anno di vita l’associazione di Claro attiva in Nepal ha sostenuto una scuola e le cure mediche di uno sherpa malato - Per sottolinearlo un’impresa sportiva: compiuto un dislivello positivo di 8.848 metri non stop a piedi raggiungendo il Tamaro per nove volte di fila in 19 ore secondo il concetto dell’Everesting
Fabio Bernasconi, Arianna Regis e Marco Gazzola durante l’impresa.
Simone Berti
10.11.2020 06:00

In un periodo globalmente difficile e sullo sfondo di una situazione sociosanitaria che disorienta vi sono iniziative che parlano la lingua dell’amore. Una di queste è la storia che ha scritto nel suo primo anno di vita l’Associazione «Nepal per Te Tashi Delek», con sede a Claro. Nonostante tutto, negli scorsi mesi ha proseguito la sua missione, che consiste nel sostenere il sistema educativo del Paese himalayano, promuovere il benessere della popolazione locale, migliorare le condizioni sanitarie e igieniche, sostenere le famiglie e i progetti infrastrutturali. Concretizzando due progetti, uno previsto e l’altro frutto di una spiacevole circostanza. Il primo ha riguardato la scuola di Ku, un villaggio a 4.800 metri di altitudine nel Dolpo, regione al confine con il Tibet. L’associazione ticinese ha spedito circa 4.000 franchi garantendo i 2/3 del budget annuale della scuola divise scolastiche per i 40 bambini che la frequentano, stipendi dei maestri, cibo, libri e parte dell’ampliamento e del rinnovo dell’edificio. I promotori avrebbero voluto recarsi sul posto per toccar con mano quanto raggiunto e raccogliere testimonianze a beneficio di chi ha contribuito, ma la pandemia non l’ha permesso.

Il contributo dei medici
Poco dopo la mancata partenza, dal Nepal è poi giunta una triste notizia: Gyaljen Sherpa, una guida fidata di appena 26 anni, a cui l’associazione deve la conoscenza di quel mondo, è risultato gravemente malato di tubercolosi, rischiando di morire. «Nepal per Te Tashi Delek» si è quindi attivata immediatamente permettendogli di raggiungere il lontano ospedale a Katmandu, dove grazie alle risorse spedite dalla Svizzera, altri 3.000 franchi, ha potuto essere preso in cura. «Meritano un grazie particolare alcuni medici ticinesi che hanno messo a disposizione la loro professionalità per aiutare a comprendere il complesso caso - spiega Marco Gazzola, presidente dell’associazione - Dopo undici ore di intervento e giorni in cure intense, mesi di ospedale e altri ancora di riabilitazione, Gyaljen ora cammina con un bastone e c’è chi parla di un miracolo». Purtroppo il giovane dovrà cambiare stile di vita, non potendo più camminare né ovviamente raggiungere il suo amato Everest: così, ci si sta attivando anche a favore della sua famiglia.

La mitica vetta himalayana
L’Everest, dicevamo. «È la sua montagna ed è un simbolo per gli alpinisti di tutto il mondo», commenta Arianna Regis, vicepresidente di «Nepal per Te Tashi Delek». Lo scorso 31 ottobre insieme a Marco Gazzola e all’amico Fabio Bernasconi quella vetta iconica ha voluto scalarla «virtualmente», o «in remoto» per dirla in un’altra maniera ancora. Quegli 8.848 metri che notoriamente conta in altezza la montagna himalayana sono stati raggiunti in Ticino, seguendo il concetto di «Everesting», sviluppatosi come risposta alle restrizioni dettate dalla pandemia tra i ciclisti ma pure i podisti, che consiste nell’effettuare un dislivello positivo cumulativo di appunto 8.848 metri, percorrendo sempre lo stesso tragitto, in una performance non stop e registrata su una piattaforma mondiale. «Abbiamo scelto l’ascesa che da Rivera porta all’Alpe Foppa, al Tamaro, lungo un sentiero bonificato neanche una settimana prima, parecchio ripido e diretto, che abbiamo percorso per nove volte a ritmo sostenuto», racconta Arianna Regis. Il terzetto ha compiuto l’impresa in meno di 19 ore. «Quando la causa è buona la fatica non si sente - commenta - Il messaggio più bello è quello di poter dire che l’Everest lo abbiamo raggiunto, anche in un momento così, grazie a chi ha sostenuto e sosterrà le nostre iniziative». Si potrà continuare a farlo tramite questi recapiti: Associazione Nepal per Te Tashi Delek, 6702 Claro, IBAN CH82 8080 8008 9630 2560 8.