Consiglio comunale

Sì al piano (in tutti i sensi) per i licenziati di Lugano Airport

Dopo un’attesa di sei mesi è stato staccato l’assegno da mezzo milione di franchi gli ex dipendenti - Sì anche al progetto «Spin» e alla circonvallazione di Breganzona
Seppur in ritardo, il piano sociale decolla.  (Foto Putzu)
Giuliano Gasperi
30.11.2020 22:28

Dopo un’attesa di sei mesi dovuta prima a un mancato accordo fra Municipio, sindacati e Commissione della gestione, poi alla pausa estiva e infine a un clamoroso rinvio della discussione a causa di un voto su aspetti formali finito in parità, il Consiglio comunale di Lugano ha staccato l’assegno da mezzo milione di franchi per i 47 dipendenti di Lugano Airport licenziati in seguito alla liquidazione della società. Nel «pacchetto» approvato dal plenum a maggioranza (con i voti contrari provenienti soprattutto dal gruppo liberale radicale) c’erano anche un credito di 1,3 milioni per gestire il periodo di transizione verso una gestione privata dello scalo (in particolare per pagare lo stipendio ai 21 dipendenti che stanno garantendo la continuità della struttura) e la ratifica della liquidazione della società (comunque già decisa dal Municipio con la clausola dell’urgenza consentita dalla situazione sanitaria). Sul messaggio erano stati presentati due emendamenti: il primo, promosso da Edoardo Cappelletti (PC), chiedeva di aumentare il sostegno a chi ha perso il lavoro da mezzo milione a 750.000 franchi; il secondo, sostenuto da Demis Fumasoli (Forum Alternativo), auspicava di salire fino a 1,3 milioni (la stessa somma chiesta a suo tempo dai sindacati Unia e Ocst). Entrambi sono stati però bocciati al termine di un dibattito lungo, ma caratterizzato da argomenti triti e ritriti. Da notare che alla fine, pur stanziando mezzo milione, la Città potrebbe spenderne effettivamente meno. Il sostegno comunale è infatti un’aggiunta al contributo previsto dalla disoccupazione (che copre l’80% del salario, in più è prevista una buonuscita basata sull’anzianità, il numero di figli e altri criteri) e dal maggio scorso diversi dipendenti hanno trovato un nuovo lavoro (attualmente sono una dozzina quelli ancora in cerca di un impiego) perdendo il diritto ad accedere agli aiuti.

Per stimolare la socialità
La prima delle due sedute del Legislativo (la seconda è in programma per stasera) ha visto poi l’approvazione del progetto «Spin», acronimo che sta per «spazi insieme». Un progetto che riguarda gli edifici pubblici presenti in diversi quartieri. Il plenum ha stanziato un credito di 3,3 milioni di franchi per una serie di lavori di adeguamento che tocca ventisette stabili a disposizione della popolazione. Mezzo milione servirà per sistemare una serie di sale già in uso, il resto a trasformare in «Spazi insieme» sette edifici ubicati a Loreto, Castagnola, Gandria, Pazzallo, Pregassona, Sonvico e Valcolla. L’obiettivo di fondo è quello di incentivare la vita sociale e l’integrazione, ed è condiviso da tutti, ma il Municipio è stato invitato da più parti a coinvolgere maggiormente le associazioni locali nel progetto, per capire di quali spazi hanno bisogno e come li utilizzerebbero.

La strada passa
In tarda serata è stata approvata anche la richiesta di credito di 8,6 milioni di franchi per la valorizzazione del nucleo di Biogno a Breganzona (con il rinnovo della pavimentazione e dell’arredo urbano), la costruzione di un nuovo autosilo comunale con una cinquantina di posti (una ventina in più rispetto a quelli disponibili oggi) e l’edificazione di una mini-circonvallazione per evitare che il traffico passi dal nucleo. Sul tema il PS aveva presentato un emendamento chiedendo di stralciare dal progetto la nuova strada, ritenuta «uno scempio paesaggistico e uno spreco di denaro pubblico», ma il resto del plenum non l’ha sostenuta e la proposta municipale è stata accolta in toto.

Dentro Reimann e Pignone
In apertura di seduta ci sono stati due avvicendamenti: tra le fila del PS Beatrice Reimann ha preso il posto di Simona Buri, mentre nel PLR Romolo Pignone (per lui un ritorno) è subentrato a Federica Zanchi.

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