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Sono finiti in Ticino i milioni dell'affare di via Paoli

Ne dà notizia la Provincia, spiegando che le proprietà immobiliari di due ex assessori canturini in Svizzera nel frattempo sono sotto sigilli
Alcune delle proprietà si trovano a Morcote. © CdT/Chiara Zocchetti
Red. Online
27.03.2023 13:50

I proventi della vendita del terreno di via Paoli, tra Breccia e Camerlata, a Como, terreno ceduto per costruire un supermercato, sarebbero stati usati per investimenti immobiliari in Ticino. Ne dà notizia la Provincia, spiegando che la magistratura elvetica – ricevuti gli atti dell’indagine della procura di Como sulle bancarotte e la presunta frode fiscale milionaria, cui è legata la vicenda del supermercato – ha deciso di intervenire. Come? Congelando le proprietà immobiliari riconducibili agli ex assessori canturini Claudio Ferrari e Giorgio Quintavalle. 

Si tratta, leggiamo, di un sequestro milionario dato che quattro appartamenti si trovano a Morcote, ovviamente con vista sul Ceresio. Altri sequestri sono stati eseguiti a Vacallo, Mendrisio e Carona. La Provincia spiega che alcuni di questi immobili sono riconducibili a una società di Chiasso di proprietà di Ferrari.

La Svizzera, insomma, vuole vederci chiaro. E comprendere, nello specifico, il flusso di denaro proveniente dalla Forma Urbis srl (fallita nel 2021) e dalla San Siro Lake srl. La prima è considerata dalla procura di Como una società di comodo, utilizzata da Ferrari per concludere il maxiaffare dell’ex Fiorete a Fino Mornasco, dove oggi sorge l’Esselunga. Un affare da due milioni, di cui uno sarebbe stato girato verso la Svizzera tramite l’acquisto di una quota in una fantomatica azienda attiva nelle rinnovabili.

La San Siro Lake, precisa la Provincia, è invece la società che ha concluso l’affare per la compravendita dei terreni di via Paoli. Fra l’ottobre 2018 e l’aprile 2020, addirittura, la società riconducibile a Ferrari avrebbe effettuato 7 bonifici a favore di uno studio notarile di Chiasso. Il motivo? L’acquisto di una start-up. Peccato che, secondo la Finanza, la start-up in questione altro non sarebbe se non una società elvetica riconducibile agli ex assessori canturini. Una prova? Il ruolo di amministratore unico era ricoperto da Quintavalle.

Di qui la conclusione che quel denaro è stato sottratto al fisco, con le autorità elvetiche che hanno deciso di verificare se ci sono o meno i presupposti per indagare i due per riciclaggio.

Gli avvocati di Ferrari, nel frattempo, hanno inoltrato ricorso presso il Tribunale della libertà di Milano per chiedere la revoca della custodia cautelare. Ricorso che, però, da una decina di giorni pende senza risposta.

La vicenda, a suo modo, è legata anche alla villa che domina la piazza di Dino, nel Luganese. Così l'articolo del CdT dello scorso novembre: «La buona notizia, per la villa dal colore acceso che domina la piazza di Dino, è che in questi giorni sta crescendo in giudicato la licenza edilizia che permetterà di inserirvi un centro medico. La cattiva notizia – o, meglio, la pessima notizia – è che nella giornata di lunedì il titolare della società detentrice della licenza edilizia è stato arrestato in Italia. E la villa si ritrova così nuovamente invischiata in un caso giudiziario, il quarto nell’ultimo ventennio». Inutile ribadire che quel titolare è uno dei due ex assessori.

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