Stefano Lappe alla testa del PLR
Un mix tra la freschezza portata dai giovani e l’esperienza di chi, invece, ha già vissuto qualche esperienza in più. È la strada che il neo presidente, Stefano Lappe, ha tracciato per il futuro della sezione cittadina del PLR, subito dopo la sua nomina ratificata all’unanimità dall’assemblea riunitasi ieri sera. Folta la partecipazione alla riunione, la prima in presenza dopo due anni, proprio per suggellare l’importante cambio ai vertici.
Dopo otto anni, infatti, il presidente Gabriele De Lorenzi ha deciso – assieme al «suo» comitato – di non sollecitare un nuovo mandato. E così, per la sua successione si è scelta la via del rinnovamento, iniziata proprio da De Lorenzi già tempo addietro. Basti pensare a quanti nuovi volti sono stati candidati – e in buona parte anche eletti – alle recenti elezioni comunali.
Rappresentate tutte le sensibilità
Classe 1990, pur essendo giovane Stefano Lappe non è un novizio della politica. Avvocato di professione, e collaboratore anche del Locarno Film Festival, fa parte del PLR da tempo. E da qualche mese, a proposito di nuove leve elette ad aprile, siede in Consiglio comunale a Locarno. Lunga, inoltre, la sua militanza a livello cantonale e federale, iniziata all’età di 16 anni. «Assieme ai membri di diritto – il sindaco Alain Scherrer, i municipali Davide Giovannacci e Nicola Pini, così come il capogruppo in Consiglio comunale Luca Renzetti – vorrei costruire un Ufficio presidenziale formato da profili che rispecchino tutte le sfaccettature della società. Non potrà mancare una figura che rappresenti i tanti commerci e le aziende presenti in città, una che interpreti l’anima giovane del partito e una di almeno un paio di generazioni in più della mia, che possa portare quel bagaglio che solo gli anni permettono di avere».
Riavvicinare la base
Tra gli obiettivi, inoltre, «il riavvicinamento alla base, ai cittadini che sono stufi di vederci soltanto a un mese dalle elezioni, ma che meritano interlocutori disponibili ogni giorno dell’anno, affinché questa bellissima città possa continuare a crescere». Un riavvicinamento che dovrà passare «dall’organizzazione di momenti pubblici, dalla costituzione di un gruppo eventi che funga da antenna sul territorio e ci riavvicini al mondo associativo e culturale, a ricreare un vero e proprio tessuto di quartiere». Un’altra idea, infine, è quella di costituire «gruppi di lavoro comuni che da un lato fungano da supporto a chi siede nelle istituzioni cittadine e dall’altro permettano di valorizzare le persone e i talenti che non ricoprono alcun ruolo istituzionale, ma che possono dare tantissimo al nostro partito e alla città».