Stipendi più alti per evitare la “fuga” in Ticino

Aumentano i consensi per il progetto di Confartigianato Varese che prevede agevolazioni per i lavoratori a ridosso del confine svizzero

VARESE - Raccoglie sempre più consensi "Aree di Confine", il progetto promosso da Confartigianato Imprese Varese, che mira all'introduzione di un regime fiscale con incentivi per i lavoratori italiani residenti entro 20 chilometri dai valichi svizzeri. Dopo Luino, anche Lavena Ponte Tresa e Induno Olona si sono mostrati molto interessati all'iniziativa.

"Una convergenza bipartisan e territorialmente composita, che interpreto come dimostrazione di un interesse ogni giorno più ampio e condiviso che, a questo punto, impone il progetto di legge Aree di Confine come elemento di coesione territoriale e reale sostegno all'imprenditorialità locale" commenta soddisfatto il presidente di Confartigianato Imprese Varese Davide Galli. I Consigli comunali dei tre Comuni di confine hanno infatti approvato uno "specifico ordine del giorno a sostegno del documento messo a punto da Confartigianato Imprese Varese per frenare la fuga di professionalità dalle aziende di confine", si legge sul sito dell'associazione. Davide Galli auspica che "i rappresentanti della Provincia eletti in Parlamento si facciano promotori del progetto di legge affinché possa trasformarsi in una proposta per le Camere e in legge dello Stato", in quanto "sempre più amministrazioni stanno toccando con mano la necessità di trovare soluzioni rapide ed efficaci alla fuga di imprese in corso nel Luinese".

"Aree di Confine" mira nello specifico ad aumentare lo stipendio netto dei lavoratori italiani residenti entro i 20 chilometri dalla Svizzera e degli impiegati che operano in aziende attive nella stessa area. Questo per dare un aiuto concreto alle imprese luinesi che, negli ultimi anni, hanno sofferto più di quelle situate in altri territori della Provincia varesina. La causa principale di questa crisi sarebbe dovuta alla crescente "fuga" verso il Ticino di numerose professionalità tecniche, prima impiegate nelle aziende locali. I sindaci di Luino, Lavena Ponte Tresa e Induno Olona sperano dunque che il Parlamento italiano entri al più presto "nel pieno dell'attività per poter passare dalle dichiarazioni ai fatti". Secondo il primo cittadino di Induno Olona Marco Cavallin: "Il tempo, per le imprese e i territori, stringe".