Processo

Tenta di derubare di nuovo la posta di Canobbio: condannato

L'autore del colpo del 2018, un pluripregiudicato italiano nato e cresciuto in Ticino, ci ha riprovato senza successo lo scorso febbraio con due complici - Espulso nuovamente per vent'anni
L'edificio che a febbraio ospitava l'agenzia postale di Canobbio. ©Chiara Zocchetti
Federico Storni
06.09.2024 12:24

La posta di Canobbio l’aveva già rapinata con successo nel 2018, salvo poi essere stato arrestato un paio di settimane dopo. Trovatosi di nuovo a corto di soldi, e malgrado un’espulsione dalla Svizzera per vent’anni, una mattina di metà febbraio scorso ha deciso di riprovarci, senza particolare successo. Munito di pistola a salve - come la volta scorsa - maschera da tigre e due complici, ha desistito da un primo tentativo perché nella filiale in quel momento c’erano troppe persone. Non ha però avuto il tempo di riprovarci, perché nel frattempo è arrivata la Polizia, allarmata da una persona insospettita dal loro agire. Per tutti e tre sono scattate le manette.

Movente finanziario

A distanza di qualche mese dai fatti, questa mattina di fronte alla Corte delle assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, si è tenuto il processo per questa rapina bis, che non era finora emersa a mezzo stampa. Se la prima volta il 44.enne italiano residente oltreconfine ma nato e cresciuto in Ticino era stato condannato a 34 mesi da scontare, stavolta gliene sono stati comminati 30, oltre a una nuova espulsione per vent’anni dalla Svizzera. L’uomo, difeso dall’avvocata Luisa Polli, ha anche diversi altri precedenti. Ieri in aula ha detto di aver «fatto questa stupidata» perché sta per perdere il lavoro e la casa in Italia, senza vedere altre prospettive di guadagno. Con sé, a questo giro, ha portato due connazionali con problemi di tossicodipendenza, un 29.enne difeso dall’avvocato Lorenzo Fornara e un 37.enne difeso dall’avvocato Stefano Camponovo, entrambi condannati a pene sospese (12 e 15 mesi) e all’espulsione per cinque anni. Titolare dell’inchiesta era il procuratore pubblico Simone Barca.

Alla quattordicesima condanna

La prima lunga espulsione comminata al 44.enne non ha sortito particolari effetti sulle sue abitudini. Oggi è infatti anche stato condannato per un piccolo furto compiuto nel periodo natalizio del 2021 dalle parti della stazione FFS di Lugano. Gli inquirenti sapevano che si trattava di lui perché avevano trovato le sue impronte digitali sul luogo. L’uomo non è peraltro nuovo a questo tipo di furti, che prima delle rapine erano un po’ il suo marchio di fabbrica. Quella di ieri è stata la sua quattordicesima condanna. «La prognosi è infausta», diceva nel maggio 2018, al processo numero dodici, la giudice Rosa Item, dandogli l’ennesimo foglio di via. Due mesi dopo avrebbe rapinato la posta di Canobbio per la prima volta.

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