Parco ciani

Torna Endorfine con le «vite blindate»

La terza edizione del festival «del pensiero e della creatività» debutterà il 17 settembre - Fra gli ospiti il giornalista Michele Santoro, il magistrato Nicola Gratteri e Hamid Mir, unico a intervistare Bin Laden dopo gli attentati
Un momento della scorsa edizione. ©TI-PRESS/DAVIDE AGOSTA
Red. Lugano
09.08.2021 18:02

Lo scorso anno Endorfine Festival fu uno dei pochi eventi che riuscì a sfuggire alle conseguenze della pandemia da coronavirus e a non essere rimandato. E lo fece con un parterre di ospiti di grande spessore, fra cui il virologo Roberto Burioni e l’ex procuratrice Carla del Ponte. Per l’edizione 2021, in programma al Parco Ciani dal 17 al 19 settembre (o al Palazzo dei Congressi in caso di brutto tempo), l’omonima Associazione organizzatrice propone un programma altrettanto intrigante. Fra gli ospiti spiccano infatti il giornalista Michele Santoro, il magistrato Nicola Gratteri e Hamid Mir, giornalista pakistano e unico uomo a intervistare Osama Bin Laden dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, di cui quest’anno ricorre il ventennale.

Il filo conduttore

Il filo conduttore scelto dagli organizzatori per questa terza edizione è quello delle «vite blindate»: «La pandemia - si legge nel comunicato stampa - ci ha fatto assaggiare, nostro malgrado, il senso di reclusione che si prova quando ci si trova all’interno di un fenomeno storico senza facili vie d’uscita o quando alcune libertà vengono limitate o negate. Ma c’è chi conduce una “vita blindata” da ben prima del Covid. Per esigenze professionali. A causa di una condizione sociale o economica. O perché la sua esperienza è indissolubilmente legata ad una storia. Con gli incontri in cartellone cercheremo di approfondire, nelle sue varie sfaccettature questa condizione umana».

Gli ospiti

Ad aprire le danze sarà venerdì 17 settembre alle 21.15 Michele Santoro. Durante l’incontro si discuterà del suo ultimo libro, «Nient’altro che la verità», che raccoglie le dichiarazione dell’ex killer di Cosa Nostra Maurizio Avola.

Sabato alle 11 si parlerà di giustizia riparativa. E lo si farà con Agnese Moro, figlia di Aldo Moro, con Adriana Faranda e Franco Bonisoli - ex brigatisti coinvolti nel sequestro dello statista italiano, culminato con la sua uccisione - e con Giorgio Bazzega, figlio del maresciallo Sergio Bazzega, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1976.

A seguire, alle 15, salirà sul palco Valeria Kadhija Collina, madre di Youssef Zaghba, morto sul London Bridge il 3 giugno 2017 dopo aver ucciso, insieme ad altri due attentatori, otto persone. Attraverso la sua testimonianza si parlerà della lotta contro la radicalizzazione islamica.

Domenica alle 11.30, in ogni caso al PalaCongressi, parlerà Nicola Gratteri, il più celebre magistrato anti-mafia italiano, peraltro impegnato in questo periodo in due maxi-processi con ramificazioni anche in Svizzera e in Ticino.

Chiuderà il festival (ma gli organizzatori non escludono che arriveranno altri ospiti) Hamid Mir, che oltre Bin Laden ha intervistato anche leader mondiali come Nelson Mandela, Hilary Clinton e Tony Blair; ha scoperto Malala Yousafzai (premio Nobel per la pace nel 2014); ed è sopravvissuto a due attentati dei talebani (cosa per cui ha ancora due proiettili in corpo).

Prenotazione necessaria

Sarà necessaria la prenotazione (su biglietteria.ch: in caso di ulteriori restrizioni verrà data precedenza a chi si è registrato per primo), nonché la prova di non essere positivi al coronavirus. Vale a dire: sarà possibile accedere unicamente se muniti di certificato Covid o di Green Pass europeo (con relativi codici QR), oppure se guariti o se in possesso di un test negativo PCR (nelle 72 ore precedenti all’ingresso) o antigienico (48 ore prima).