Tutelare il Sombrero? «Cantone, ripensaci»

La richiesta di tutela della fontana di Tita Carloni a Molino Nuovo da parte del Dipartimento del territorio è stata «inattesa» e «intempestiva». La Città di Lugano ha avuto modo di «ribadire la sua contrarietà» all’ipotesi di proteggere il «Sombrero» quale bene culturale di interesse cantonale e ha chiesto al DT di rivalutare le sue intenzioni. Punto. Le volontà del Municipio sono racchiuse in queste parole, contenute nella risposta a un’interrogazione dello scorso febbraio di Silvia Barzaghi. La consigliera comunale socialista chiedeva all’Esecutivo di specificare i prossimi passi riguardo agli sviluppi pianificatori dell’area centrale del quartiere, ovvero quelli che concernono la parte racchiusa tra via Trevano e la chiesa della Madonnetta (comprendente la piazza e gli isolati fino a via Zurigo). Un atto politico scaturito a seguito del preavviso dipartimentale alla variante di Piano regolatore relativa alla riqualificazione di piazza Molino Nuovo in cui, appunto, il Territorio faceva una fuga in avanti – inaspettata, a mente della Città – avanzando la proposta di tutelare la fontana di Tita Carloni dopo oltre cinque anni di lavori pianificatori. Un fulmine a ciel sereno per il Municipio, e un paletto che mette i bastoni tra le ruote al progetto elaborato dal gruppo CONT-S (capofila l’architetta Sabrina Contratto) che aveva convinto il collegio di esperti. Anche perché tutelare la fontana implicherebbe rinunciare all’ipotesi di realizzare un autosilo sotterraneo e quindi eliminare i posteggi pubblici in superficie. « La tutela della fontana – risponde Palazzo civico – oltre a impedire un suo ridisegno con integrazione di un autosilo, renderebbe anche impossibile attuare la collaborazione con i privati» che prevede, appunto, la realizzazione di posteggi privati per i proprietari dei fondi circostanti tramite una rampa di accesso condivisa.
«Mai detto prima»
Un fulmine a ciel sereno, dicevamo. Un sentimento di sorpresa – per non dire altro – messo nero su bianco anche dalla Città, in cui si spiega che «alla base della variante di Piano regolatore vi è stato un mandato di studio in parallelo avviato nel 2020 e concluso nel 2022 con una presentazione pubblica, un’esposizione dei risultati e una pubblicazione divulgata ad enti pubblici, associazioni, privati e persone attive nell’ambito della pianificazione. In nessuna occasione, tanto meno dal Cantone, è stata espressa la volontà di tutelare la fontana».
Dopo gli appunti, da Palazzo civico arrivano le precisazioni. E la prima, forse la più importante, è che il Dipartimento del territorio, nell’esame preliminare, avanza una proposta di tutela della fontana, quindi dichiara una intenzione. Non un’imposizione. L’eventuale tutela vera e propria, scrive la Città nella risposta all’interrogazione, «avverrà nell’ambito dell’approvazione della variante da parte del Consiglio di Stato e previa ponderazione degli interessi in gioco». Poi c’è un’altra precisazione: riguarda l’eliminazione dei posteggi sotterranei nel caso in cui il «Sombrero» venisse protetto quale bene culturale di interesse cantonale (l’edificazione in sotterranea di edifici tutelati dovrebbe essere di principio evitata, ndr). «Il primo passo per una riqualificazione della piazza è l’eliminazione dei posteggi pubblici in superficie, ed è quindi necessario ricollocarli in sotterranea. Da valutazioni recenti non emergono alternative, non vi sono altri posti sfruttabili nelle adiacenze: la necessità di un autosilo è quindi confermata». E l’ipotesi di costruire posteggi pubblici in collaborazione coi privati sotto gli edifici ai lati della piazza? «Presenta diverse criticità. Una è certamente lo spazio a disposizione: i privati hanno un loro fabbisogno da soddisfare. Creare i posteggi pubblici sotto la piazza consente invece di farlo indipendentemente dalle scelte del privato».