Finanze

Un consuntivo in positivo «ma senza farsi illusioni»

I conti del Cantone nel 2022 chiudono con un leggero avanzo d’esercizio di 3 milioni di franchi, con un miglioramento rispetto al preventivo di quasi 138 milioni – L’Esecutivo, però, invita alla prudenza – Vitta: «Al lavoro per il 2024: già agendata una seduta extra muros dopo l’insediamento del nuovo Governo»
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
29.03.2023 20:41

Dopo due anni contraddistinti da risultati negativi, il Consuntivo 2022 si è chiuso con un leggero avanzo d’esercizio di tre milioni di franchi. Un risultato positivo per le finanze del Cantone, in particolare poiché, rispetto al preventivo, il miglioramento è stato di ben 137,9 milioni.

Cifre che però, mette in guardia il Governo, non devono ingannare. Nel presentare il risultato, il Consiglio di Stato mette infatti subito le mani avanti e, gettando uno sguardo all’anno corrente, invita alla prudenza: «Sebbene il risultato d’esercizio del 2022 ritorni in cifre positive – scrive il Governo –, la situazione rimane molto fragile, anche perché alcuni elementi che hanno contribuito a migliorare le previsioni non si ripeteranno nelle stesse proporzioni nei prossimi anni». Una prudenza da ricondurre in particolar modo al fatto che, come noto, la BNS a questo giro non verserà nulla al Cantone. È lo stesso Governo a metterlo in evidenza: «È ormai assodato che nel 2023 la BNS non verserà alcuna quota sull’utile (nel 2022 il versamento è stato di 162,6 milioni), ciò che rende oltremodo difficile raggiungere l’obiettivo prefissato di limitare il disavanzo per il 2023 a 80 milioni». Tirate le somme, dunque, è meglio non nutrire troppe speranze. «Il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2022 – scrive ancora il Governo – non deve pertanto illudere: ci attendono sfide importanti nei prossimi anni sul fronte del riequilibrio delle finanze cantonali».

Le cifre nel dettaglio

Detto della situazione di fragilità per le finanze del Cantone, torniamo più nel dettaglio ai conti del 2022 che, come detto, si sono chiusi con un avanzo d’esercizio di 3 milioni. L’autofinanziamento si è invece attestato a 254,4 milioni, mentre il debito pubblico si è fermato appena sotto la soglia di 2,3 miliardi. Gli investimenti netti sono ammontati a 320 milioni, mentre il capitale proprio si assestato a -95.3 milioni.

Sul miglioramento del consuntivo rispetto al preventivo, spiega il Governo, «ha inciso in modo particolare l’aumento dei ricavi, sia in relazione a una maggiore entrata sugli utili della BNS (+25,6 milioni), sia a un aumento dei ricavi fiscali (+125,4) di cui 37,7 milioni dovuti a una crescita delle imposte sul reddito e sulla sostanza delle persone fisiche». In merito all’aumento di queste imposte, il Governo ricorda che «il preventivo 2022 è stato presentato nel mese di settembre 2021», ossia «in un momento molto incerto per quanto riguardava l’evoluzione economica». Altri aumenti sono segnalati per le imposte suppletorie e multe (+20,4 milioni), le imposte di successione e donazione (+17,9 milioni), le tasse di iscrizione a registro fondiario (+10,8 milioni), le imposte di circolazione e navigazione (+8,3 milioni), le imposte sugli utili immobiliari (+8,1 milioni) e per l’imposta sul bollo (+7,7 milioni).

Sul fronte delle spese viene riscontrato un aumento di 36,7 milioni rispetto al preventivo, e ciò nonostante minori spese di trasferimento per 31,4 milioni registrate in particolare nel settore dell’assistenza (-21,6 milioni), nell’ambito dei sussidi dei premi di cassa malati (-14 milioni), dei trasporti pubblici (-12,3 milioni) e delle ospedalizzazioni (-6.4 milioni). Ad aumentare, invece, sono state soprattutto le spese per beni e servizi (+28.3 milioni), «in particolare a seguito della necessità di far fronte all’accoglienza dei profughi in arrivo dall’Ucraina».

I prossimi passi

A questo punto, dunque, quali saranno i prossimi passi del Governo? A rispondere è il direttore del DFE Christian Vitta: «Stiamo lavorando per contenere il disavanzo del 2023, consapevoli che raggiungere l’obiettivo prefissato sarà difficile». E quindi l’attenzione del Governo è già rivolta al 2024. Ancora Vitta: «Vedremo nei prossimi mesi, con il primo pre-consuntivo (che dovrebbe essere presentato a fine maggio/inizio giugno), come vanno le cose. Intanto sono in corso i lavori per il Preventivo 2024. Abbiamo già previsto una seduta extra muros dopo l’insediamento del nuovo Governo, con l’obiettivo, poi, di presentare il documento a fine settembre». Un documento che, per raggiungere l’obiettivo di -40 milioni nel 2024, con ogni probabilità dovrà contenere misure di risparmio nell’ordine di 120-150 milioni.

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