Una «patente» per usare l’IA

Segnatevi queste date, tutte nel 2026: 27 febbraio, 24 aprile, 12 giugno. Il tema: l’intelligenza artificiale o, meglio, come usarla in modo concreto e professionale in ambiti come il marketing e la comunicazione, le assicurazioni, il turismo e l’hospitality. Il Gruppo Corriere del Ticino organizza tre moduli formativi in collaborazione con Ale Agostini, CEO di Avantgrade.com, agenzia pioniera nell’AI Search sin dal 2017. L’obiettivo? Fornire una «patente» per gestire il cambiamento esponenziale nel mondo del lavoro, specialmente nei settori citati. Della serie: l’IA non va temuta, ma adoperata. Con testa. E ponendo le domande giuste.
L’intelligenza artificiale generativa, da ChatGPT a Gemini, volendo citare i nomi più grossi, non è più una tendenza futuribile: è una realtà, che tocchiamo e sperimentiamo con mano giorno dopo giorno. Una realtà, soprattutto, che sta ridisegnando ogni aspetto del mondo lavorativo, dalla ricerca online alla gestione aziendale. Ed è proprio questo uno degli aspetti su cui insisterà Agostini durante la formazione. In questo contesto di cambiamento esponenziale, il Gruppo Corriere del Ticino si impegna a dotare i professionisti ticinesi degli strumenti necessari per navigare, e oseremmo dire dominare, questa rivoluzione.
Partiamo proprio dal nocciolo: perché un professionista o semplicemente un appassionato, in particolare in un Paese innovativo come la Svizzera, dovrebbe iscriversi oggi a un corso sull’IA generativa? Riformuliamo: perché i corsi proposti dal Gruppo Corriere del Ticino possono davvero fare la differenza? «La risposta è semplice e netta» spiega Agostini. «Si chiama sopravvivenza professionale. Il cambiamento è esponenziale, e ciò che si fa oggi non sarà più lo stesso fra tre anni. L’utente è diventato frettoloso e, diciamocelo, pigro, spingendo all’uso massiccio di strumenti come ChatGPT. L’obiettivo dei nostri corsi è fornire una vera e propria patente per l'IA generativa, ma focalizzata su settori verticali specifici: marketing, turismo e assicurazioni, ad esempio. Vogliamo che la community del CdT impari a sfruttare appieno queste nuove tecnologie. Tecnologie che, ribadisco, stanno radicalmente cambiando il lavoro».

A proposito di cambiamento, il timore è che l'IA possa sostituirsi sempre più agli umani, in particolare nei settori citati. Qual è la visione di Agostini al riguardo? In Svizzera, esistono già esempi di campagne di marketing interamente pensate e sviluppate con l’intelligenza artificiale. È la nuova normalità? Di nuovo l’esperto: «Lo scenario dipende esclusivamente dal professionista. L’IA agisce come intermediario tra il consumatore e il contenuto, e chi non imparerà a gestirla, sì, rischia la sostituzione. La nostra prospettiva è che il lavoro evolverà: non si tratterà più di fare, ma di gestire questi strumenti. I corsi forniranno proprio questo know-how pratico. Dopotutto, l’IA è già in crescita esponenziale: la ricerca tramite chatbot, ChatGPT, Perplexity, Copilot, è cresciuta del +494% rispetto 2023, contro il +9,2% della ricerca tradizionale».
Ecco, ChatGPT. Entrato, prepotentemente, nella quotidianità di tutti noi. Quali sono i dati che inquadrano al meglio la portata di questo fenomeno? «I numeri parlano chiaro» dice Agostini. «A ottobre del 2024, il traffico web di ChatGPT era in crescita di oltre il 100% anno su anno. In termini di velocità di adozione, ChatGPT ha impiegato solo cinque giorni per raggiungere il milione di utenti, superando di gran lunga servizi come Instagram o Netflix. A livello globale, era il quarto sito web più visitato al mondo a settembre 2025, mentre la sua app è la più scaricata su Apple. In Italia, il 28% degli utenti Internet, parliamo di 13 milioni di italiani, ha già utilizzato un’app di IA generativa, con ChatGPT in testa».
L’integrazione dell’IA sta trasformando anche il gigante della ricerca per eccellenza, Google. Come si posiziona dunque il colosso di Mountain View in questo scenario? «Google, pur essendo un’azienda che storicamente è lenta nel cambiare, sta evolvendo radicalmente» precisa Agostini. «Ha integrato Gemini.3 direttamente nella sua interfaccia di ricerca, un’evoluzione che definirei pazzesca. Questo impatto ci porta a una conclusione inevitabile: il sito web in sé non sparirà, ma diventerà l’ingrediente o il dato di base. L’utente non visiterà più direttamente il sito, ma l’IA restituirà una risposta breve e sintetica, citando solo due o tre fonti. Si pensi che Walmart integrerà 450 milioni di prodotti nel carrello di ChatGPT».
L’intelligenza artificiale, inevitabilmente, ci porta a parlare anche del problema delle cosiddette «allucinazioni». Ovvero, delle risposte sbagliate che la macchina può fornire. Se ne parlerà durante i tre appuntamenti? «Le allucinazioni – dice Agostini – sono in gran parte legate all’uso di versioni gratuite dell’IA, che si basano su modelli più semplici. Nei corsi, insegneremo a gestire e impostare il chatbot per evitare l’eccessiva accondiscendenza, ad esempio, e garantire la correttezza dei dati. Per anticipare un po’ il prossimo incontro, posso rivelare che uno degli argomenti sarà un prompt che permetterà agli utenti di scoprire come ChatGPT li vede dal punto di vista psico-sociale in base alla loro attività».
Detto della patente, quali infine gli obiettivi che Avantgrade.com si pone rispetto a questa collaborazione con il Gruppo Corriere del Ticino? «L’obiettivo è chiaro» conclude Agostini. «Puntiamo ad almeno 60 partecipanti paganti per ciascuno dei tre moduli. Il lancio, di fatto, avviene tramite questa intervista, che funge da evento iniziale. Successivamente, definiremo un modus operandi per cui sarò a disposizione del CdT come esperto per commentare notizie rilevanti sull’IA e promuovere i corsi. A breve, forniremo al CdT l’indice dettagliato dei corsi e tre proposte di titolo per un sondaggio nella community».
