Vent'anni sui binari, TILO guarda al futuro: «Era una scommessa, ora è una realtà consolidata»

Sono passati vent’anni da quando il primo treno TILO iniziò a circolare alle nostre latitudini. Oggi, quei convogli bianchi e rossi/blu/verdi scandiscono la quotidianità di migliaia di persone, unendo due territori un tempo vicini ma distanti, e trasformando un semplice servizio ferroviario in un simbolo concreto di collaborazione.
«Vent’anni sembrano tanti, ma se penso a com’erano le cose quando siamo partiti, mi sembrano pochi», riflette Denis Rossi, CEO di TILO. «Nel 2004 si partiva letteralmente da zero. Era una scommessa, nessuno avrebbe immaginato una crescita simile». Oggi, TILO conta nei giorni feriali oltre 84mila passeggeri al giorno e più di 500 corse che quotidianamente percorrono le cinque linee transfrontaliere e le due linee in Ticino. Numeri importanti, ma non è tutto qui. «La soddisfazione più grande», sottolinea Rossi, «è aver cambiato la percezione del trasporto pubblico nella vita delle persone».
Un cambiamento profondo, culturale, che Rossi definisce con un’immagine molto efficace: «Oggi, nelle zone che serviamo, non si dice più «prendo il treno», ma «prendo il TILO». Siamo diventati parte integrante della vita quotidiana, dal manager che va in ufficio al pensionato che si sposta per una visita. Vent’anni fa sarebbe stato impensabile».
Ma non tutto è stato semplice, anzi. Le vicissitudini dei cantieri sulla linea Arcisate-Stabio, , sono state emblematiche di una sfida complessa, soprattutto nella relazione con le autorità di Ticino e Lombardia. «Era un progetto ambizioso», spiega Rossi, «che ha richiesto lunghe trattative per armonizzare normative, procedure e visioni. Non era scontato riuscire a mettere insieme due sistemi così diversi, soprattutto su temi cruciali come l’organizzazione del traffico ferroviario, la gestione delle infrastrutture e la sicurezza. Abbiamo lavorato con impegno costante, trovando sempre il giusto equilibrio tra esigenze tecniche e politiche. Oggi, posso dire che il dialogo tra le istituzioni delle due regioni è una delle nostre maggiori conquiste: collaboriamo quotidianamente con reciproca fiducia e rispetto».
Questa capacità di mediazione e collaborazione istituzionale è stata cruciale anche per affrontare altre situazioni complesse, come il costante incremento della domanda e l'adattamento alle esigenze dei pendolari e dei viaggiatori occasionali. «Le amministrazioni locali hanno capito che il nostro progetto non era solo trasporto, ma sviluppo territoriale e sostenibilità», aggiunge Rossi. «Abbiamo ricevuto sostegno concreto per implementare nuovi servizi, migliorare l'infrastruttura e rispondere rapidamente alle esigenze dei territori attraversati».

Tra le sfide quotidiane, anche quelle più drammatiche, come lo sviamento avvenuto lo scorso dicembre a Sigirino: un treno vuoto deragliato su un binario morto dopo aver percorso un tratto senza controllo. «Eventi come questo ci ricordano quanto sia delicato il sistema. In quei momenti, l’obiettivo primario è ristabilire rapidamente la normalità, assistere i nostri collaboratori e garantire il massimo livello di sicurezza. È un impegno costante che affrontiamo con serietà e professionalità». Rossi evidenzia come l’incidente abbia portato a ulteriori riflessioni interne e miglioramenti nei ptocolli di sicurezza e di gestione delle emergenze.
Sul futuro, Denis Rossi è pragmatico e ambizioso. «Le linee più trafficaterichiedono nuovi investimenti in treni più capienti e infrastrutture aggiuntive. In Lombardia, l’elettrificazione della Como-Lecco ci permetterà di raggiungere nuove aree della Brianza, mentre l’imminente apertura della bretella ferroviaria di Malpensa offrirà l’opportunità di ottimizzare e velocizzare i collegamenti tra Ticino e Malpensa». Insomma, TILO guarda avanti con entusiasmo, consapevole delle sfide che l’attendono.
Per celebrare questo ventennale, TILO ha deciso di non limitarsi a un singolo grande evento, ma di scandire tutto il 2025 con iniziative mensili. «Abbiamo scelto una formula dinamica: ogni 20 del mese, eventi in stazione, concorsi social, iniziative particolari come la guida Lonely Planet «20 esperienze in treno tra Ticino e Lombardia». È il nostro modo di ricordare il percorso fatto e di mantenere vivo il dialogo con le persone».
Ma che immagine vuole trasmettere TILO con questo anniversario? Rossi non esita: «Vent’anni rappresentano la maturità, ma anche l’inizio di una nuova fase. Abbiamo alle spalle una grande storia, ma davanti ancora moltissimi progetti. Non ci fermiamo, anzi, guardiamo al futuro con determinazione e passione».
Durante la conversazione, notiamo come il CEO indossi un orologio che ricorda fedelmente quello posto nelle stazioni elvetiche. Dettagli che lasciano intendere come sia forte la passione per i treni. «Amo i treni, certo – precisa - ma più di tutto amo la complessità del sistema ferroviario, la precisione, la puntualità. È un ingranaggio affascinante e delicato. Farne parte è una grande responsabilità, ma anche un privilegio che mi stimola ogni giorno a fare sempre meglio». Rossi conclude con un pensiero che guarda ancora più lontano: «Vorrei che tra altri vent’anni, chi prenderà un TILO possa guardarsi indietro e vedere ancora una storia di successo, crescita e dialogo tra comunità».