Prevenzione

Violenza domestica: Mendrisio sta pensando di aderire al progetto Vido+

L’iniziativa che mira a individuare per tempo i fattori di rischio nei contesti familiari e prevenire casi di rilevanza penale verrà sottoposta prossimamente al Municipio – Un’interrogazione chiede lumi
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Valentina Coda
14.06.2025 06:00

Non si tratta di utilizzare il pugno duro, ma neanche di indossare i guanti di velluto con chi, quei pugni, li usa per davvero. Si tratta, piuttosto, di giocare d’anticipo, identificare per tempo fattori di rischio nei contesti familiari e prevenire casi di violenza domestica, quindi di rilevanza penale. Il progetto di prevenzione Vido+, già adottato dalle Polizie comunali di Lugano e recentemente di Locarno, potrebbe venire esteso a Mendrisio. Prossimamente, il dicastero Sicurezza e Prossimità, insieme al dicastero Socialità e Pari Opportunità, proporrà al Municipio l’adozione dell’iniziativa per intercettare quei segnali che un domani potrebbero sfociare in reati anche molto gravi. Una misura, questa, che parzialmente risponde a un’interrogazione interpartitica promossa da L’Alternativa (prima firmataria Cristina Marazzi Savoldelli) che chiede lumi proprio sulla situazione relativa alla violenza domestica in città e sulla possibilità di implementare un programma di prevenzione.

«Aumento esponenziale»

L’atto politico menziona «un aumento esponenziale» di casi registrati nel borgo nel corso degli anni. «Nel 2022 il Municipio comunicava che a Mendrisio i casi di violenza domestica constatati dalla polizia erano stati 9 nel 2019, 9 anche nel 2020 e 8 nel 2021». Successivamente, i numeri hanno iniziato a gonfiarsi. Snocciolando qualche dato, il comandante della Polizia della Città, Patrick Roth, osserva che nel 2024 la Polizia comunale di Mendrisio «è stata chiamata ad intervenire 32 volte per liti in famiglia (28 per quanto riguarda il 2023)». Dati, questi, che vengono riportati anche nell’interrogazione. È bene ricordare, però, che finché i disagi familiari non sfociano in reato, la competenza rimane comunale. Non appena viene oltrepassata la linea (a cui non bisognerebbe avvicinarsi neanche lontanamente, aggiungiamo noi), quindi quando vengono riscontrati reati d’ufficio e che pertanto necessitano l’applicazione della procedura completa di violenza domestica, entra in gioco la Polizia cantonale.

La stessa ci spiega che nel 2024, nel solo Comune di Mendrisio, «sono stati registrati 4 interventi con procedura completa per violenza domestica. Per quanto riguarda l’area del Mendrisiotto Nord, gli interventi sono stati 14». La Cantonale ci conferma anche che la Polizia comunale di Mendrisio sta valutando una possibile adesione al progetto Vido+, che è coordinato dal Centro competenza violenza della Polizia cantonale. Ma quali sono le azioni chiave messe in campo dal servizio e che, come evidenziato nell’atto politico, rappresentano un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà? Prima di tutto la polizia procede a una valutazione e ad un’analisi dei fattori di rischio al momento dell’intervento, poi se necessario si procede all’attivazione del team Vido+ (gli agenti seguiranno una formazione specifica). La polizia offrirà poi consulenza, assistenza e aiuto concreto alle famiglie.

Servizio anche di prossimità

Tornando a Mendrisio, il capodicastero Sicurezza pubblica, Samuel Maffi, ci conferma che prossimamente verrà sottoposta al Municipio una replica di quanto già adottato a Lugano e a Locarno con questa iniziativa. «Pensiamo che possa essere un servizio anche di prossimità e che potrebbe in certi casi portare a degli effetti benefici – prosegue –. Non sarà sicuramente la soluzione che risolve tutti i problemi, ma vediamo delle potenzialità sempre nell’ambito della prevenzione».

Dal canto suo, la prima firmataria dell’interrogazione, Cristina Marazzi Savoldelli, interpellata dal CdT, tiene a precisare che «in questo periodo storico così violento è urgente passare all’azione con misure concrete e implementabili da subito. Va portato avanti un cambiamento culturale all’insegna del rispetto e della parità di genere che parta dall’educazione. La violenza domestica è un’emergenza sociale, un fenomeno tenuto nascosto e legato spesso a dinamiche di potere e controllo all’interno delle relazioni che va riconosciuto per tempo e mai banalizzato. Va garantito il necessario supporto alle vittime e chi esercita violenza domestica deve essere aiutato, laddove possibile, prima che questa causi sofferenze e mini l’intera famiglia».

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