«Violenze reiterate di una brutalità meschina»

«Non deve più sorprendere che una donna possa amare l'uomo che abusa di lei, che possa vivere sotto un perenne ricatto emotivo. Attenzione: tra una violenza e l'altra possono anche esserci dei momenti di felicità coniugale, perché quelle che si subiscono in casa sono le più difficili da denunciare. Dobbiamo finalmente capirlo, altrimenti rimaniamo radicati a 100 anni fa». Ha parlato da donna prima che da procuratrice pubblica, Valentina Tuoni. Sguardo fisso alla Corte di appello e di revisione penale, solo qualche occhiata fugace all'imputato.
Parole come macigni quelle dell'accusa per descrivere le sevizie e le botte inflitte all'ex moglie dall'uomo del Sopraceneri comparso oggi alla sbarra per il processo di secondo grado. La pp ha chiesto la conferma della sentenza pronunciata alle Criminali nel novembre 2024, ossia 8 anni di carcere e 10 di espulsione dalla Svizzera.
Per la procuratrice pubblica Valentina Tuoni la colpa dell'imputato, cittadino straniero, è gravissima. «Ha mostrato una brutalità fisica inaudita nei confronti di una persona che diceva di amare. Ha rischiato seriamente di provocarne la morte. L'accusato ha degradato la moglie ad oggetto delle sue pulsioni sessuali. Era diventata cosa sua, l'ha umiliata in modo meschino. Le violenze erano reiterate. Fisiche, psichiche e sessuali». La versione della vittima, per la pp, è stata lineare, coerente e costante durante tutta l'inchiesta.
Le sue ferite sono state confermate anche dal medico legale che l'ha visitata, secondo il quale erano compatibili con traumi contusivi: «Pugni, schiaffi, spintoni, colpi con vari oggetti. E tutto questo per oltre dieci anni. Fino a quando ha finalmente denunciato il marito e padre dei suoi figli. Chiedere aiuto, in questi casi, non è affatto evidente. Ci vuole un grandissimo coraggio».
Nel pomeriggio la parola passerà alla patrocinatrice dell'uomo, l'avvocatessa Elisa Lurati, la quale verosimilmente chiederà come in primo grado il proscioglimento. La sentenza dovrebbe venir pronunciata nelle prossime settimane.
