Politica

«Volevano fare un arrocco, sono finiti in scacco»

Durante il comitato cantonale del PS il co-presidente Fabrizio Sirica ha duramente attaccato i due ministri leghisti, chiedendo agli altri partiti (e al PLR in particolare) di creare una coalizione a difesa delle istituzioni
©Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
04.06.2025 19:34

Teoricamente, il comitato cantonale del PS previsto questa sera avrebbe dovuto restare a porte chiuse. Per discutere di questioni interne al partito. Ma, come affermato dal co-presidente Fabrizio Sirica all'inizio del suo discorso, in questo momento «la cronaca ci impone di prendere posizione e dare un messaggio chiaro rispetto a quanto sta avvenendo». Il riferimento è ovvio: il tanto discusso annunciato arrocco di dipartimenti tra Norman Gobbi e Claudio Zali. 

«Negli scacchi esiste una mossa particolare, chiamata arrocco. Anche un principiante saprebbe spiegare che questa mossa richiede ordine, preparazione, regole chiare. Non è proprio quello che abbiamo visto negli scorsi giorni», ha premesso Sirica. «Due consiglieri di Stato che cercano uno scambio di dipartimenti come se fossero cosa loro. Un tentativo che non nasce da una visione politica o da una necessità del Paese, ma da logiche interne al partito, da logiche di potere». 

Il co-presidente ha quindi definito le modalità di comunicazione «inaccettabili». Dalla «fuga in avanti» su il mattino della domenica, all'invio di centinaia di e-mail «che hanno destabilizzato i collaboratori», fino al «vero e proprio disastro istituzionale, con l'annuncio fatto all'apertura dell'anno giudiziario». Un annuncio, ha aggiunto Sirica, «non concordato dal Governo», dando l'operazione «come cosa fatta». Insomma, per il co-presidente socialista tutto ciò rappresenta «qualcosa di grave».

Con la reazione del Governo, ha quindi evidenziato Sirica, è stato dato «un messaggio chiarissimo» ed «è stata inflitta una pesante sanzione politica ai due leghisti, costretti scusarsi». Detto altrimenti, e per tornare alle metafore scacchistiche: «Volevano fare un arrocco, si sono trovati in scacco».

Ad ogni modo, al netto della polemica, per Sirica a questo punto la domanda da porsi è la seguente: «Un rimpasto di dipartimenti sarebbe nell'interesse del Paese?». Per il co-presidente è del tutto evidente che esso è stato voluto per tentare di cancellare i fallimenti politici dei due consiglieri di Stato della Lega. Partendo da quelli di Gobbi: «Riforme in mezzo al mare e mai condotte in porto, come Ticino 2020. Altre che languono come quella delle autorità regionali di protezione. Oppure scandali personali che lo hanno portato a essere temporaneamente allontanato dalla conduzione della Polizia». E Zali, ha aggiunto Sirica, «non è da meno: dall'inconcludenza delle sue riforme a problemi nella gestione di enormi progetti, come lo sforamento di centinaia di milioni di franchi per il Tram-Treno. Fino a comportamenti inaccettabili dal punto di vista istituzionale, come proibire ai propri collaboratori di parlare con alcuni media».

E da questi fallimenti, si è chiesto Sirica, dovrebbe nascere nuova linfa? «Noi lo dubitiamo seriamente. Anzi, sarebbe nefasto». Da un punto di vista politico, ciò andrebbe a «indebolire la sensibilità ambientale al Territorio». Ma non solo: «Immaginatevi Zali, con il suo approccio, a gestire ambiti delicati come la Giustizia e i rapporti con i Comuni». 

La proposta

Sirica è quindi venuto al dunque. «Per anteporre il bene comune, pensiamo che i partiti, e in particolare quelli di Governo, debbano creare una coalizione per la difesa delle istituzioni da questo attacco leghista. Sono giorni di contatti molto intensi, e sono molto fiducioso di questa operazione».

In conclusione Sirica ha quindi voluto lanciare «un appello personale» al presidente del PLR, Alessandro Speziali, «il quale in questi giorni è apparso molto ondivago nelle sue dichiarazioni». «Può il PLR anteporre i suoi interessi alle Istituzioni? Può sacrificare il clima interno al Governo sull'altare di un accordo politico?», ha chiesto Sirica, per poi lanciare l'appello vero e proprio: «Se il PLR vuole mandare un messaggio chiaro si unisca a questa coalizione e ci aiuti mettere un punto conclusivo a questa brutta vicenda. Con l'intento di voltare rapidamente pagina. Chiediamo che i consiglieri di Stato finiscano la legislatura senza cambiare i dipartimenti e portando a compimento i loro progetti. Confrontandoci, sì, ma non sulle poltrone, bensì sulle priorità del Paese, sulle preoccupazioni dei ticinesi. Che non riguardano chi dirige quale dipartimento, bensì temi come le casse malati». 

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