Svizzera

Trasporti pubblici: ecco la petizione contro l'aumento dei prezzi

Il documento è stato sottoscritto da oltre 23.000 persone: il previsto +4,8% dell'abbonamento generale (AG) di seconda classe a fine 2023 è ingiusto
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Ats
26.04.2023 15:37

L'organizzazione Campax ha inoltrato oggi a Berna una petizione contro l'aumento delle tariffe dei trasporti pubblici. Il documento, sottoscritto da oltre 23.000 persone, è stato consegnato alle imprese di trasporto del Servizio diretto nazionale (SDN) e ad Alliance SwissPass.

Chiede ai membri di quest'ultima associazione di respingere l'annunciato incremento. Secondo i firmatari, il previsto +4,8% dell'abbonamento generale (AG) di seconda classe a fine 2023 è ingiusto se paragonato al +1,9% di quello di prima classe. Si tratta di un ulteriore onere per la classe media, che sta già facendo i conti con l'aumento dei premi di cassa malattia e degli affitti, si legge nel testo della petizione.

La decisione di aumentare le tariffe deve essere approvata dal sorvegliante dei prezzi e dai membri di Alliance SwissPass. A inizio aprile quest'ultima l'ha definita inevitabile, fra le altre cose a causa dell'inflazione e dei piani di austerità annunciati dal Consiglio federale.

Il prezzo dei biglietti aumentato molto più dell'inflazione

Il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti ferroviari è aumentato dal 1990 in modo molto più marcato dell'inflazione: è quanto risulta da un'analisi di K-Tipp, che ritiene ingiustificati gli ulteriori ritocchi tariffari annunciati per dicembre.

Il biglietto di seconda classe Zurigo-Chiasso e ritorno nel 1990 costava 77 franchi, mentre oggi si deve pagare 144 franchi: l'aumento è dell'87%, indica il periodico consumeristico nel numero oggi in edicola. Ancora più forti sono stati gli incrementi su altre tratte: Ginevra-Losanna +90%, Berna-Olten +115%, Berna Soletta +119%, Winterthur-Frauenfeld +145%, Baden-Zurigo +148%. Il costo di uno dei collegamenti più gettonati in assoluto, Berna-Zurigo, è raddoppiato: il prezzo è passato da 50 a 102 franchi (+104%).

L'abbonamento generale di seconda classe è aumentato dell'80%, quello per giovani dell'89% e quello per anziani del 106%. Pure l'abbonamento meta prezzo ha visto lievitare il costo: +69%. La testata giornalistica sottolinea che tutti questi cosiddetti adeguamenti tariffari vanno ben oltre il rincaro: fra il gennaio 1990 e il marzo 2023 l'indice dei prezzi al consumo è infatti salito solo del 41%.

È andata molto meglio, nel periodo di tempo in questione, agli automobilisti: stando ai dati del Touring Club Svizzero (TCS) il prezzo di un chilometro percorso con un'auto di fascia media è aumentato solo del 29%, passando a 75 centesimi, tenendo conto di 15'000 chilometri percorsi annualmente.

Il divario di costo tra trasporto pubblico e privato è quindi sempre più grande, afferma il K-Tipp. «In questo contesto, un ulteriore aumento delle tariffe del trasporto pubblico è in palese contraddizione con l'obiettivo di incoraggiare il maggior numero possibile di automobilisti a passare al più presto alla ferrovia e all'autobus, a beneficio del clima e dell'ambiente».

Come noto da inizio aprile l'Alliance SwissPass - cioè l'organizzazione a cui fanno capo 250 aziende del trasporto pubblico - punta ad aumentare le tariffe in dicembre, con un incremento che in media sarà del 4,3%. Il passo viene fra l'altro giustificato con il fatto che da sette anni i prezzi sono fermi: è vero, risponde K-Tipp, ma se si estende un po' lo sguardo si osserva che si tratterebbe del 15esimo aumento dal 1990.

Contattate dalla testata zurighese, le FFS non hanno voluto prendere posizione sul tema, facendo riferimento all'Alliance SwissPass. Secondo K-Tipp l'azienda non avrebbe bisogno di entrate aggiuntive. Ciò emergerebbe chiaramente anche dall'ultimo rapporto annuale: nonostante le conseguenze della pandemia, il traffico passeggeri ha chiuso il 2022 con un bilancio in pareggio. Prima del coronavirus, le FFS erano in attivo nel traffico passeggeri per oltre 15 anni consecutivi. L'utile complessivo del gruppo per i 20 anni dal 2003 al 2022 ha ammontato a circa 3,5 miliardi di franchi e alla fine dell'anno scorso il bilancio consolidato presentava un patrimonio proprio di 12,2 miliardi.

Sempre secondo il giornale attento agli interessi dei consumatori anche le altre due grandi imprese ferroviarie (BLS e Ferrovia retica, FR) stanno avendo successo dal punto di vista finanziario, pure nel trasporto passeggeri. Non meglio precisati addetti ai lavori hanno indicato alla testata che FR si sarebbe peraltro espressa contro l'aumento dei prezzi nel consiglio di amministrazione di Alliance Swisspass, ma sarebbe stata sconfitta dalle FFS e dai suoi alleati.

Fino all'inizio di maggio le aziende di trasporto affiliate potranno votare sugli aumenti di prezzo previsti: se giungerà il via libera il dossier arriverà sui tavoli del sorvegliante federale dei prezzi Stefan Meierhans, che ha già promesso di esaminare criticamente gli adeguamenti tariffari previsti.