Strategia

Tutte le difficoltà dell’esercito russo: «Ma non è inettitudine»

L’avanzata delle truppe di terra incontra diversi ostacoli - Le informazioni sul campo sono però frammentarie – L'utilizzo dei missili ipersonici potrebbe rappresentare un cambio di strategia
©ATEF SAFADI
Nico Nonella
21.03.2022 06:00

Queste tre settimane di guerra in Ucraina sono state caratterizzate anche da immagini di carri armati russi solitari - senza il supporto della fanteria, distrutti dall’esercito di Kiev -, da racconti di città che respingono le forze nemiche, e la sensazione generale è quella di un’offensiva militare in grande difficoltà, con l’avanzata delle truppe di mosca che ora ricorda molto il teatro di guerra ceceno. Diversi analisti in tutto il mondo hanno parlato di impreparazione, di errori tattici e logistici uniti alla massiccia presenza di coscritti e riservisti nelle prime linee e, beninteso, una tenace resistenza ucraina. Come rilevato da Il Post, diversi analisti militari sostengono che la Russia stia imparando dai propri errori e che stia riorganizzando le proprie forze.

Racconti spesso parziali

Ma davvero l’esercito di Mosca è stato così inetto? «Non ci sono elementi a sostegno di questa tesi», osserva Giampiero Gramaglia, direttore dell’Istituto Affari Internazionali di Roma ed esperto di questioni geopolitiche. «Innanzitutto, non sappiamo quali fossero i piani di invasione e dove la Russia volesse arrivare. È difficile dire con certezza se i russi sono fermi perché bloccati dagli ucraini o perché non hanno intenzione di andare oltre». Le informazioni che ci arrivano dalle zone di guerra «sono sporadiche e parziali». «Ci sono racconti, anche terrificanti, che da un giorno all’altro svaniscono».

Cinque generali uccisi

Quel che è certo è che l’offensiva russa sta costando molto cara anche in termini di leadership militare. Negli scorsi giorni lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha annunciato l’uccisione del tenente generale russo Andrei Mordvichev, comandante dell’ottava armata combinata, il quinto alto ufficiale di Mosca ad aver perso la vita dopo i maggior generali Vitaly Gerasimov e Andrei Sukhovetsky, rispettivamente primo e secondo vicecomandante della 41. Armata, Andrei Kolesnikov e Oleg Mityaev . Gli alti ufficiali sarebbero stati uccisi poiché impegnati a coordinare le operazioni sul territorio viste le difficoltà nella catena di comando. L’analista militare americano, Andrew Monaghan, citato dal Post, ritiene che «l’esercito russo ha difficoltà a fare operazioni complesse, a organizzare la logistica, e presenta difficoltà nella catena di comando e controllo». Secondo Gramaglia, «l’esercito russo non ha mai avuto una storia di inettitudine ma si è dimostrato migliore nell’assorbire gli attacchi per poi respingere gli invasori, da Napoleone ai tedeschi».

Un cambio di strategia

Come dicevamo, Mosca sta imparando dai propri errori sul campo e adattando la sua strategia. Gli 007 britannici ritengono che l’uso dei missili ipersonici Kinzhal sia stato autorizzato nell’ambito di un cambio di strategia dovuto alla resistenza ucraina. Ora starebbe puntando a una «strategia di logoramento», che «implica l’uso indiscriminato della potenza di fuoco». Ma dove può portare una guerra di logoramento e quanto è sostenibile per le due parti in conflitto. “Per l’Ucraina la situazione nel breve periodo è già diventata insostenibile. Per la Russia, invece, una lunga guerra di logoramento e le sanzioni potrebbero pure diventare un problema potrebbe diventare un problema”, osserva ancora Gramaglia. “Sulla base di dichiarazioni ufficiali si percepisce uno stallo: è già in atto una fase di negoziato in cui la Russia ha già indicato le proprie condizioni, alle quali l’Ucraina si è in parte già adeguata rinunciando all’adesione alla NATO. Priama o poi ci sarà uno sblocco negoziale con un cessato fuoco generalizzato, subordinato all’accettazione da parte Ucraina della neutralità del destino dei territori del Donbass. Resterà da vedere se godranno di un’autonomia rafforzata in Ucraina (come previsto dagli accordi di Minsk), se saranno repubbliche indipendenti oppure annesse alla Russia”.

Che cosa è un missile ipersonico?

Il missile Kinzhal, ha una gittata dichiarata di 1.500-2.000 chilometri con un carico utile convenzionale (o nucleare) di 480 chilogrammi. È lungo 8 metri e dopo il lancio è in grado di accelerare rapidamente fino a Mach 4 e può raggiungere velocità fino a Mach 10 (ossia 12.350 km/h). Questa velocità, combinata con la traiettoria di volo irregolare del missile e l’elevata manovrabilità, può complicarne l’intercettazione.

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