Ucraini, lo statuto di protezione S non sarà revocato
Attualmente non si prospetta una stabilizzazione duratura della situazione in Ucraina. Nella seduta del 4 settembre 2024, il Consiglio federale ha quindi deciso di non revocare prima del 4 marzo 2026 lo statuto S a favore delle persone bisognose di protezione provenienti dall’Ucraina. Ha inoltre prorogato fino a tale data anche le misure di sostegno per i titolari dello statuto di protezione S (programma S).
A causa della guerra della Russia contro l'Ucraina, il 12 marzo 2022 il Consiglio federale ha attivato lo statuto di protezione S per le persone provenienti dall'Ucraina. Questo statuto accorda una protezione provvisoria a un determinato gruppo di persone per la durata in cui sono esposte a un grave pericolo generale. A fine agosto 2024, circa 66.000 persone provenienti dall'Ucraina erano titolari di uno statuto S attivo.
Lo statuto di protezione S è valido fino alla sua revoca da parte del Consiglio federale. La condizione per la revoca è una stabilizzazione duratura della situazione in Ucraina e quindi l'assenza di una situazione di grave pericolo generale. I recenti sviluppi mostrano tuttavia che, attualmente, una tale stabilizzazione non è prevedibile e che occorre attendersi altri atti bellici sull'intero territorio ucraino.
Maggiore chiarezza per le persone interessate
Il Consiglio federale ha quindi deciso di non revocare lo statuto di protezione S prima del 4 marzo 2026, a meno che la situazione in Ucraina non si stabilizzi in modo duraturo. In tal modo chiarisce la situazione dei prossimi 18 mesi per le persone bisognose di protezione, i Cantoni, i Comuni e i datori di lavoro. Alla luce dell'integrazione della Svizzera nello spazio Schengen, il Consiglio federale ritiene inoltre imprescindibile una stretta concertazione con l'UE. Il 13 giugno 2024, gli Stati dell'UE hanno deciso di prorogare la protezione provvisoria fino al 4 marzo 2026.
Mantenimento delle misure a favore dell'integrazione nel mercato del lavoro
Il Consiglio federale ritiene tuttora necessario intervenire per quanto riguarda l'integrazione, segnatamente quella nel mercato del lavoro. Di conseguenza, proroga fino al 4 marzo 2026 le misure di sostengo specifiche per le persone con statuto di protezione S (programma S), decise il 13 aprile 2022. Con un contributo di 3000 franchi per persona all'anno, la Confederazione partecipa agli sforzi profusi dai Cantoni nel settore dell'integrazione incentrati in particolare sulla promozione linguistica e sull'accesso alla formazione e al mercato del lavoro.
Nel maggio 2024 il Consiglio federale ha deciso misure complementari per aiutare i Cantoni a raggiungere un tasso di occupazione pari al 40 per cento entro la fine dell'anno. Tra di esse si annoverano il miglioramento della comunicazione e della collaborazione tra i diversi attori, il sostegno a progetti di accompagnamento delle procedure di riconoscimento delle qualifiche e dei diplomi e l'ottimizzazione della mediazione degli uffici regionali di collocamento. Entro l'autunno 2024, il Dipartimento federale di giustizia e polizia sottoporrà al Consiglio federale una proposta sull'ulteriore modo di procedere.
Un migliore inserimento nel mercato del lavoro non serve solo a ridurre i costi dell'aiuto sociale. Le misure d'integrazione, la formazione e l'esercizio di un'attività lucrativa permettono alle persone bisognose di protezione provenienti dall'Ucraina di partecipare attivamente alla vita sociale e acquisire nonché sviluppare competenze in vista di un futuro rientro in patria.
Netto aumento delle domande di statuto S respinte
Nell'ambito della procedura per ottenere protezione, le persone fuggite dall'Ucraina devono provare la loro identità e il loro luogo di soggiorno al 24 febbraio 2022 e dopo tale data. Le domande di protezione sono sottoposte a un esame accurato. Se vi sono indizi che la persona in cerca di protezione non ha mai vissuto in Ucraina o ha ricevuto protezione in un altro Paese, la domanda di protezione è respinta o lo statuto di protezione è revocato retroattivamente. Dall'attivazione dello statuto di protezione S, sono state respinte circa 2.500 domande e, in poco più di 100 casi, la protezione è stata revocata in un secondo tempo. Lo statuto di protezione è inoltre cessato in oltre 26.000 casi.
Considerato il persistere della guerra, il Consiglio federale, di concerto con gli Stati membri dell'UE, è disposto ad accordare la protezione alle persone che ne hanno bisogno finché queste non avranno la possibilità di ritornare senza pericolo in Ucraina. Il Consiglio federale riconosce il sostegno costante dei Cantoni e dei Comuni e l'impegno della società civile e coglie l'occasione per ringraziarli.