Il progetto

Un centro «verde e vivibile» fa sognare la cittadinanza di Locarno (con «La nouvelle belle époque»)

«La Nouvelle belle époque» si presenta al pubblico e raccoglie impressioni positive tra chi vive nella Città del Leone Rampante – «Sì agli alberi e ai nuovi luoghi di aggregazione» – Dal lago a piazza Remo Rossi «non solo grandi eventi dedicati ai turisti»
L’intervento più sostanzioso sarà in Largo Zorzi, che vanterà pure una fontana rasoterra; in primo piano, Francesca, 28 anni: una cittadina nata e cresciuta a Locarno, come tante tra le persone presenti alla serata di presentazione
Jona Mantovan
29.03.2024 06:00

Un nuovo volto per il centro di Locarno. Spazi verdi, mobilità lenta, una pavimentazione «di qualità» che collegherà le aree più pregiate della città, dal lago alla Rotonda, passando quindi per Largo Zorzi, Piazza Grande, Piazza Castello, Piazzetta Remo Rossi e coinvolgento pure Piazza Muraccio. E poi ancora: una nuova illuminazione, giochi d’acqua.

Cinquantamila metri quadrati per una spesa di 20 milioni destinati a un cantiere da completarsi nel giro di otto-dieci anni. «Ma io sono più ottimista, sette, massimo otto», ha detto al Corriere del Ticino il municipale Bruno Buzzini, titolare del dicastero Opere pubbliche, al termine della serata pubblica di presentazione di mercoledì sera organizzata nel salone della Sopracenerina.

I vecchi binari? Non si toccano

La cittadinanza si scopre così «ingolosita» dalla visione de «La nouvelle belle époque» proposta dallo studio d’architettura WE, di Felix Wettstein, il quale ha capitanato il gruppo di progettisti risultato vincitore del concorso di progettazione nella primavera del 2021. «Mi piace il fatto che restino conservativi, ma con la voglia di cambiare», ha spiegato Francesca, 28.enne impiegata in una compagnia d’assicurazioni, riferendosi in particolare alla Piazza Grande, i cui caratteristici ciottoli (e con loro il breve tratto di vecchi binari del tram) non saranno toccati.

«Oggi c’è parecchio disordine, ci sono delle aree morte», ha aggiunto la giovane. Parcheggi e passaggi di veicoli sono ancora all’ordine del giorno, in effetti. «Questa parte della città richiede da tempo un intervento sostanzioso. Sono giovane e penso che le generazioni future meritino un bel posto nel quale vivere». Luca, 29.enne attivo nel mondo della ristorazione, ha espresso la sua soddisfazione. «Ho vissuto il periodo in cui in Piazza Grande c’era ancora il traffico di automobili». Una situazione opposta a oggi, ma soprattutto al futuro.

«Ci credo: sarà innovativo»

«Porterà qualcosa di innovativo, me lo sento. Certo, ci sono ancora dei punti interrogativi, ma sono fiducioso. Qualcosa di bello per la città e per i cittadini, non solo per il turismo».

«Si cerca di creare uno spazio più vivibile, conviviale», ha evidenziato Milena, contabile 56.enne, che ha un passato in politica alle spalle. «Trovo sia importante puntare sulla presenza di alberi, pure per una questione ambientale».

Punti da chiarire

Secondo la donna, ci sarà comunque tempo per sistemare i dubbi sorti al termine da parte del pubblico: «Il passaggio delle biciclette, come tutta l’organizzazione della viabilità lenta, è una questione da chiarire». È probabile che, con il progetto in cantiere, sia prevista una sorta di separazione tra chi si sposta sulle due ruote e i pedoni.

L’area che subirà l’intervento più sostanzioso sarà quella di Largo Zorzi, la quale ospiterà una fontana rasoterra che quindi non ne comprometterà l’uso nel caso di altre manifestazioni.

Uno scenario apprezzato anche da Alì, commerciante 33.enne, sotto il profilo del «verde in più e di una considerazione più importante per quell’orizzonte che si apre verso il Lago Maggiore». Il giovane auspica poi che sia posto l’accento «sulla creatività, sulle famiglie, sulla voglia di creare situazioni conviviali a favore di chi vive qui».

Qualche metro più in là, mentre sta scendendo le scale, ecco Sandy. Nata e cresciuta a Locarno come molti presenti all’evento, anche lei ammira la scelta di puntare su una maggiore presenza di vegetazione. «Spazi nei quali i più piccoli possano giocare, luoghi di incontro per le famiglie e che non siano solo uno stimolo per il periodo estivo, bensì usufruibili durante tutto l’arco dell’anno», ha affermato la 30.enne, impiegata in un centro diurno.

«Raccogliamo le osservazioni»

Soddisfatto dell’evento pure l’architetto capofila, Felix Wettstein. «Ci aspettavamo un dibattito vivo», ha rilevato il 60.enne. «La nostra intenzione è di accogliere le varie osservazioni per la prossima fase, che sarà il progetto definitivo. Questa versione di massima trovo sia forte e penso manterrà tutte le sue qualità. Spero che nella prossima legislatura, poi, si possa vedere almeno una sua parte concretizzata e conclusa. Con un costo di 380 franchi per metro quadrato, penso sia anche conveniente».

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