Un'altra predazione, questa volta in Val Bavona

Il lupo ha (probabilmente) colpito ancora. Questa volta in alta Val Bavona. Gli allevatori - fa sapere Germano Mattei, co-presidente dell'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori a livello svizzero - hanno ricevuto un avviso via SMS riguardante una «probabile predazione sull'Alpe d'Antabia» con l'invito ad aumentare la sorveglianza degli animali. 

Sull'alpe - ci spiega Armando Donati, presidente della sezione ticinese dell'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori - sono state portate le greggi di tre proprietari, per un totale di circa 400 pecore. Gli animali sono sotto la supervisione di un pastore, con due cani da conduzione. «Trattandosi di tre greggi, non tutte le pecore pascolano insieme e le vittime dell'attacco appartengono tutte a signora di Sobrio».

È il primo anno che sull'alpe c'è un pastore «fisso». Prima era il gestore dell'alpe - secondo cui il predatore avrebbe colpito in più momenti negli scorsi giorni - che si occupava di controllare le pecore, una volta alla settimana. «Quest'anno gli allevatori hanno deciso di essere più prudenti, temendo un attacco anche dalla vicina Italia. Questa è la dimostrazione che il lupo colpisce lo stesso, anche se c'è qualcuno sul posto», aggiunge Donati. 

Secondo Mattei, le predazioni potrebbero portare allo scarico dell'alpeggio al confine con la Val Formazza. «Ma come e dove portare gli animali?», si domanda. Domani l'allevatrice proprietaria degli ovini predati si recherà sull'alpe per il conteggio delle pecore, insieme al responsabile del Cantone per la protezione delle greggi accompagnato dal guardiacaccia.

La notizia odierna si somma all'attacco «a sorpresa» da parte di alcuni lupi ai danni di una mucca da latte nei Grigioni.