Calcio

Zanotti, dall'Inter al San Gallo: «Una tappa perfetta, ma che dramma lo svizzero-tedesco»

Il nazionale Under 21 italiano, prestato dai nerazzurri ai biancoverdi, si sta illustrando come uno dei migliori terzini di Super League
© Keystone/Christian Merz
Flavio Viglezio
03.05.2024 06:00

Non è il primo e non sarà l’ultimo. Mattia Zanotti – 21.enne di proprietà dell’Inter – ha scelto la Super League per crescere. A San Gallo il terzino si sta ritagliando uno spazio importante: il trasferimento in Svizzera lo ha reso felice, insomma. «Qui si gioca un calcio intenso e fisico, che si adatta bene alle mie caratteristiche. E posso pensare tanto alla fase offensiva».

Farsi le ossa

La Super League come palestra. Sì, una palestra per permettere a giovani calciatori italiani, pieni zeppi di talento, di farsi le ossa prima di tornare nel dorato mondo italico del pallone. Gli esempi si sprecano: dai nostri campi sono passati elementi come Willy Gnonto, allo Zurigo, o Riccardo Calafiori a Basilea. Oggi Simone Pafundi è una delle stelle del Losanna, mentre a San Gallo sta facendo benissimo Mattia Zanotti. Terzino destro nato a Brescia, classe 2003, una lunga trafila nelle giovanili dell’Inter e la gioia dell’esordio in Seria A il 12 dicembre 2021, nel successo per 4-1 contro il Cagliari.

La scelta giusta

Zanotti si sta mettendo in evidenza come uno dei migliori terzini della Super League e non si pente affatto – anzi – della decisione di trasferirsi a San Gallo: «Nell’aprile dello scorso anno – ci spiega – ho avuto una videochiamata con il team manager del club sangallese e con l’allenatore Peter Zeidler. La discussione avuta mi ha subito convinto a compiere questo passo. Ho capito che qui avrei potuto giocare tanto ed era ciò di cui avevo bisogno. Il progetto e la filosofia del San Gallo mi sono piaciuti subito e ora posso già dire di aver preso la decisione giusta».

Le esperienze maturate dai suoi predecessori sono state importanti. Il campionato svizzero non è più considerato un torneo minore, insomma. «Quando si è presentata la possibilità di trasferirmi al San Gallo – prosegue Zanotti – ho chiesto qualche informazione a Gnonto, mio compagno all’Inter e in Nazionale. Mi ha rassicurato, dicendomi che la Super League era lo step perfetto tra la categoria Primavera italiana e il campionato di Serie A. Mi ha confermato che avrebbe rifatto la stessa scelta altre cento volte. Non si sbagliava». Gnonto, adesso, gioca nel Leeds. E Riccardo Calafiori, passato da Basilea, sembra vicinissimo alla Juventus: «È bello vedere il suo percorso. Ha avuto il coraggio di lasciare la Roma per il Basilea e adesso è pronto per tornare in un grande club italiano. Questa sua esperienza sprona noi giovani a dare il meglio di noi stessi nel campionato svizzero».

Un campionato comunque molto diverso dalla Serie A italiana. Zanotti non si lamenta, anzi, la Super League gli piace parecchio: «Qui si gioca un calcio molto fisico, fatto di tanta intensità. In Italia invece a prevalere sono maggiormente le questioni tattiche. Sto imparando tanto, specialmente nella fase offensiva. La filosofia del nostro club e dell'allenatore è votata all’attacco e questo mi piace molto».

Integrazione perfetta

Un tempo dall’Italia arrivavano spesso giocatori a fine carriera. Oggi i giovani non hanno più paura di mettersi in discussione, anche se un trasferimento in una squadra svizzera non deve essere sempre facile da digerire. San Gallo non è Milano, insomma: «Beh, ovviamente il cambiamento è stato radicale e non nascondo che i primi tempi sono stati abbastanza tosti. Non è mai facile lasciare la famiglia e gli amici, soprattutto a questa età. Fortunatamente, all’inizio di questa avventura qui con me c’era la mia ragazza e questo mi ha aiutato molto. Poi, progressivamente, le cose sono andate sempre meglio e adesso mi sento perfettamente integrato. Nella squadra, certo, ma mi sento a mio agio anche nella vita fuori dal campo. San Gallo è una città molto carina». Dove però si parla tedesco: «All’inizio, prima di trasferirmi qui, mi sono messo a imparare l’inglese. Quando sono arrivato a San Gallo pensavo di iniziare a studiare il tedesco, ma poi ho capito che la gente parla lo svizzero-tedesco. È stato un dramma (ride, NdR.) e mi sono detto che era meglio lasciar perdere. Anche se adesso qualche parola o espressione la mastico».

Obiettivo Europa

Il San Gallo è riuscito a qualificarsi al girone per il titolo. Gli obiettivi della formazione guidata da Peter Zeidler sono chiari: «Come si dice in questi casi, vogliamo prendere partita per partita. Allo stesso tempo, però, non ci nascondiamo. La nostra prima parte di stagione è stata buona e l’obiettivo adesso è conquistare un posto per l’Europa. Sarebbe un bel premio per quanto fatto finora».

Una caccia all’Europa che partirà sabato da Cornaredo: «Il Lugano è sicuramente una squadra forte, compatta e ben organizzata. D’altra parte non è un caso se è secondo in classifica e se si è qualificato per la finale della Coppa Svizzera. Per noi sarà dura, ma stiamo preparando bene questa sfida e scenderemo in Ticino con il chiaro intento di tornare a casa con punti pesanti».

Inter, mon amour

La mente di Zanotti è tutta sul San Gallo, ma il difensore ha festeggiato – seppur a distanza – lo scudetto della sua Inter: «Sono davvero felice, anche perché fino allo scorso anno ho fatto parte di questo gruppo. Tutti sono sempre stati estremamente gentili e corretti nei miei confronti. I nerazzurri hanno disputato un’ottima stagione e penso che questo scudetto sia ampiamente meritato: Simone Inzaghi sta davvero svolgendo un ottimo lavoro. La Champions League? Beh, è andata male, ma a questi livelli il confine tra vittoria e sconfitta è veramente sottile».

Il futuro di Mattia Zanotti, intanto, non è ancora chiarito: «Al momento sono concentrato sul finale di stagione con il San Gallo. Parlerò con l’Inter e insieme prenderemo la migliore decisione per la mia carriera».

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