Commento

Monaco 1938 o Sonnambuli del 1914?

Guerra in Ucraina: l’Europa è purtroppo vittima dei suoi insuccessi e relative debolezze
©Gavriil Grigorov
Tito Tettamanti
Tito Tettamanti
12.12.2025 06:00

Ai confini d’Europa vi è la guerra iniziata con l’invasione da parte della Russia dell’Ucraina. È l’espressione della strategia di Putin, che con intenti «zaristi», vuole ricostruire parte dell’Unione Sovietica crollata agli inizi degli anni ’90.

Una conquista territoriale che avrebbe dovuto, secondo gli aggressori, risolversi in poche settimane è diventata per contro una devastante guerra che dura da quasi quattro anni, con mezzo milione fra morti e feriti da entrambe le parti, distruzione di città e devastazione del Paese, sacrifici della popolazione ed enormi costi. A 175 miliardi di euro si valutano gli appoggi dati all’Ucraina sinora, e per il 2025 si calcola si debbano aggiungere altri 60 miliardi, ai quali vanno sommati i costi della Russia.

Sono iniziati dei colloqui di pace tra gli USA e Putin, dovuti anche al cambiamento della Presidenza USA. Mentre Biden sosteneva l’Ucraina, anche per indebolire tramite lo sforzo bellico la Russia, Trump non è interessato a indebolirla ma a fare affari e possibilmente a sottrarla alla dipendenza dalla Cina e ad accordi stretti con l’Iran.

Trattative per la pace dalle quali l’UE è esclusa quale risultato della pesante sua perdita di potere e influenza negli ultimi decenni e le conseguenze per gli interessi europei possono essere molto gravi. Oltre a ciò gli USA si sono stufati di assumersi il costo, tramite Nato, della difesa dei Paesi europei. Sulle trattative in corso influiscono negativamente le recenti notizie relative a gravi casi di corruzione nella dirigenza ucraina vicina a Zelensky, che ne esce indebolito.

La situazione è estremamente delicata e pericolosa e potrebbe avere conseguenze che ricordano tragici avvenimenti del passato.

Isabelle Lassere, giornalista francese, ha pubblicato recentemente un libro dal titolo «Les Fantômes de Munich. L’Europe face aux défis du monde contemporain». Ricorda come nel 1938 nella Conferenza di Monaco Francia ed Inghilterra abbiano sacrificato la Cecoslovacchia concedendo i Sudeti alla prepotenza di Hitler per evitare il confronto con la Germania nazista ed evitare la guerra. Ciò non ha impedito a Hitler successivamente di assorbire la Cecoslovacchia, di stringere un infame patto con Stalin per invadere e dividere la Polonia e di cominciare la guerra invadendo il Belgio.

Agisce in modo analogo Putin, dice l’autrice, il quale avrebbe mire sulla Moldavia e la Georgia, ma anche sui Paesi baltici, storicamente oggetto delle ambizioni russe, senza dimenticare la storia di Polonia, Finlandia e Svezia, questa ultima che si ricorda delle pretese di Pietro il Grande e di Caterina di Russia. Secondo Isabelle Lassere gli ucraini si battono per i valori europei di democrazia e libertà che noi stessi rinnegheremmo se non continuassimo a batterci al loro fianco.

Ma vi è anche un’altra possibile lettura a proposito della situazione creatasi. Se è vero che la Storia non si ripete resta sempre una maestra di vita e l’ipotesi che una nuova forma di sonnambulismo, che ricorda quello che ha originato la guerra mondiale durata dal 1914 al 1918, si ripresenti merita attenzione. È lo storico Christopher Clark che ha dato al suo libro di grande successo, pubblicato nel 2014 per il centenario dall’inizio della Prima guerra mondiale, il titolo «I sonnambuli». Nella presentazione del libro scrive che nel 1914 «re, imperatori, ministri, ambasciatori, generali chi aveva le leve del potere era come un sonnambulo apparentemente vigile ma non in grado di vedere, cieco di fronte alla realtà dell’orrore che stava per portare nel mondo».

Una guerra evitabile per la quale, scrive Clark, vennero mobilitati 65 milioni di soldati, che ha determinato la fine di tre imperi, provocato 20 milioni di morti fra militari e civili, 21 milioni di feriti.

Ora l’odierna situazione dell’UE con aggiunta l’Inghilterra non può che preoccuparci. Abbiamo notizia di tante sedute di Capi di Stato con molte parole e si ha l’impressione che si cerchi di temporeggiare e camuffare con la retorica la realtà e il disorientamento. L’Europa, che America e Russia neppure convocano per le discussioni di una pace alle frontiere europee, è purtroppo vittima dei suoi insuccessi e relative debolezze. Ha perso peso e credibilità sul piano economico, con politiche e norme burocratiche che hanno indebolito l’imprenditoria, è in grave ritardo sulla tecnologia, oberata da debiti, si è illusa che non ci fossero più guerre e oggi si trova senza armi, senza soldi per comprarle e con una società nella quale, conseguentemente all’educazione ricevuta, nessuno è disposto ad andare a combattere.

Il tutto gestito da una classe politica estremamente modesta, in difficoltà, senza autorevolezza e credibilità nelle singole Nazioni, che non ha saputo nel contempo opporsi allo sgretolamento della civiltà occidentale e dei suoi valori.

Non ho le informazioni né la competenza per dare un giudizio sul tema e le politiche da mettere in atto ma ho come tutti delle sensazioni. La mia è che la guerra Putin può vincerla perché l’Europa l’ha persa.

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