L'opinione

Il «freno ai costi» non è la soluzione

L’iniziativa che andremo a votare il 9 giugno prossimo porterebbe a conseguenze dannose per l’accesso alle cure di base
© Ti-Press / Samuel Golay
Red. Online
10.05.2024 13:27

L’iniziativa che andremo a votare il 9 giugno prossimo, con l’accattivante titolo «Per un freno ai costi», porterebbe a conseguenze dannose per l’accesso alle cure di base. Il meccanismo proposto dall’iniziativa vincola assurdamente la spesa sanitaria all’andamento dell’economia e dei salari. Questa soluzione però non è destinata a diminuire i costi del sistema sanitario, ma semplicemente taglierà le prestazioni coperte dall’assicurazione di base. I premi quindi resteranno alti, ma le prestazioni rimborsate dalla cassa malati di base verranno tagliate a seconda del budget a disposizione e dell’andamento dell’economia. Chi potrà pagare di tasca propria tutte le cure continuerà ad avere un accesso tempestivo, mentre gli altri dovranno purtroppo aspettare.

La mancanza di una governance adeguata sia a livello nazionale che cantonale è una delle cause dell’aumento dei costi. Dobbiamo migliorare il coordinamento e l’efficienza tra gli attori del sistema sanitario e le istituzioni. Non è sicuramente fissando un rigido tetto ai costi che si risolve questo problema. Il controprogetto proposto dal Parlamento e dal Consiglio federale, che entrerebbe in vigore in caso di bocciatura dell’iniziativa, è invece più sensato. Esso permetterà di fissare degli obiettivi di costi e di qualità, pur lasciando il margine di manovra necessario ai Cantoni. Nel Cantone Ticino abbiamo una popolazione mediamente più anziana di altre regioni della Svizzera. L’iniziativa avrebbe conseguenze particolarmente negative per noi. Introdurre un rigido meccanismo significa limitare fortemente l’accesso universale a cure di qualità proprio per chi ne ha più bisogno. Un razionamento delle cure e una medicina a due velocità non migliorano la qualità delle cure, e sicuramente non contribuiscono a tenere sotto controllo i costi. Al contrario, una migliore governance cantonale del sistema, ad esempio con lo sviluppo delle reti integrate regionali, consentirà al contempo di contenere i costi e di ottimizzare la presa a carico dell’utenza. Per questi motivi mi oppongo all’iniziativa e raccomando di votare NO il prossimo 9 giugno.

Gabriele Balestra, vicepresidente di Spitex Svizzera