Ticino

Condizionatori che scottano

Con il caldo torrido sono spuntati un po' ovunque, ma spesso sono abusivi
Prima di installare un climatizzatore serve ottenere una licenza edilizia, ma non tutti lo sanno.
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
03.09.2023 14:00

Quando le temperature e l’umidità schizzano alle stelle, come è stato il caso fino a pochissime settimane fa, l’unica soluzione, a volte, è quella di affidarsi a un climatizzatore. L’aria torna così a essere sopportabile, anche se a scottare potrebbe essere qualcos’altro. Perché per installare un climatizzatore - un impianto cioè che ha due unità, una interna e una esterna - serve una licenza edilizia. E in pochi lo sanno. Risultato? Molti impianti sono abusivi. Quanti? Una risposta vera non c’è. Anche se c’è chi stima che in Ticino siano almeno il 50% del totale.

Ticino terra di condizionatori selvaggi, dunque. Che si fanno beffe della legge. «Da parte nostra - spiega Simone Poggi, direttore di Osatech Group SA, azienda specializzata proprio nella posa di climatizzatori - avvisiamo sempre i clienti di questa procedura, tanto che le nostre offerte includono sempre il costo del dossier inerente la domanda, ma tanti clienti preferiscono assumersi la responsabilità di fare l’installazione senza passare dalla domanda comunale e cantonale, poiché ritengono di non creare alcuna problematica al vicinato, oppure non vogliono aspettare la parte burocratica».

«Possiamo capire»

Poggi insomma conferma. I clienti che preferiscono sorvolare sulla licenza, nonostante vengano informati, sono tanti. «Tante volte - continua il direttore - possiamo capire le scelte di tanti clienti, poiché dalla partenza della domanda all’esito della risposta è passata tutta l’estate e ne sono usciti solo contraddizioni tra Comune e Cantone»,

La responsabilità è del cliente

Sarà anche così, ma c’è anche un’altra verità. Ed è che anche chi tra gli installatori c’è chi non si fa molti problemi. Detto altrimenti, si limita a vendere senza informare fino in fondo sui passi legislativi da compiere. Veri e propri installatori «compiacenti». Tanto più che la responsabilità finale è del cliente. Dato che sta a lui chiedere la licenza. E non a chi vende e installa gli impianti. «Se i cittadini non sanno della licenza edilizia dovrebbero essere gli installatori a informarli», chiarisce Gionata Cavadini, responsabile del settore edilizia privata per il Comune di Chiasso. Comune, come molti altri, dove non manca chi fa tutti i passi secondo la legge.

Già perché la legge, in questo caso edilizia, è chiara. Così come è cristallino il relativo regolamento d’applicazione. Che non ammette fraintendimenti. Il climatizzatore esterno è un impianto che ha un impatto sull’esterno di un edificio. E come tale deve rispettare norme e regole. Che possono essere valutate e accettate solo attraverso una domanda di costruzione o una notifica. Da inoltrare al Comune. Che in seguito la sottopone al Cantone.

Le sanatorie

In queste estati che si annunciano sempre più torride cercare il fresco potrebbe portare dunque anche a scottarsi. Perché se trovati non in regola i proprietari dei climatizzatori potrebbero essere multati. Oltre a dover sganciare altri soldi. «Nel caso ci siano delle segnalazioni e i relativi controlli - riprende Poggi - il cliente deve fare una notifica (una procedura semplificata a posteriori, ndr.) assumendosi i costi in un’eventuale perizia fonica che documenti di essere in regola».

Non un’eventualità così remota, a dire il vero. Perché non sono pochi i casi che arrivano a posteriori sul tavolo delle autorità cantonali. Che, va detto, ogni anno ricevono comunque centinaia di domande di costruzione per climatizzatori. Impianti che viste le alte temperature stanno riscuotendo sempre più successo. Anche se non tutti conoscono le regole fino in fondo o sono limpidi come l’aria che stanno cercando.

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