Editoriale

La responsabilità di mediare fra tradizioni e presente

Oggi Illustrazione Ticinese, allegata al Corriere del Ticino, racconta il territorio e le tradizioni
Michele Castiglioni
22.09.2022 09:35

Igor Stravinskij, che oltre ad essere un raffinato compositore era anche fine pensatore (e, da appassionato di musica, mi piace credere che le due cose vadano a braccetto) ebbe un giorno a dire: «Una vera tradizione non è la testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sé il presente». E ne aveva ben donde, visto l’uso che lui stesso ha fatto della tradizione (musicale) trasportandola e trasformandola nella sua interpretazione moderna (per l’epoca). Il Maestro sapeva attingere a quanto era patrimonio culturale consolidato nel tempo, trasformandolo in qualcosa di nuovo; traendone l’ispirazione per esprimere il proprio linguaggio musicale rivolto al suo presente e, naturalmente, al futuro.

È un ottimo esempio di quanto - credo - sia nostro compito fare con la nostra storia e la nostra cultura: accettarle e accoglierle, viverle e rielaborarle. Per questo rimango sempre perplesso di fronte a fenomeni come la tanto discussa «cancel culture» o i vari revisionismi più o meno fondati che vengono applicati a seconda delle convenienze estemporanee. E, per contro, sono altrettanto perplesso quando osservo espressioni di rigorosa inflessibilità nei confronti di eventuali critiche o messe in discussione di fatti e dinamiche che costituiscono simboli apparentemente univoci di un’espressione culturale.

È il difficile equilibrio tra memoria e innovazione e la sensazione è che questa sia diventata una delle tante dicotomie sulle quali polarizzarsi, tra chi è convinto che le tradizioni si stiano perdendo e che questo significhi che la nostra cultura si sta disgregando e chi vuole scrollarsi di dosso un passato ingombrante e guardare al futuro con più leggerezza. In pratica, il riassunto di uno scontro generazionale. Io penso, invece, che sia importante coltivare uno spirito critico che permetta di ragionare sugli aspetti positivi e negativi sia del passato che del presente, cercando di trarre vantaggio da entrambi. Certo, ci vuole uno sforzo maggiore: non è semplice restare sempre vigili e riuscire a tenere in considerazione i molti aspetti di una stessa vicenda. Ma abbiamo una certa responsabilità in questo senso. E credo che il nostro Ticino, con le sue contraddizioni e la sua eterogeneità storica, culturale e geografica e la sua ricchezza di tradizioni sia un ottimo luogo per espletare questa responsabilità.
Buona lettura!