Basket

Alla SAV Vacallo l'anima non manca

Fasti, fallimenti e rinascite di una società ricca di passione - Copetti: «Stregato da questo sport»
© Ti-Press / Mattia Martegani
Marco Ortelli
14.12.2025 16:21

Una fotografia del 2009 (vedi Gli anni d’oro, a destra), gara di finale del massimo campionato svizzero di tra SAV Vacallo e Lugano Tigers. Un derby che rimanda a un’altra epoca, quella dei palazzetti (ancora) gremiti. Fibrillazione da derby. Lei c’era, quel 13 maggio, al Palapenz? Dario Copetti, oggi responsabile della sezione basket della SAV Vacallo: «Probabilmente c’ero, perché da quando nel 2008 ho cominciato a seguire la pallacanestro, i derby non li ho mai persi. Ho vissuto tutto, gli anni d’oro e quelli del… fallimento». Il tempo scorre, e se il ricordo si è forse affievolito, la passione di Dario Copetti non ha mai perso il colore.

La Serie B e la sfida della crescita

Il presente racconta di un anno speciale. «È il primo anno con questi ragazzi che facciamo il campionato nazionale di Serie B», spiega Copetti, «dopo aver sfiorato in precedenza la promozione. Ci è sembrato giusto premiarli e la Lega ci ha consentito di partecipare». Un campionato impegnativo. «Ma i ragazzi si stanno comportando bene, con gli alti e bassi naturali di una squadra giovane e neopromossa. Posso ritenermi soddisfatto».

Al momento dell’intervista, SAV Vacallo (e Lugano Tigers U23), dopo 11 partite si trovano al sesto e settimo posto (su 16) con 12 punti in un campionato che vede il Grasshopper imbattuto capolista.

Ed è proprio il primato delle Cavallette in versione basket a sorprendere il responsabile della sezione basket della SAV Vacallo. «Devo dire che è abbastanza una sorpresa», afferma parlando della Svizzera tedesca. «Storicamente il basket lì non è così seguito. Invece quest’anno, sia a livello maschile che femminile, sono due squadre molto forti, costruite a mio parere per salire in Serie A». E aggiunge un dettaglio concreto: «Quando hanno giocato contro di noi, hanno dimostrato di essere una squadra completa in tutti i reparti» . Anche sul fronte femminile non ha dubbi: «Le ho viste giocare… devo dire che sono una squadra veramente forte».

Il movimento ticinese: ripartenze e difficoltà

E in Ticino? «Piano piano anche il basket femminile sta crescendo», osserva Copetti. «Chiaramente tra mille difficoltà, perché non sono molte le ragazze che intraprendono questo sport. Riva, Muraltese, Bellinzona, in Serie B stanno facendo bene».

In campo maschile - focus Mendrisiotto - il basket continua a combattere le sue battaglie quotidiane. «Siamo alle prese con difficoltà con le palestre», spiega, «sono poche e facciamo fatica ad allenarci». Nel complesso: «SAV Vacallo e Lugano U23 in B, Stabio, e Viganello in Prima lega: tutti fanno il possibile. Rispetto agli anni d’oro il seguito è ovviamente minore, ma ci difendiamo».

Il cuore del progetto: i giovani

Se c’è un punto fermo nel futuro della SAV Vacallo, è il settore giovanile. L’orgoglio di Copetti si percepisce netto: «Nel minibasket abbiamo un centinaio di bambini, dagli U6 agli U12. Il nostro primo obiettivo è far crescere i numeri, la qualità viene dopo. Quest’anno abbiamo nominato un nuovo responsabile tecnico e i risultati si vedono: solo negli Under 6 abbiamo una decina di bambini in più rispetto alla scorsa stagione».

Allargando lo sguardo al Raggruppamento Pallacanestro Mendrisiotto (RPM), presieduto da Fabrizio Poma, con Dario Copetti e Davide Agosta vice presidenti, «sono circa 150 i ragazzi coinvolti. Qui lavora anche Marco Mombelli, già giocatore di Serie A della SAV, attuale responsabile tecnico del RPM e membro di comitato del Vacallo: Una figura importante, con competenze e sensibilità».

Dietro le quinte: volontari e comitati

A livello organizzativo, la macchina è complessa. La SAV Vacallo vive grazie a una piccola comunità di volontari. «Nel nostro comitato siamo in sei, poi gravitano un’altra decina di persone nei diversi settori, dal merchandising al materiale alla logistica. Nel Raggruppamento Pallacanestro Mendrisiotto siamo in otto, con un numero leggermente inferiore di collaboratori ma ruoli altrettanto chiave».

«Uno sport completo, bellissimo»

Il percorso personale di Copetti nasce da un bisogno pratico. «Ho cominciato perché i miei figli praticavano questo sport. Nel comitato c’era bisogno di una mano. Ho detto: va bene, una mano ve la do volentieri». Poi qualcosa è cambiato. «Col passare del tempo c’è stato un vero e proprio innamoramento per questo sport». Se si chiede a Dario Copetti cosa ami davvero della pallacanestro, risponde senza esitazioni: «Tutto. L’ambiente, la gente, il ritmo del gioco. Nonostante le difficoltà, è uno sport completo, bellissimo».

Per la cronaca, mercoledì 3 dicembre 2025, al Palapenz di Chiasso è riandato in scena il derby Vacallo-Lugano Tigers U23. Risultato: 81-79. In sottofondo pareva di udire l’esultanza dei tifosi che che avenao gremito il palazzetto allora. Gioie presenti, in attesa di quelle di domani

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