L'ambulanza sbaglia strada, colpa del nome

È mezzanotte e mezza. In un’abitazione di Bellinzona una persona rimane vittima di un infortunio domestico. La situazione è grave, viene subito chiamata l’ambulanza. I soccorritori partono a tutta velocità verso l’indirizzo che il sistema informatico ha inserito automaticamente nel gps. Ma anziché arrivare sotto l’abitazione della persona ferita, finiscono su un’omonima via situata nel quartiere di Giubiasco. Nessuno li sta aspettando, i soccorritori si accorgono di essere al posto sbagliato. Seguono telefonate e chiarimenti. Alla fine l’ambulanza arriva all’indirizzo giusto, esattamente identico a quello di Giubiasco ma situato nel quartiere di Bellinzona. Non è troppo tardi ma il caso di omonimia tra le due vie ha fatto perdere minuti preziosi. Si interviene subito con il cardiomobile, dopodiché la persona ferita viene trasportata al Neurocentro dell’Ospedale Civico con un grave trauma cranico e trasferita in cure intense.
Questo caso - che non è una prima per i soccorritori - viene ora portato all’attenzione del Municipio di Bellinzona dal consigliere comunale Emilio Scossa-Baggi (Centro), che è anche vicepresidente della Croce Verde Bellinzona.
La vita non è una pizza
«Per chi consegna la pizza sbagliare strada può essere fastidioso, ma per i soccorritori può sfociare in tragedia - afferma Scossa-Baggi -. Bisogna trovare una soluzione per questi casi di omonimia tra vie dello stesso Comune».
Il problema nasce chiaramente a seguito dell’aggregazione. Certi toponimi erano presenti in più ex comuni, ciò che ha generato dei doppioni. Scossa-Baggi dice di capire la riluttanza dei cittadini che non vogliono veder cambiare il nome della propria via e quindi anche il proprio indirizzo. Ma ritiene importante che la «Grande Bellinzona» riveda la nomenclatura delle vie cittadine in modo da eliminare le omonimie. «Non è un aspetto da banalizzare, in particolare quando di mezzo ci sono delle vite umane», afferma.
In alternativa, o laddove non viene ritenuto opportuno cambiare nome a una strada, l’esponente del Centro reputa che il Municipio debba attivarsi con i responsabili di Google Maps affinché il sistema possa distinguere «a prescindere» i casi di omonimia delle vie e numeri civici fra i quartieri della stessa città.
È anche una questione di responsabilità, sottolinea Scossa-Baggi. Perché in certi casi urgenti arrivare subito all’indirizzo giusto può costituire l’elemento di base del successo dell’intervento.
