Ode alle donne in punta di AI

L'idea è germogliata a tavola, al termine di un’animata discussione in famiglia sul ruolo della donna nel terzo millennio: «Certo, spesso voi uomini vi riempite la bocca di parole come uguaglianza, pari opportunità. Siete tutti bravi in teoria, ma quando c’è da discutere sulla nostra reale posizione all’interno della società, nessuno di voi apre bocca». L’ affermazione lapidaria della nuora lascia Danilo Togninalli di stucco. Lui è un medico chirurgo ortopedico apprezzato, ha uno studio a Locarno e uno a Lugano e opera da anni alla clinica Ars Medica di Gravesano. Ma Danilo Togninalli è anche un uomo, e in quanto tale la frase della moglie di uno dei suoi tre figli lo colpisce nel profondo. «Ma sarà davvero così?» si domanda, lui che è sposato a una donna che adora e rispetta.
Passano i giorni, ma le parole sul reale ruolo dell’altra metà del mondo nella nostra società continuano a girargli per la testa. Ciò che sospettava da tempo, si trasforma in una certezza: la nuora aveva ragione da vendere. Durante quel famoso pranzo si era limitata a dar voce ai pensieri più reconditi di gran parte degli homo sapiens di sesso maschile che popolano la Terra.
«È proprio come aveva detto lei: le donne vivono un’ingiustizia radicale e silenziosa che attraversa la storia, le culture e la geografia. In un mondo sempre più consapevole delle molteplici ingiustizie sociali, persiste un paradosso sconcertante: la discriminazione sistematica che colpisce metà dell’umanità continua ad essere trattata come una questione secondaria, quasi di nicchia.
Ed io, sentendomi parte del problema in quanto uomo, ho avvertito l’urgenza di fare qualcosa» spiega oggi mostrandoci il risultato di tutte quelle riflessioni, un libro fresco di stampa intitolato «Eva Universale, viaggio nell’Essenza Femminile» in vendita su Amazon e firmato dal medico ticinese.
Contro un’ingiustizia atavica
Con una copertina bianca che presenta il simbolo femminile, il libro di Danilo Togninalli è composto da trecentododici pagine. L’autore cerca di comprendere e di dare forma alla ferita inferta «non per spiegarla alle donne, che la conoscono sulla loro pelle, ma per capirla io stesso fino in fondo e, forse, per aiutare altri uomini a fare lo stesso». È un libro scritto da un uomo per gli uomini, «il risultato di un lungo percorso di osservazione, di studio e di ammirazione profonda per le sorelle, le compagne, le madri e le figlie che illuminano il mondo. Ho voluto scrivere queste pagine per porre rimedio all’ingiustizia atavica vissuta da tutte le donne, di cui tutti sono al corrente ma di cui nessuno ne parla, né tantomeno agisce. Spero che l’universo femminile, leggendo il mio libro, possa sentirsi visto e celebrato e che tutti gli uomini che amano profondamente le donne vi trovino il coraggio di trasformare la loro ammirazione in una alleanza dichiarata con fierezza». Per il medico, il silenzio colpevole di fronte all’ingiustizia deve terminare.
Dialogo inedito tra un essere umano e la macchina
Non avendo velleità di diventare uno scrittore, Danilo Togninalli ha puntato sull’intelligenza artificiale per scrivere i contenuti del suo libro, «perché i miei strumenti di lavoro rimangono il bisturi e lo stetoscopio, non la penna stilografica». Ha usato l’AI non come un semplice strumento di ricerca, ma come una vera e propria partner di riflessione. «Con le mie domande, con i miei prompt, ho cercato costantemente di distoglierla dai «Bias» maschili che, inevitabilmente, ancora pervadono i vasti archivi del sapere umano su cui si fonda. Le ho chiesto, con discrezione, di assumere una prospettiva femminile, di aiutarmi a raffinare uno sguardo che fosse il più possibile libero da preconcetti. Questo libro non è solo la mia voce, ma la testimonianza di un dialogo inedito tra un essere umano e una macchina, uniti nello sforzo di ascoltare l’universo femminile».
Non solo: il libro propone una «lettura «aumentata» attraverso un app scaricabile inquadrando un codice QR, che si trova nelle prime pagine del libro perché «in quest’era digitale, dove ogni approfondimento è a portata di click, ho voluto testare un’esperienza di lettura più fluida, che incoraggi a cercare le connessioni e a dialogare direttamente con il testo».
«Tutto così imbarazzante»
Dopo aver riflettuto sull’ingiustizia radicale che colpisce le donne, il medico si rende conto che il silenzio e l’indifferenza non sono più accettabili.
«Eppure quando mostro «Eva Universale» ai conoscenti, loro reagiscono prendendomi in giro «un libro sulle donne? Chissà cosa devi farti perdonare da tua moglie!», mi dicono e il discorso si ferma lì» conclude il medico, sottolineando come le risate nascondano una paura inconscia della discussione aperta sull’universo femminile, partendo dalla creazione della vita alla ciclicità che vive ogni donna nel corso della sua esistenza «ed è tutto così imbarazzante».
