Libri

Un avvocato nello spazio

Il ticinese Lars Schlichting dallo studio legale a Lugano alla fantascienza – «Il mio romanzo tra mondi alieni e metaverso»
Lars Schlichtig a Lugano
Mauro Spignesi
25.06.2023 06:00

La passione, lo ricorda bene, è cominciata un giorno preciso. «Quando mio padre, era la fine degli anni ’70, mi portò al cinema a vedere la prima versione di Star Trek». La seconda puntata è arrivata anni dopo. «Quando vidi un altro classico: Guerre stellari». Dunque sin da giovane il mondo della fantascienza è sempre appartenuto a Lars Schlichting, che oggi nel suo studio legale di Lugano si districa fra codici, norme, regolamenti internazionali. Ma sempre con una prospettiva che guarda al futuro, lontano, visto che si occupa specificamente di assistere - da punti di vista diversi, oltre quello legale - aziende che vogliono affrontare la sfida digitale, ed è esperto di criptovalute.

«In realtà la mia grande passione è sempre stata la lettura. Sin da ragazzo ho letto molto, tutti i generi, senza distinzione», racconta l’avvocato. Leggendo, tuttavia, si è reso conto che molti autori di fantascienza, soprattutto anglofoni, proponevano storie che deludevano le sue aspettative di lettore. Era una amarezza che affiorava quando chiudeva l’ultima pagina del romanzo. «Mi chiedevo, allora, come mai quei libri vendessero così tanto e venissero tradotti in diverse lingue».

Imbastire una storia

Da qui è nata l’idea di scrivere un romanzo, un suo romanzo di fantascienza. «In realtà, visto che per la professione ho sempre scritto molto (compresi saggi giuridici) e dunque ero allenato, avevo già pubblicato un racconto per una piccola collana ticinese. Poi mi sono reso conto che ormai avevo reso solida la mia posizione professionale e che potevo ritagliarmi un tempo per la scrittura». Così Schlichting ha iniziato a imbastire pazientemente la sua storia. Il primo file sul computer ha la data del 2008. Da lì, da quella trama ancora da fissare e sviluppare, l’avvocato-scrittore ha cominciato a dar vita al suo romanzo. Ha scritto (tanto), tagliato, rivisto, sottratto, riscritto, fatto leggere agli amici. «Quando finalmente ho pensato che il lavoro fosse ormai finito, compiuto, l’ho inviato ad alcune case editrici. Ma nulla, non ho ricevuto risposte», racconta l’avvocato. Sino a quando non ha notato l’annuncio di un concorso della collana Urania del Gruppo Mondadori. E ha deciso di partecipare.

È un po’ quello che accade a noi ticinesi quando usciamo dal cantone

Troppe pagine scritte

«Solo che - spiega - il mio romanzo aveva molte più pagine rispetto a quelle previste nel concorso. Così ho mandato solo la metà del mio libro». È andata bene, è arrivato tra i dieci finalisti. E la casa editrice milanese, che ogni anno viene sommersa da quattro milioni di manoscritti da selezionare, ha scelto di scommettere su di lui e lo ha chiamato. «Mi hanno detto che la storia era piaciuta e mi hanno chiesto anche la seconda parte. Si sono convinti e hanno deciso di pubblicare». Il libro, che si intitola «Spirito di Napa Tei», uscirà nelle edicole italiane e in alcune librerie di Lugano il 5 luglio. «Urania è una collana per appassionati che sanno tutto sulla fantascienza, leggono molto. Ma è anche una collana che risveglia i sentimenti. Me ne sono reso conto quando alcuni amici hanno saputo che il mio libro doveva essere pubblicato proprio su Urania e mi hanno chiamato. Uno mi ha raccontato che avevo risvegliato in lui tanti ricordi, soprattutto di quando da ragazzo andava al chiosco e i genitori gli comparavano i libri Urania».

«Spirito di Napa Tei», «è un viaggio attraverso la via lattea, incontri con forme aliene avanzate, cospirazioni interplanetarie, battaglie spaziali, duelli rituali, relazioni interrazziali, processi alieni e molto altro». È la storia di Will, il protagonista, un ragazzo che vive nell’anno 2148, sapendo che nel cosmo ci sono 5 razze diverse e quella sulla terra, peraltro, è quella tecnologicamente meno avanzata. Da qui il timore, come accaduto nella storia con gli indios americani, ad esempio, d’essere colonizzati. Fatto sta che Will viene mandato in una stazione spaziale, l’unica dove convivono tutte le razze. E qui deve adattarsi, capire, sopravvivere in un mondo alieno, lontano da quello dove è cresciuto. «È un po’ - racconta sorridendo Schlichting - quello che accade a noi ticinesi quando usciamo dal cantone. Io, ad esempio, ho fatto il militare come unico ticinese con commilitoni svizzero-tedeschi e svizzero-francesi. Mi sono adattato, sono riuscito a conviverci, pur nell’evidente differenza di cultura, lingua, stile di vita. Nel libro, poi, dentro l’intreccio narrativo, si inseriscono una serie di riferimenti storici, liberamente tratti da fatti reali, come complotti, minacce esterne».

Quello che ora vogliamo proporre non è un gioco ma è una esperienza per il lettore

Una esperienza virtuale

Lars Schlichting è sempre stato affascinato da tutto ciò che va oltre, che è nuovo. Tanto che oggi, da avvocato, si è specializzato in materia blockchain e crypto assets, tra le sue competenze, inoltre, ci sono le gestioni di Token Offering l’uso di cryptocurrencies e token nell’attività aziendale. Ed ecco che insieme al gruppo di professionisti del metaverso Nemesis attorno al suo libro ha creato un piccolo mondo (virtuale) parallelo. «Siamo tra i primi a promuovere un testo con il metaverso - racconta il legale - e a fare marketing scegliendo strumenti all’avanguardia. Nemesis ha fatto tanti lavori, in settori tra i più differenti, dalla creazione dell’inferno di Dante Alighieri allo sport. Quello che ora vogliamo proporre non è un gioco (il metaverso non può competere con piattaforme di videogiochi che investono milioni nella progettazione della produzione) ma è una esperienza per il lettore. Una esperienza, dicevo, che può compiere passando da una piattaforma all’altra, dalla carta al virtuale. Il lettore potrà rivivere l’avventura del libro in cinque metaversi che riproducono ognuno un momento del romanzo. È una sfida, forse un po’ complicata, ma non per questo meno appassionante».

L’avventura non finisce qui. Perché Lars Schlichting attorno alla storia del suo Will, ha affiancato - basta andare sul sito www.napatei.com - anche un «non-fungible token» (NFT), in collaborazione con Noku AG, azienda con sede a Lugano che si occupa di queste piattaforme digitali. Sarà dunque un primo test per promuovere, attraverso il web3.0 un’opera letteraria.

Anche questa, in fondo, sino a pochi anni fa era pura fantascienza.