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«Vado a Parigi per fare centro»

Jason Solari, campione di tiro dai dieci metri, si sta preparando alle prossime Olimpiadi
Marco Ortelli
07.04.2024 21:00

«L’importante è partecipare», disse Pierre de Coubertin nel 1896, in occasione di una riunione del Comitato Olimpico Internazionale a seguito della scarsa partecipazione di Nazioni - 14 - ai Giochi di Atene. «Sì, ma l’importante è vincere - replica nel 2024 Jason Solari -, a Parigi (dove dal 26 luglio all’11 agosto parteciperanno 206 Nazioni, ndr) non andrò da turista, dal momento che ci vado è per puntare in alto». O al centro del bersaglio, il più possibile, con la sua pistola ad aria compressa sulla distanza dei 10 metri, disciplina in cui il 24enne tiratore sportivo originario di Malvaglia eccelle a livello nazionale e internazionale, quarto nel ranking mondiale nel 2023.

La «molla» scatenante

Dodici anni fa, la molla scatenante. «Ho sempre avuto un’attrazione per l’attrezzo sportivo, la pistola in particolare - osserva Jason - così a 12 anni ho seguito il mio migliore amico al poligono di Torre per provare a tirare. Mi sono subito reso conto di essere portato per questa disciplina». Un conto è sentirsi «portato», un altro eccellere. Quali capacità o talenti bisogna quindi coltivare? «Ci vogliono sicuramente impegno, costanza e la volontà di migliorarsi in ogni minimo dettaglio». Dettagli che fanno la differenza, se è vero come è vero che possono essere pochi millesimi di millimetri a fare la differenza. Il segreto di fare centro? «Tantissima concentrazione» commenta il nazionale svizzero. E tanto allenamento.

Questione di «minime sensazioni»

Di professione metalcostruttore, «con un’attività al 50%», tra gli atleti svizzeri e ticinesi d’élite incorporati nell’esercito, «se devo assentarmi una settimana dal lavoro prendo l’IPG», Jason Solari si allena giornalmente «per tre ore al poligono di Faido. In questo periodo lavoro soprattutto sull’aspetto mentale piuttosto che sulla tecnica, poi a ogni allenamento con il mio allenatore Mauro Biasca ci si focalizza su qualche aspetto particolare».

Sente salire la tensione in vista della fase di qualificazione e - si spera - della fase finale al Centre national de tir di Chateauroux il 27 e 28 luglio 2024? «Al momento sono tranquillo, è un periodo senza stress particolare e poi, ho già vissuto un’esperienza ai Giochi Olimpici della Gioventù nel 2018 a Buenos Aires (medaglia di bronzo, ndr), quindi una mezza idea ce l’ho di quello che potrà succedere».

Potrà succedere di salire sul podio ad esempio. Un obiettivo realistico? «Se la giornata sarà buona, perché no…». Approfondiamo il significato di «giornata buona». «È una questione di sensazioni - osserva Solari - ci sono giornate in cui mi trovo a non sentire bene ogni minima sensazione e questo incide sul risultato».

Per ottenere un risultato occorre anche seguire una dieta particolare? «No, diciamo che mi tengo lontano dalla caffeina e che non vado a mangiare una costata di un chilo prima della gara…».

Un malvagliese campione in Bundesliga

Per il secondo anno consecutivo hai gareggiato nel massimo campionato della Bundesliga tedesca per il club del SV-Kelheim-Gmünd in qualità di straniero. Due anni e due titoli di campione di Germania nel tiro con la pistola 10m, come descriveresti questo biennio? «È un’esperienza che mi sta aiutando molto anche in ottica delle competizioni internazionali. Ho avuto l’opportunità di conoscere molta gente, tanti tiratori forti (ad esempio il serbo Damir Mikec, l’altro straniero della squadra tedesca, plurimedagliato con titoli mondiali e continentali e argento ai Giochi di Tokyo 2020, ndr) e la possibilità di accumulare gare».

Una stagione in Bundesliga, apprendiamo, comprende 4-5 fine settimana a cui si aggiunge la finale, «se la si raggiunge», puntualizza lo «straniero» di Malvaglia. Nel massimo campionato della Repubblica federale tedesca Jason Solari ha anche potuto sperimentare la presenza assai ravvicinata di spettatori - «con un tifo da stadio» - e televisione. Un assaggio di quello che potrà succedere a Chateauroux, anche se, al Centro nazional di tiro gli spettatori saranno soprattutto all’esterno, nei tendoni allestiti per seguire le gare in TV.

Giochi Olimpici a parte, una stagione di tiro sportivo di Jason Solari ha quali fasi calde i mesi gennaio-marzo e aprile giugno. Quest’anno rovente sarà la fine del mese di luglio. Da qui ad allora, su e giù tra Malvaglia e Faido, tra lavoro e allenamenti, con il suo «mental coach» Mauro Biasca, che da sette anni sta seguendo la sua crescita sportiva. «Cosa mi sta dando Mauro? Tutto e in tutti i sensi, preparandomi su tre livelli, tecnico, mentale e fisico.

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