L’evento

E se il nostro mondo fosse senza umani?

Gli interventi del filosofo Telmo Pievani e del meteorologo Luca Mercalli sui possibili scenari futuri al convegno «Uomo, ambiente e economia» tenutosi in USI
Foto di Singkham da Pexels
Antonio Paolillo
Antonio Paolillo
09.12.2021 08:00

A ridosso delle festività invernali e della fine dell’anno, L’ideatorio USI, con la collaborazione dell’Istituto di Economia politica dell’USI e il sostegno di AIL, ha realizzato il convegno «Uomo, ambiente e economia» con al centro il tema della sostenibilità e il rapporto che intercorre tra i tre attori che vengono citati nello stesso titolo.

Presentiamo innanzitutto coloro che hanno dato vita al convegno.

Come viene descritto sul sito, L’ideatorio è «un luogo dove riflettere, giocare e scoprire», ma non solo, «è anche spettacoli, corsi per adulti, vacanze scientifiche e progetti con le scuole, decine di proposte per grandi e piccini, con un unico comune denominatore: la curiosità». Nella nuova sede di Cadro, inoltre, è presente un moderno planetario astronomico dal quale ammirare la bellezza del cosmo. L’Istituto di Economia politica (o IdEP), invece, raggruppa le attività di ricerca e d’insegnamento nel campo dell’economia e del management pubblico all’Università della Svizzera italiana. Propone su base regolare la sua serie di seminari accademici, è membro di due progetti di ricerca a livello nazionale (SSPH+ e SPAN) con i rispettivi programmi dottorali, e organizza un programma di formazione continua nel settore del management sanitario e sociosanitario. AIL, che ha sostenuto i due corpi dell’USI, non ha bisogno di presentazioni, essendo un’azienda leader del settore energetico in Ticino.

È proprio il Presidente della Direzione Generale di quest’ultima, Andrea Prati, che apre con un breve intervento di benvenuto nel quale spiega come mai la sua azienda ritiene di grande importanza questo evento ed ha deciso di sostenerlo. «La sostenibilità, declinata nelle sue componenti (finanziaria, sociale e ambientale), è un tema che ci occupa e ci preoccupa da qualche anno. – dice il Direttore (ndr.) – Aver ottenuto le due certificazioni ISO (in ambiato ambientale, e nella salute e sicurezza dei nostri collaboratori) è una buona base, ma dimostra che c’è tanto ancora da fare e che non basta un’etichetta per potersi esimere dal portare avanti questo discorso». Per AIL la sostenibilità è un’attitudine, sostiene Prati, che deve accompagnarci in ogni azione che facciamo nel quotidiano e che deve porci di fronte alle nostre responsabilità.

Dopo l’introduzione prende la parola Telmo Pievani, filosofo ed evoluzionista, con un intervento dal titolo «La Terra prima e dopo di noi». «”La Terra dopo di noi” – dice Pievani – è un esercizio di immaginazione: provare ad immaginare la nostra assenza. Può essere un esercizio rivelatore, perché da un lato ci si accorge subito quanto è forte l’impronta degli esseri umani sulla Terra e dall’altro di quanto questa sia anche duratura. Infatti, se anche noi sparissimo domani mattina, le plastiche sarebbero ancora in circolazione per 70 mila anni, o ci vorrebbero milioni di anni per la scomparsa degli elementi radioattivi che abbiamo disseminato nel mondo». Il filosofo aggiunge che «La Terra dopo di noi» - titolo inoltre del suo libro (Contrasto Editore, 2019) – fa emergere anche la non necessità degli uomini sul pianeta. Questo però non è «un messaggio nichilista», ma al contrario «il capire di non essere necessari ci illumina sulla fortuna che abbiamo avuto nell’essere qui». Piovani continua poi portando esempi e dati sull’importanza della biodiversità, sia come valore generale che come valore economico, e dell’impatto che l’uomo ha avuto su di essa in particolare dalla metà del ‘900 ad oggi.

Un altro intervento interessante è stato quello di Luca Mercalli, meteorologo, climatologo, divulgatore scientifico e accademico italiano, dal titolo «+3 gradi: che cosa succederà?». La questione dell’aumento della temperatura globale è difatti un problema – se non IL problema – che ha fatto emergere la necessità di intervenire immediatamente e in modo efficace con politiche sulle emissioni. «Non è assolutamente bello quello che ci aspetta. - sostiene Mercalli - Il comportamento dei processi fisici che governano il pianeta (il clima ma anche le reazioni della biosfera) non sono lineari. Quando superano certe soglie degenerano in processi molto rapidi e con dimensioni più drammatiche di quelle che conosciamo oggi, come un’amplificazione di tutti gli eventi estremi e un aumento del livello del mare. Attualmente l’Oceano Indiano sta salendo di circa 3,7 millimetri all’anno e senza una rapida decarbonizzazione dell’economia l’aumento sarà di circa 1 metro entro la fine del secolo». Il processo poi non si fermerebbe al 2100, ma continuerebbe a crescere creando scenari da romanzo distopico. Mercalli poi aggiunge che «sebbene sembra impossibile sconvolgere il sistema produttivo attuale, il vero sconvolgimento è quello piuttosto che si causerebbe dai conflitti dovuti all’emigrazione di massa dalla città costiere, dalla difficoltà nella produzione di cibo e un derivante aumento della fame, ecc...ecc....Questo è molto peggio.

Limitare oggi il rischio climatico credo che debba essere ancora un’opzione aperta».

Oltre a quelli descritti, ci sono stati gli interventi di: Luigino Bruni, economista, accademico, saggista e giornalista italiano, con «Progettare un nuovo modello di benessere»; Massimo Filippini e Ilaria Espa, rispettivamente Professore ordinario e Professoressa-assistente della Facoltà di scienze economiche USI, con «Politiche energetiche e climatiche per uno sviluppo sostenibile» e «Quali regole per affrontare le grandi sfide climatiche»; Francesca Rigotti, filosofa ed ex docente dell’USI, con «Di che cosa abbiamo paura?»; Samia Borra e Matteo Tonellotto, di Swiss Youth for Climate, con «Giovani per il clima».

Tutti gli interventi sono disponibili in video sul canale YouTube di L’ideatorio – USI.