L'intervista

Eccellenza oltre la disabilità: la storia di Denise Carniel e della sua lotta contro gli stereotipi

Una storia raccontata da una persona che ha fatto della sua vita e delle sue sfide un’opportunità per un cambiamento sociale, in quanto ciò che conta davvero sono le possibilità e non le limitazioni
© Simona Cresta
Alessia Blum
Alessia BlumeMichele Blum
26.05.2023 06:00

Denise Carniel, giornalista, attivista, parlamentare alla prima sessione delle persone con disabilità a Berna lo scorso 24 marzo, ma soprattutto una persona in costante ricerca di storie di umanità, di un mondo che si origina attraverso le cose buone, di buona notizia, persino se fragile. Alla ricerca dell'ombelico dell'anima, quel legame che ci avvicina tutti. Il luogo dove coesistono inizio e fine per lei sarà sempre l'amore. Disabile? Sì, ma con tante abilità come caratteristica.

Come ti sentiresti rinunciando alla tua disabilità ma risultando comunque diversa?
La disabilità è una definizione, che racconta uno stato di cose. Io sono quello che sono “oltre” e “con” essa. In un caos bellissimo, che rende la mia persona tale. Se dovessi rinunciarci, spero di essere una persona perbene anche senza la mia condizione fisica. Una persona in grado di stare al mondo senza fare troppi danni e che sappia che il nucleo di ogni relazione sta nel capire il cammino di ciascuno e non fissarsi solo su ciò che vede a un primo sguardo, di essere serena, amata, e di accorgersi e di aiutare chiunque ne abbia bisogno.

Se dovessi descrivere la personalità con un animale, quale sarebbe e perché?
Fragile nelle ali, cangiante nel colore come una libellula. Perché se essere cercati è lusinghiero, cercarsi è un dovere, trovarsi una conquista, concedersi è reale potere, ed abbandonarsi - solo a questo punto -  diventa un vero piacere: per essere in pienezza ciò che sono destinata a essere. Libera nel mio volo, come fossi maniglia per aprire le porte del vento.

Un film che ti ha fatto pensare?
Ultimamente ho riflettuto molto sull’essere soli nostro malgrado. E mi è ritornato in mente che ne ha scritto Kent Haruf in Le nostre anime di notte. Romanzo arrivato anche sul grande schermo, dove Jane Fonda va da Robert Redford e gli chiede di dormire accanto a lei per “attraversare la notte”. Che si capisce, per due vedovi non è solo una questione di alternanza al giorno. Lui titubante acconsente, poi si fanno bene a vicenda. Fino a che non fanno l’amore. Lo costruiscono e lo fanno, fisicamente. Impacciati e dolci, come due sedicenni. Eccola lì, la magia di un letto non riempito, ma pieno. Di un sentimento che cresce consapevole e non raffazzonato per fame. Addie, la protagonista, avrà quasi 80 anni, ma io mi ci son rivista totalmente. Solo Dio sa quanto è prezioso avere qualcuno con cui poter stare in un letto solo a guardarsi. Nudi, ma con i vestiti addosso. Il sesso è accessorio, quando ti spogli l’anima a vicenda.

Qual è la cosa più buffa o imbarazzante che ti sia mai successa?
Sono un clown per natura. Nella mia quotidianità il lato divertente della vita è quasi una costante: sono molto sarcastica con me stessa quando sbaglio, così come sono tenera quando ho bisogno di coraggio. Non riesco a ricordare un episodio preciso se non che non esiste giorno in cui guardandomi allo specchio do a me stessa il riflesso di un sorriso – o di una linguaccia –. Perché sì, il non prendersi troppo sul serio è un modo di vivere in cui mi riconosco, e mi voglio più bene, mentre non dimentico di essere felice. Ridere è patrimonio del fantastico ed io ci credo.

Qual è stata la tua più grande conquista? E come l’hai raggiunta?
Credo sia l’aver capito quale sia la mia vocazione, la mia missione. Il senso per cui sono su questa terra. «Ho messo a fuoco il mio fuoco» per citare le tante persone che mi hanno insegnato a vivere con passione. Scambio di sguardi, tra nuovi modi di conoscere e di esserci. E non si tratta di mero lavoro e di generare introiti. Ma di generare ricchezza, ovvero abbondanza per me e per chi mi si affiderà. Regalandomi inchiostro inesauribile per storie infinite. Ricordandomi per cosa lotterò sempre. La mia felicità è l’obiettivo, senza essere più opzione. Sono in cammino. Sento l’anima formicolare, e sono certa sia un ottimo segno.

Se potessi decidere di vivere in qualsiasi periodo storico, quale sceglieresti e perché?
È una domanda davvero difficile, perché credo che nel passato ci siano stati tanti momenti in cui mi piacerebbe esserci stata. Se potessi decidere credo che viaggerei tra le epoche storiche, per incontrare i personaggi chiave o le persone in ombra, come troppo spesso il femminile. Avrei adorato poter essere una donna in bottega da Michelangelo mentre dipingeva la cappella Sistina, collaborare con Marie Curie, essere una delle sufragette, lottare contro la Santa Inquisizione, cercare di capire gli intrighi di corte ed essere dalla parte della popolazione durante la Rivoluzione, farmi sorprendere dall’antico Egitto ai tempi dei faraoni, essere dalla parte dei partigiani nelle grandi guerre, fare la differenza con semplicità. Avrei voluto vivere molte avventure. Vorrei imparare da ciò che è stato per migliorare ciò che è.  Ma tirando le somme vorrei ancora nascere e crescere come è successo: non è poi così male la mia vita e il meglio deve ancora venire.

Se potessi decidere un superpotere quale sceglieresti e come lo utilizzeresti?
Credo sia la capacità di vivere tante esperienze, come fosse sempre la prima volta. Lo utilizzerei per riscoprire ogni volta le sensazioni come l’accoglienza, la dolcezza, la tolleranza, la pace, l’amore, con la stessa potenza del primo respiro. Perché? Per ritrovare ogni volta la bellezza dell’umanità. Senza pensare a pregiudizi e privilegi. Per rendermi conto sempre un po’ più ancora del mondo e un po’ più di me stessa. Con le farfalle nello stomaco, di chi è innamorata, di tutto questo. E lo sa.

Se i tuoi sogni avessero un colore, una consistenza e un profumo, quale sarebbe?
Prima di tutto morbidi, per essere una coccola per mani e cuore stanco. Poi dai toni pastello, come quelli dell’alba o degli arcobaleni, ma anche pieni di colore, come i tramonti quanto non puoi fare a meno di guardarli, perché in grado di cambiare tutto, e profumerebbero di sicurezza, come ogni sogno bello che aspetta solo di essere reale.

Il tuo futuro è…
…pieno di parole che fanno sentire a casa e di persone che sono certa che questa casa, la abiteranno.